Otto anni lunghissimi, scanditi da sacrifici e scalate ai sogni, pedalate senza sosta in giro per l’Italia animate dall’amore incondizionato per il ciclismo che è cultura, efficacissima metafora della vita. Luca Attolini, ragazzone napoletano classe 2006 nato nell’abruzzese Pescocostanzo ma cresciuto sulle strade della Campania, terra d’origine della famiglia, ci riporterà nel 2025 tra i professionisti. E lo farà indossando la maglia dell’Astana Qazaqstan Development Team, squadra kazaka attiva dal 2022 con licenza di Continental Team, terza divisione del ciclismo mondiale, che costituisce di fatto la formazione di sviluppo del WorldTeam Astana Qazaqstan Team.
Ecco, nella settimana della tragica scomparsa di Crescenzo D’Amore, enfant prodige che con la bicicletta e con il suo talento imprevedibile era arrivato sul tetto del mondo da juniores, nel periodo più fulgido della storia del ciclismo campano, Luca Attolini che fa invece della regolarità e dell’organizzazione le sue armi forti, restituisce agli appassionati nostrani un riferimento concreto, una presenza attesa troppi anni all’interno del gruppo di coloro che provano a vincere per davvero.
Lezione ulteriore per la quale si capisce una volta di più che il ciclismo è evoluzione, necessità di spingere e durare, tenere botta nei momenti difficili, quelli che arrivano perfino a farti piangere, per poi esplodere di gioia quando si riesce con la ruota a varcare la soglia dei traguardi più impervi. E’ stato anche questo il 2024 delle gare juniores per Luca Attolini, che con i colori della Mario De Cecco Logistica Ambientale ha vinto ad aprile il Gran Premio Marcello Falcone sulle strade di Terracina, ben figurato al Giro d’Abruzzo, trionfato in una edizione record, la 54esima della classica pratese Coppa Sportivi di Bagnolo che il 2 giugno vedeva ai nastri di partenza oltre duecento corridori. Attolini ha dimostrato una predisposizione notevole alla vittoria, quasi sempre colta attraverso la lettura puntuale, intelligente delle corse.
E’ così che il 16 giugno ha fatto suo anche il Gran Premio Pretola, sulle strade perugine, anticipando Federico Cozzani e Mattia Balestra. Quando sembrava che tutto del 2024 dovesse raccontare esclusivamente di gioia e successi, ecco puntuale la botola a far temere il peggio per Luca e la sua famiglia, dedita da sempre a traversate lunghissime per accompagnare il figliolo. A metà luglio il calendario prevedeva la Ciociarissima, la gara più attesa ed ambita. E Luca Attolini era lì davanti, in fuga solitaria nella discesa conclusiva che riportava i corridori a Sora. Pregustava probabilmente l’ennesima vittoria, la più prestigiosa, quando ha perso il controllo della biciletta cadendo rovinosamente. Il ragazzo, dopo le prime cure, è stato trasportato nel vicino ospedale di SS Trinità di Sora: per lui un forte trauma cranico e fratture agli arti superiori. Diego Nembrini, dal canto suo, neppure si è pure reso conto della caduta dell’avversario, poi giungendo al traguardo l’ha vinta senza esultare, nel gesto solidale che unisce i pedalatori.
Anche in quel momento, nella degenza più lunga e fastidiosa, Luca Attolini e i suoi familiari hanno dimostrato tenacia e determinazione.
«Ce ne sono stati di momenti difficili in questi anni, – racconta Luca – talvolta per cadute rovinose dalle quali ci siamo dovuti rialzare con calma, leccandoci le ferite, talvolta per i risultati che tardavano ad arrivare. Ho provato a guardare sempre oltre, pensando a lavorare con la giusta intensità perché credo che solo quello sia il metodo che possa garantire soddisfazioni. A Sora la vittoria era davvero ad un passo ma il rammarico ulteriore è stato quello di non aver potuto vivere il confronto al Giro della Lunigiana con i più forti atleti europei della categoria. Mi sarebbe piaciuto ma il destino ha voluto così e certe cose vanno purtroppo assecondate. Il futuro? Non posso prevederlo ma di certo non cambierò la mia condotta: so solo che sto cercando già la condizione, aumentando il chilometraggio che sarà quello delle nuove gare, con avversari molto forti. Non ho tuttavia paura di cimentarmi nella nuova sfida, anzi ne sono orgoglioso».
L’ Astana Qazaqstan Development Team ha quartier generale in Spagna ed è lì che Luca Attolini vivrà i suoi ritiri e le prime gare tra i professionisti. Chi lo ha seguito con attenzione, apprezzandone le potenzialità, è l’ex professionista di Bacoli Raffaele Illiano, che al Giro d’Italia 2004 fu maglia azzurra, transitando anche per primo sul Mortirolo che era in quella occasione cima Pantani. Nello scorso mese di gennaio Illiano ha portato con sé Attolini a Calpe, in terra iberica, offrendogli un primo contatto con i campioni del pedale.
«La nuova esperienza andrà a cementargli consapevolezza dei mezzi e anche la capacità di gestire, affrontandole, le sconfitte. – ci dice Illiano – E’ per ora il successo di una famiglia e di un papà, Valerio, che è stato bravissimo a seguirlo ma oggi per lui inizia un percorso diverso. I numeri ci sono, da adesso tutto sarà diverso e Luca dovrà esser bravo a dimostrare in due, tre anni di poter fare questo mestiere. La cosa positiva è che parliamo di un ragazzo perbene: non posso sbilanciarmi ma è sulla strada giusta. Se riuscirà a farsi apprezzare in gruppo potrà trovare gente importante in grado di supportarlo indirizzandone mosse e decisioni professionali. Glielo auguro con tutto il cuore. Innanzitutto per la Campania che ne ha un gran bisogno».
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