Un vino che racconta la Valle d’Aosta e la passione per la viticoltura di montagna.
Dicembre 2024 – Heraco è l’ultima creazione della storica cantina valdostana Grosjean, un vino che unisce territorio, tradizione e innovazione. Questo rosso rappresenta un tributo all’identità familiare e territoriale, racchiuso in un nome che omaggia i membri della famiglia Grosjean: Hervé, Eraldo, Didier e Marco. Heraco nasce come acronimo delle iniziali di questi vignerons, simbolo della loro sinergia nella produzione di vini di montagna.
L’origine di Heraco: un incontro di cru.
Heraco prende vita nell’estate del 2023 utilizzando uve provenienti da due dei principali cru dell’azienda: Tzeriat e Rovettaz.
- Tzeriat, piantato negli anni ’60 dal nonno Dauphin, fornisce Pinot Noir, che regala eleganza e armonia.
- Rovettaz, il vigneto più grande della cantina con 6,5 ettari, offre una combinazione unica di varietà come Fumin, Torrette Supérieur e Clairetz (Nebbiolo), che donano struttura, equilibrio e un carattere tannico inconfondibile.
Dopo un affinamento in tonneau da 600 litri e un periodo in bottiglia, Heraco si presenta come un rosso rubino complesso e intrigante, caratterizzato da note speziate e sentori di frutta rossa e sottobosco, con una freschezza che invita a scoprirlo nel tempo.
La tradizione della famiglia Grosjean.
La storia di Grosjean inizia negli anni ’60 con il nonno Dauphin, che imbottigliò il suo primo Ciliegiolo nel 1968. Negli anni, la cantina ha vissuto una costante evoluzione:
- Negli anni ’80, si è avviato un processo di valorizzazione dei vigneti.
- Nel 2000, è stata inaugurata la nuova cantina.
- Nel 2011, la conversione al biologico ha reso Grosjean la prima cantina della Valle d’Aosta a intraprendere questo percorso, anticipando di quasi dieci anni altre realtà locali.
Oggi, la cantina è guidata dalla terza generazione, composta da Hervé, Didier, Simon, Marco ed Eraldo, che uniscono tradizione e innovazione per creare vini che esprimono l’essenza della viticoltura di montagna.
Heraco: il simbolo della viticoltura valdostana.
Heraco è più di un vino: è un racconto che intreccia persone, montagne e passione. La Valle d’Aosta si conferma una terra capace di valorizzare il proprio patrimonio enologico, preservandolo e proiettandolo verso il futuro con autenticità e unicità. Heraco rappresenta il risultato di questa visione, un vino che unisce il passato al presente, pronto a stupire anche negli anni a venire.
=======================
Ulteriori dettagli sul Comunicato stampa:
Heraco, la nuova “creazione” enologica della famiglia Grosjean
Dicembre 2024 – Heraco è il nuovo vino di Grosjean che parla di “famiglia”: un rosso che racconta una forte identità territoriale e profondi legami familiari. Il segreto è, infatti, nel suo nome che svela l’ultima creazione di questi vignerons valdostani: Heraco, infatti, è l’acronimo dalle iniziali di Hervé, Eraldo, Er di Didier e Co di Marco, quattro personalità distinte ma unite dalla passione nel produrre vini di montagna.
Nell’estate del 2023 prende vita Heraco grazie all’idea di utilizzare i due principali cru della cantina, le vigne Tzeriat e Rovettaz: la prima – piantata negli anni ’60 dal nonno Dauphin – da cui arriva il Pinot Noir che conferisce eleganza ed equilibrio, e la seconda – dalla quale si ottengono il Fumin che dona una buona struttura, il Torrette Superieur che regala un bell’equilibrio e il Clairetz che completa con un bel tannino derivante dal nebbiolo. Oggi Rovettaz, il più grande vigneto dell’azienda con 6,5 ettari, rappresenta l’appezzamento più importante in Valle d’Aosta coltivato da un singolo vigneron oltre a essere storicamente riconosciuto per la sua vocazione alla produzione di ottimi vini da più di 300 anni.
Queste quattro varietà sono state lasciate “sposare” da agosto dell’anno scorso fino a gennaio: hanno riposato in tonneau da 600 lt e successivamente passate in bottiglia per la parte di affinamento finale. Intrigante al naso e fresco in bocca, questo rosso rubino esprime grande complessità che si traduce in rara finezza. Verticale e austero, le note di spezie si fondono a sentori di frutta rossa e sottobosco. quasi croccante al palato. Un vino che certamente può attendere anche diversi anni prima di essere stappato!
Un racconto di famiglia, quella dell’azienda Grosjean: oggi con Heraco si parla di un altro pezzo di storia ricca di tradizione, unicità e collaborazione di questi vignaioli valdostani.
Questa è la forza della viticoltura di questa regione che – attraverso un’autentica espressione di valorizzazione e preservazione di territorio – esprime il suo carattere fortemente identitario fatto di persone, montagna e vini.
GROSJEAN
La cantina valdostana è una storica realtà enoica che da sempre coniuga storia e tradizione, creatività e innovazione. Prende vita agli inizi degli anni ’60 sotto la guida di nonno Dauphin che decide di investire nell’attività vinicola e imbottiglia il proprio Ciliegiolo presentato con successo all’”Exposition des Vins du Val d’Aoste” nel 1968. Negli anni ’80 ha inizio un processo di valorizzazione dei vari vigneti di proprietà. Nel 2000 viene inaugurata la nuova cantina e nel 2011 inizia la conversione al biologico. Grosjean Vins è la prima cantina in Valle d’Aosta a compiere questo passo, quasi dieci anni in anticipo sulle altre realtà locali. Il “fattore umano”, l’amore per il proprio lavoro e per la propria terra rappresentano gli elementi fondamentali sui cui negli anni si è consolidata l’identità della cantina valdostana. Oggi a guidarla è la terza generazione, i giovani Hervé, Didier, Simon e Marco, assieme a Eraldo.
Correlati
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link