Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento

“Riforma aiuta fasce fragili”. Ma è sempre protesta


Tempo di lettura: 5 minuti

Alloggi popolari dell’Acer, secondo la Regione Campania la riforma – entrata in vigore il 1 gennaio – intende “modernizzare” i criteri di calcolo dei canoni di locazione Erp. E poi vuole tutelare “le fasce fragili”. Tuttavia, non si fermano le proteste per gli aumenti, in certi casi schizzati alle stelle. E ora in consiglio regionale arriva anche un’interrogazione. Ma ai sindacati è pervenuta pure una nota di sintesi, elaborata dall’assessorato regionale all’Urbanistica. Si ricorda come le modifiche al regolamento, rinviate per la pandemia, siano state condivise “all’unanimità da tutti i componenti dell’Osservatorio Regionale sulla Casa”. Vale a dire, oltre a Regione e Comuni capoluogo di provincia, anche Acer, Anci, Aci e organizzazioni sindacali “più rappresentative a livello regionale”. Stando a Palazzo Santa Lucia, l’obiettivo è di “aggiornare e modernizzare, dopo quasi 30 anni, i criteri di calcolo”. La riforma, secondo la Regione, “si fonda su due principi innovativi”.

Il primo è “commisurare l’importo del canone sia alle condizioni oggettive dell’alloggio, sia alla situazione economica della famiglia”. Poi c’è quello di “utilizzare l’Isee, al posto del reddito convenzionale, per determinare la quota soggettiva del canone”. Questo “alla stregua di tutte le misure sociali disciplinate dalle norme nazionali”. Così facendo, si mitigherebbero “gli effetti di eventuali aggravi sulle fasce più fragili”. Come? “Assicurando che eventuali incrementi siano sostenuti solo dalle fasce economiche medio-alte” assicura la nota. Per suffragare l’assunto, vengono forniti alcuni esempi. La quota soggettiva, per dire, “segue un andamento esponenziale che assicura la progressività degli importi”. Per cui, per un Isee di 3.000 euro la quota soggettiva “è pari a 7,32 euro al mese”. Viceversa si arriverebbe fino a 96,11 euro al mese, nel caso di Isee di 15.000 euro, “corrispondenti all’attuale limite per l’accesso all’Erp in Campania”. Inoltre, se ci fosse un aumento contingente dell’Isee a causa del pagamento del Tfr, si potrebbe chiedere di considerare l’Indicatore economico “dell’anno precedente”. E nell’ipotesi di “riduzione della situazione economica, si può far valere il nuovo valore Isee dal mese successivo alla data di presentazione della relativa attestazione”.

Insomma, la Regione rivendica le agevolazioni delle nuove regole. Idem parlando della quota oggettiva. “È parametrata – assicurano a Santa Lucia – alle caratteristiche degli alloggi (dimensione, categoria catastale, anno di costruzione, stato di manutenzione, ubicazione, etc.) in modo che il canone tenga conto anche del livello qualitativo dell’alloggio assegnato”. Ad esempio, per alloggi in stato manutentivo scadente “si applica una riduzione della quota oggettiva pari al 40%”. Per le case ubicate in zona di degrado, si applica “un’ulteriore riduzione del 40%”. Per le abitazioni costruite con la tecnica della prefabbricazione pesante, c’è “un’ulteriore riduzione del 50%”. La riforma introduce “comunque un limite massimo, indipendente dalla situazione economica”, precisa la Regione. Un tetto varato “per tutelare i conduttori di alloggi con gravi carenze oggettive”. A titolo di esempio: “Per un alloggio di categoria catastale A/4 di 70 mq., costruito nel 1986 con la tecnica della prefabbricazione pesante, in stato manutentivo scadente e ubicato in zona di degrado, il canone non può superare un importo variabile tra 45,19 e 75,32 euro al mese a seconda del Comune in cui è ubicato l’alloggio, a prescindere dal valore dell’Isee”. E ancora: “Il canone annuale (somma della quota soggettiva e oggettiva) non può superare il 12% dell’Isee”. Cioè, per un Isee pari a 5.000 euro si pagherebbero “al massimo 50 euro al mese”. Se l’indicatore arrivasse a 15.000 euro, invece il fitto sarebbe “fino a 150 euro al mese”. E tutto il malcontento per le prime bollette? “Qualora il canone calcolato risulti superiore a 150 euro al mese – afferma la nota -, vuol dire che l’assegnatario ha un Isee superiore a 15.000 euro oppure non ha ancora consegnato l’Isee”. In tale ultima eventualità, “il problema si risolverà con la presentazione tardiva” della documentazione reddituale. L’Ente Gestore, in modo retroattivo, “ricalcolerà i canoni anche per i mesi arretrati”.

Ma la Regione non risparmia ulteriori elogi alle sue modifiche. “Considerato che – spiega la nota – la normativa nazionale relativa all’Isee non prevede alcun abbattimento per i nuclei familiari monocomponenti, la riforma regionale stabilisce che, in caso di nucleo familiare composto da una sola persona, il canone annuale è ridotto del 15%“. In maniera analoga, “in caso di nucleo familiare in cui sia presente un soggetto in condizione di disabilità, il canone annuale è ridotto del 10%”. E per finire, la riforma “ha stabilito un canone minimo di 15 euro al mese”. La Regione gonfia il petto: “Si tratta del valore più basso riscontrato, a titolo di esempio la Regione Puglia prevede un canone minimo di 25 euro al mese, la Regione Veneto di 40 euro al mese”. Ma non tutti convengono sulla bontà della svolta. Il capogruppo leghista Severino Nappi ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale. Denuncia una “enorme difficoltà a pagare il canone”, proprio per le fasce deboli. Evoca rincari in alcuni casi “anche del 400%”. “Il tutto – sostiene Nappi – per continuare a vivere nel degrado di palazzoni che spesso cadono a pezzi, con ascensori guasti, servizi comuni inesistenti, infiltrazioni d’acqua e a volte, addirittura, amianto a vista”. Alla giunta si chiede se pensi di intervenire, disponendo “l’immediata sospensione” delle richieste di pagamento dell’Acer. E poi di revocare la delibera all’origine di “detti spropositati aumenti”. E pure nel centrosinistra c’è chi, da tempo, si occupa della vicenda. “Siamo felici che anche l’opposizione si sia resa conto di quello che succede agli inquilini Acer” dichiara Giovanna Lo Giudice, consigliera Pd della municipalità Soccavo Pianura. Tuttavia, si invita a non dimenticare “l’annosa questione dei conguagli che attanaglia i residenti, con riferimenti al 2019 pre covid e forse anche in prescrizione”. E se “la Regione almeno risponde – aggiunge Lo Giudice – il Comune di Napoli è completamente assente rispetto alle bollettazioni e conguagli assurdi da parte della Napoli Servizi”. La consigliera invoca “una sinergia” e “risposte che ancora non arrivano da parte degli enti gestori”.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati