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Giubileo e media, iniziative per una corretta informazione


Come si fa a comunicare la speranza? A raccontare le notizie del mondo senza privilegiare le bad news? È davvero possibile un’altra informazione, in mezzo agli algoritmi e ai colossi digitali? Sono gli interrogativi che pesano sul giornalismo contemporaneo, costretto a raccontare la realtà per come è, e che sono al centro del Giubileo del Mondo della Comunicazione in programma nel fine settimana.

Proprio con il titolo “Comunicare la speranza. Un’altra informazione è possibile”, si aprirà la mostra in Vaticano promossa dalla Società San Paolo e dalle Figlie di San Paolo, con il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione e del Dicastero per la Comunicazione e affidata per la realizzazione all’agenzia Mediacor, sotto la regia di Paolo Pellegrini e Simona Borello. Tra le iniziative più attese, sabato 25 gennaio presso la Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola, è previsto un convegno sui new media dal titolo “Dalla competizione alla collaborazione: new media come vettori di speranza per i giovani in un mondo conflittuale”.

Sono alcuni degli appuntamenti di maggiore rilievo del Giubileo della Comunicazione che conferma l’impegno di Papa Francesco e del Vaticano intorno alle questioni dell’informazione. Il Pontefice ha dedicato alcuni documenti di particolare rilievo soprattutto ai temi del potere degli algoritmi – decisivi ai fini della disintermediazione giornalistica – e dell’intelligenza artificiale generativa nei processi produzione della notizia: “Come ogni altra cosa uscita dalla mente e dalle mani dell’uomo – ha scritto il Papa – anche gli algoritmi non sono neutri. L’uso dell’intelligenza artificiale potrà contribuire positivamente nel campo della comunicazione, se non annullerà il ruolo del giornalismo sul campo – sottolinea Papa Francesco – ma al contrario lo affiancherà; se valorizzerà le professionalità della comunicazione, responsabilizzando ogni comunicatore. Come garantire la trasparenza dei processi informativi? Come rendere evidente la paternità degli scritti e tracciabili le fonti? Come rendere manifesto se un’immagine o un video ritraggono un evento o lo simulano? Come evitare che le fonti si riducano a una sola, a un pensiero unico elaborato algoritmicamente? – si chiede Papa Francesco – Dalle risposte a questi e ad altri interrogativi capiremo se l’intelligenza artificiale finirà per costruire nuove caste basate sul dominio informativo, generando nuove forme di sfruttamento e di diseguaglianza – sottolinea – oppure se, al contrario, porterà più eguaglianza, promuovendo una corretta informazione e una maggiore consapevolezza del passaggio di epoca che stiamo attraversando, in un sistema di informazione articolato e pluralista. Il bivio è di quelli che indirizzano la storia dell’uomo in un senso o nell’altro: verso il progresso o verso la piattezza”.

Temi epocali, di fronte ai quali la mostra sulla comunicazione della speranza cerca di disseminare tracce di valori che sono riferimenti ineludibili del giornalismo. Dopo l’inaugurazione nell’Aula Paolo VI, l’esposizione sarà allestita presso la Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli, per poi raggiungere molte città italiane: “In ventiquattro pannelli agili pannelli presentati con una grafica accattivante – scrive Vatican News presentando l’evento – la mostra lancia agli operatori della comunicazione, sulla scorta degli inviti di Papa Francesco, un forte appello alla corresponsabilità. I pannelli sono pieni di dati, notizie, storie, statistiche aggiornate. Tra i molti spunti interessanti che emergono, c’è quanto segnala il Digital News Report, lo studio più autorevole sull’andamento dei media e dell’informazione condotto annualmente dal Reuters Institute for the Study of Journalism. L’edizione 2024 restituisce un panorama in profonda trasformazione in cui si delineano alcuni trend: la sensazione in molti utenti di un eccesso di informazione, difficile da gestire; l’insistenza sulle bad news da parte dei media e un problema di credibilità degli operatori dell’informazione. Il tutto provoca l’inquietante fenomeno noto come “news avoidance”, l’allontanamento dall’informazione da parte di un segmento crescente di pubblico, un dato che presenta preoccupanti ripercussioni in ordine alla qualità della democrazia”.

Molte le figure di giornalisti che vengono messe in luce: da Walter Tobagi a Ilaria Alpi, da James Foley a Maria Ressa, giornalista filippina Premio Nobel per la pace 2021. E Styli Charalambous, co-fondatore del sudafricano Daily Maverick, che definisce così la missione degli operatori dell’informazione: “Gli obiettivi del giornalismo sono due: proteggere la democrazia e aiutare le persone ad affrontare la quotidianità. Le inchieste sono importanti, ma anche la proposta di soluzioni a ciò che non funziona”.

I testi che rappresentano il filo conduttore dell’esposizione sono stati realizzati da due giornalisti, Francesco Antonioli e Gerolamo Fazzini: “L’impegno per una comunicazione di speranza – dichiarano i due giornalisti autori dei testi – è una passione che supera il confine tra credenti e non credenti. È passione civica per la ricerca della verità, per la difesa convinta della democrazia: proprio per questo è un giornalismo in piedi, onesto, imparziale, capace di accompagnare al futuro perché in grado di distinguere con autorevolezza i fatti dai commenti. Con questa chiave di lettura abbiamo proposto alcuni testimoni del secolo scorso e del tempo presente che hanno provato a vivere e testimoniare questi valori”.

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Negli ambiti degli eventi del Giubileo della Comunicazione è previsto anche un incontro di approfondimento con la giornalista filippina Maria Ressa e Colum McCann, scrittore irlandese, autore di Best seller come Apeirogon e Lascia che il mondo giri.

Altro appuntamento nell’ambito del Giubileo della Comunicazione, che ben si attaglia all’attualità, è il corso di formazione che si terrà sabato mattina presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti, “Il Giornalismo a servizio della democrazia” a cura di Ucsi con OdGi, Fnsi, Stampa Estera, Copercom, Fisc, Odg , WeCa, Constructive Network. L’incontro sarà aperto con i saluti di Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale dei Media Vaticani, Guido D’Ubaldo, presidente Ordine dei giornalisti del Lazio; Maurizio Di Schino, presidente Ucsi Lazio. Relatori: Vincenzo Varagona, presidente nazionale Unione Cattolica della Stampa Italiana; Carlo Bartoli, presidente Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti; Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana; Stefano Di Battista, presidente Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione; Maarten van Aalderen, presidente Associazione della Stampa Estera in Italia; Mauro Ungaro, presidente della Federazione Italiana Settimanali Cattolici; Fabio Bolzetta, presidente WebCattolici; Assunta Corbo, fondatrice del Constructive Network – Italia, Jean Marie Montel, presidente della Fédération des Mèedias Catholiques. Modera: Salvatore Di Salvo, segretario nazionale Unione Cattolica della Stampa Italiana.





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