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Orsi (M&G Investments): “Le potenzialità di credito pubblico e privato”


In linea con le attese, la Banca centrale europea ha deciso di tagliare il costo del denaro di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,75%. La Bce continua così il cammino di allentamento della politica monetaria (da giugno dello scorso anno ha tagliato complessivamente i tassi di riferimento di 125 bp), allontanandosi dalla strada seguita sull’altra sponda dell’Atlantico il giorno prima: negli Stati Uniti infatti la Fed ha lasciato i tassi invariati, in una forchetta tra il 4,25% e il 4,50%. Se da un lato la presidente della Bce Christine Lagarde ha riconosciuto che il processo di disinflazione è ben avviato, ha anche spiegato che il consiglio direttivo seguirà un approccio guidato dai dati, e quindi le decisioni sul futuro verranno prese di volta in volta a ogni riunione sulla base delle valutazioni delle prospettive di inflazione, considerando i nuovi dati economici e finanziari, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria, “senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”. E ha ricordato che l’economia del continente resterà debole nel breve termine, mentre rimane l’incertezza sui dazi commerciali, che potrebbero avere un impatto negativo su di essa.

In questo contesto, tra le nuove misure prospettate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la traiettoria dell’inflazione e le politiche monetarie, quali sono le principali sfide e opportunità per il mercato del reddito fisso? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Orsi, Country Head Italia, Irlanda e Grecia di M&G Investments.

“In questa fase del ciclo economico, i titoli a reddito fisso stanno beneficiando della discesa dei tassi, con prezzi sostenuti e rendimenti totali ancora interessanti rispetto ai livelli attuali di inflazione. Le opportunità di trovare valore sono molteplici a seconda del livello di rischio desiderato. Ad esempio, i governativi core offrono oggi rendimenti vicini al 3%; i titoli in valuta diversa dall’euro e con scadenze lunghe – per esempio i Treasuries o i Gilts a 30 anni – presentano rendimenti più importanti, grazie al premio per il rischio che incorporano. Anche le obbligazioni a scadenza fissa offrono una valida protezione in caso di rallentamento economico imprevisto, consentendo all’investitore di beneficiare di rendimenti stabili nel tempo”.

Un elemento di incertezza per il 2025 è legato alla politica commerciale che Trump deciderà di adottare: in particolare, l’uso dei dazi come strumento di negoziazione o come minaccia economica. Quali sono i rischi per il mercato del reddito fisso, e in particolare per il mercato del reddito fisso europeo?

“Certamente le politiche di Trump basate su dazi e isolazionismo potrebbero innescare pressioni inflattive negli Stati Uniti e un rallentamento dell’export europeo, eventualità non ancora prezzata pienamente dai mercati. D’altro canto, la nuova amministrazione statunitense ha espresso l’intenzione di attuare programmi di deregolamentazione e riduzione della spesa pubblica che potrebbero portare a effetti opposti. Seppur il contesto sia ricco di incognite, sia per quanto riguarda la traiettoria dell’inflazione che l’andamento della crescita economica, le opportunità per gli investitori obbligazionari non mancano”.

Come gestire in questa fase la componente obbligazionaria del portafoglio? E dove è possibile trovare le migliori opportunità grazie a una gestione attiva?

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

“Per la parte più core del portafoglio, la componente obbligazionaria può essere ottenuta investendo in titoli a tasso variabile o con copertura del rischio di tasso, ovvero con duration a breve termine. La parte tattica può essere invece investita in titoli di stato con scadenze lunghe. Oggi gli spread sui titoli corporate sono storicamente molto bassi: privilegiamo emittenti di qualità e una visione di lungo termine, aspettando la prossima fase di volatilità per sfruttare tatticamente le opportunità che si aprono sui mercati”.

Il credito pubblico e privato possono essere elementi complementari nei portafogli di investimento?

“Un portafoglio obbligazionario che integra debito pubblico e privato consente all’investitore di diversificare meglio i rischi, come il rischio emittente e il rischio di tasso. I prestiti privati sono solitamente a tasso variabile, emessi da aziende solide che hanno bisogno di liquidità per operazioni straordinarie o per crescere; essendo tipicamente senior e garantiti si posizionano al vertice della struttura di capitale e offrono le migliori garanzie ai prestatori. La minore liquidità dei prestiti e la possibilità di rimborso anticipato rispetto ai bond tradizionali fa sì che essi offrano rendimenti maggiori a fronte di una volatilità limitata rispetto al credito a tasso fisso. Questa combinazione di un potenziale di rendimento più elevato e di una volatilità molto più contenuta li rende un’interessante integrazione a un’allocazione di portafoglio tradizionale”.

Quali sono i benefici legati a un investimento nel credito privato tramite ELTIF 2.0?

“Gli ELTIF (European Long-Term Investment Funds) offrono ai risparmiatori un nuovo strumento giuridico, simile a quanto fatto in passato dai fondi/Sicav UCITS. Questi strumenti offrono maggiori garanzie di controllo e rispetto delle linee guida e normative, proteggendo così gli investitori”.

Qual è la vostra esperienza sui mercati obbligazionari?

“Siamo uno dei maggiori investitori obbligazionari in Europa, con un lungo track record nella gestione attiva degli asset a reddito fisso a livello globale, sia nei mercati pubblici che privati. La nostra leadership trae forza anche dal nostro modello di business: essere asset owner, oltre che asset manager, ci consente di contare sul bilancio assicurativo del gruppo per creare e proporre strategie di investimento innovative – come ad esempio nel segmento del credito privato – nelle quali investiamo noi stessi realizzando un allineamento totale con l’interesse degli investitori. Oggi ci troviamo in una fase di mercato molto interessante per il segmento obbligazionario, e in particolare per i mercati del credito. Tra tassi elevati, rischi geopolitici e cambiamenti normativi, un approccio attivo e professionale è essenziale per navigare la complessità del contesto e cogliere le migliori opportunità di rischio-rendimento”.

Quali sono le iniziative promosse da M&G per accrescere l’educazione finanziaria sui segmenti del credito pubblico e privato, e aiutare gli investitori a costruire portafogli diversificati e resilienti?

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

“Recentemente abbiamo lanciato sul mercato italiano l’‘M&G Credit Academy’, un nuovo programma di formazione finalizzato ad accrescere le competenze dei professionisti della consulenza finanziaria sui mercati del credito pubblico e privato. Il percorso formativo è pensato per contenuti approfonditi e strumenti operativi utili a migliorare la comprensione dell’attuale contesto di mercato e supportare gli investitori nella costruzione di portafogli obbligazionari più efficienti e resilienti. I professionisti di M&G dai team di gestione obbligazionaria, trading, analisi e gestione del rischio approfondiranno – affiancati da selezionati esponenti del mondo imprenditoriale italiano – casi pratici e tematiche quali la corretta selezione di un titolo obbligazionario, l’analisi della solvibilità degli emittenti e come costruire un’esposizione al credito privato incorporandolo all’interno di un’allocazione diversificata”.



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