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Sport e solidarietà. Nazionale sacerdoti: “Portiamo il Vangelo anche in campo”


La Nazionale italiana sacerdoti celebra i suoi venti anni di vita con un raduno dall’11 al 13 febbraio al Centro tecnico di Coverciano, sul tema “Sport e preghiera”. Clou dell’evento, una partita contro una rappresentanza di ex glorie della Serie A. Previsto anche un incontro con l’arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli, al quale sarà donata una maglia della squadra. In due decenni, la Nazionale ha disputato 561 partite in Italia e all’estero

561 partite di calcio in vari stadi italiani, e non solo, per la Nazionale italiana sacerdoti che compie quest’anno venti anni. Una celebrazione importante che vivrà un momento di festa dall’11 al 13 febbraio con un raduno al Centro tecnico di Coverciano, dove si ritrova abitualmente la Nazionale italiana di calcio, che ha per tema “Sport e preghiera”. Tre giorni intensi che avranno il loro clou con una partita tra la stessa Nazionale sacerdoti e una rappresentanza delle ex glorie del calcio di Serie A. Tra i tanti momenti, un incontro con l’arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli, al quale sarà consegnata una maglia della squadra. A fondare, nel 2005, la Nazionale sacerdoti – con il nome Seleçao internazionale sacerdoti calcio – è stato Moreno Buccianti, appassionato di calcio, che ha praticato a livello dilettantistico, e dello sport in generale, nonché promotore e organizzatore di eventi sportivi a fini benefici. L’obiettivo di Buccianti è stato quello di “dare la possibilità a sacerdoti e religiosi di ogni nazione e provenienza di continuare a coltivare la passione sportiva”, dice al Sir Buccianti.

Oggi la Nazionale sacerdoti – composta anche da frati di diverse congregazioni religiose e provenienti da altri Paesi – conta circa 100 tra religiosi e sacerdoti e si ritrova periodicamente su un campo di calcio con l’obiettivo di aiutare persone meno fortunate, promuovendo e partecipando a manifestazioni di solidarietà a favore di altri enti su tutto il territorio nazionale. “Partendo dal desiderio unanime dei sacerdoti che hanno aderito a questa associazione, con lo scopo di incontrarsi, conoscersi e giocare insieme”, dice Buccianti, è nato il progetto di impegnare la propria immagine di “pastori d’anime” in qualcosa che “riesca al contempo a portare il Vangelo e la carità anche attraverso una partita di calcio”.

Venti anni e oltre 500 partite giocate “sono un bel traguardo per questa realtà che personalmente mi impegna molto e che soprattutto mi ha portato ad allontanarmi da quelli che erano i miei obiettivi personali come allenatore dopo una lunga attività come calciatore”, aggiunge Buccianti che, oltre ad essere il fondatore della squadra, ne è anche l’allenatore.

Tra le tante iniziative promosse in questi anni, quella del 2010 in Palestina, dove “abbiamo incontrato la Nazionale palestinese allo stadio di Betlemme Al-Kader davanti a un pubblico numeroso composto da cattolici e musulmani con in tribuna le massime istituzioni locali”, spiega Buccianti. Un’iniziativa che ha dato l’idea del progetto per la costruzione del campo di calcio a Betlemme, iniziato nel 2010 e terminato nel 2015. Nel 2012 a Follonica un campus estivo con 30 bambini provenienti dalla Palestina e facenti parte della Football Academy presieduta da padre Ibrahim Faltas – oggi vicario della Custodia di Terra Santa – con il patrocinio della Federazione Calcio palestinese. “La partita in Palestina, la Terra di Gesù – sottolinea il fondatore della squadra –, resta ancora nel mio cuore. Fu per me e per tutti noi una grande emozione, non solo perché abbiamo avuto la possibilità di giocare in Terra Santa, ma anche perché abbiamo avuto la possibilità di visitare i luoghi dove ha vissuto Gesù”. In quell’occasione p. Faltas affidò alla Nazionale sacerdoti italiana una natività in madreperla con l’impegno di consegnarla a Papa Benedetto XVI, “cosa che poi abbiamo fatto”.

La squadra ha incontrato anche Papa Francesco, “incuriosito per il fatto che dei sacerdoti erano impegnati in questo sport”. Come giocano?, chiese Papa Francesco, e “io risposi: ‘Da Dio’”.

Dal 2018 la Nazionale promuove un torneo – la Champions League della solidarietà – che vede coinvolte squadre di diverse regioni italiane in sostegno dei progetti della Nazionale italiana dell’amicizia, una onlus/squadra di calcio, creata da un gruppo di amici che nel febbraio del 2012 hanno deciso di trasformare “la loro grande amicizia e passione comune, il calcio appunto, in energia purissima per aiutare bambini in difficoltà, perché vivono in condizioni economiche di estrema povertà, o perché gravemente malati e necessitano cure costose, o perché orfani oppure separati dai genitori a causa di abusi subiti da quest’ultimi”, come spiegano i promotori. Buccianti ha anche fondato, da qualche anno, la Nazionale calcio suore, capitanata oggi da sr. Annika Fabbian. Un’iniziativa che le madri generali di diverse congregazioni religiose hanno “sposato con grande entusiasmo” e che sta “regalando delle soddisfazioni”.

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