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cos’è e cosa prevede per le PMI


Le Commissioni parlamentari hanno iniziato a discutere dello Statuto delle Imprese del 2025.

Si tratta di un Disegno di legge che introduce diverse misure strategiche per sostenere e rafforzare il settore delle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane.

In questo articolo vi spieghiamo cosa prevede lo Statuto delle Imprese del 2025, a chi si rivolge e quali novità introduce.

COS’È LO STATUTO DELLE IMPRESE

Lo Statuto delle Imprese del 2025 è un Disegno di Legge dedicato alle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane. Previsto all’articolo 18 delle “Norme per la tutela della libertà d’impresa. Statuto delle imprese” dalla Legge 11 Novembre 2011, n. 180, si propone di supportare la crescita e la competitività delle PMI, agendo su diversi fronti chiave per rimuovere gli ostacoli e incentivare lo sviluppo.

Approvato dal Consiglio dei Ministri del 14 Gennaio 2025, come spiegato in questa nota, il testo del DDL è in fase di analisi presso le Commissioni Parlamentari di Camera e Senato.

COSA PREVEDE LO STATUTO DELLE IMPRESE 2025

Lo Statuto introduce una serie di misure volte a sostenere lo sviluppo e la competitività delle PMI italiane. In particolare, il testo costituisce il primo intervento organico in materia e introduce una serie di misure di favore per affrontare le principali sfide operative che interessano le Piccole e Medie Imprese (PMI).

Tra le altre cose, infatti, il nuovo Statuto affronta il tema degli eccessivi oneri amministrativi, delle difficoltà di accesso ai finanziamenti agevolati, del credito delle banche e del rafforzamento della competitività.

Vediamo insieme, per punti, cosa prevede il DDL annuale per le PMI.

1) PART TIME AGEVOLATO CON LA “STAFFETTA GENERAZIONALE”

Il DDL annuale per le PMI include una misura sulla “staffetta generazionale” mirata a promuovere l’occupazione giovanile. Questo provvedimento prevede un sistema di pensionamento flessibile per i lavoratori più anziani, che permette loro di ridurre gradualmente il tempo lavoro, migliorando così l’equilibrio tra vita privata e lavoro.

Contestualmente, le imprese assumono giovani lavoratori under 35 per sostituire parzialmente i lavoratori anziani che passano al part-time, facilitando il passaggio delle competenze e del know-how alle nuove generazioni. La misura, spiegata in questa guida, è valida dal 2026 per le imprese con un massimo di 50 dipendenti.

2) SOSTEGNO ALLE PMI DELLA MODA

Lo Statuto prevede l’assegnazione di risorse per sostenere programmi di sviluppo delle PMI appartenenti alla filiera della moda. L’obiettivo è consentire alle PMI di questa filiera di unire le forze per fronteggiare con maggiore efficacia le sfide del mercato globale. Ciò, include incrementare la loro capacità di investimento, migliorare l’innovazione e potenziare la loro presenza sui mercati internazionali.

3) FINANZIAMENTI PER I MINI CONTRATTI DI SVILUPPO

Per sostenere questi obiettivi, il governo destina fino a 100 milioni di euro alle filiere del comparto Moda attraverso i “Mini Contratti di Sviluppo”, spiegati in questa guida. Questi contratti sono pensati per supportare programmi di investimento con un importo minimo di 3 milioni di euro e un massimo di 20 milioni di euro. Le risorse destinate a questi contratti consentiranno alle imprese di realizzare progetti significativi che possono contribuire a rafforzare la loro competitività e innovazione sul mercato globale.

4) INTRODUZIONE DELLE CENTRALI CONSORTILI

Il DDL introduce le “Centrali consortili”, nuovi Enti giuridici che fungono da strutture di indirizzo e coordinamento per le micro, piccole e medie imprese già organizzate in consorzi di filiera.
Questi Enti mirano a rafforzare la competitività e l’innovazione delle imprese attraverso modelli di cooperazione efficienti e solidali. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – come spiegato in questo articolo – esercita la vigilanza esclusiva per garantire il rispetto delle finalità mutualistiche. La norma delega il Governo a disciplinare il funzionamento e la vigilanza delle Centrali consortili entro 12 mesi.

5) VIA ALLA RIFORMA DEI CONFIDI

Lo Statuto delega il Governo ad effettuare una riforma normativa della disciplina dei Confidi, oltre vent’anni dopo l’emanazione della legge in questa materia. Ricordiamo che i Confidi (abbreviazione di “Consorzi di Garanzia Collettiva dei Fidi”) sono Enti che facilitano l’accesso al credito per le PMI attraverso la concessione di garanzie a favore delle banche.

Il provvedimento prevede la revisione dei requisiti di iscrizione all’albo previsto dall’articolo 106 del Testo Unico Bancario (TUB), l’ampliamento delle attività consentite e la promozione di processi di aggregazione attraverso agevolazioni normative. Questo consentirà ai Confidi di ampliare le loro possibilità operative e supportare meglio le imprese da loro assistite. Un’altra misura fondamentale riguarda la riduzione dei costi di istruttoria nella valutazione del merito creditizio delle imprese.

6) INCENTIVI FISCALI PER LE RETI D’IMPRESA

Il DDL prevede incentivi fiscali per le imprese che aderiranno a un contratto di “rete soggetto”. Questi incentivi consentiranno la sospensione dell’imposta sulla quota di utili destinata a investimenti previsti dal programma comune di rete.

L’agevolazione, finanziata con un massimo di 45 milioni di euro nel periodo 2027-2029, si riferisce agli utili realizzati tra il 2026 e il 2028, destinati sia al fondo patrimoniale comune che al patrimonio dedicato all’affare.

7) CONTRASTO ALLE FALSE RECENSIONI ONLINE

Per contrastare il fenomeno delle false recensioni online nel mercato della ristorazione e del turismo e per garantire una concorrenza leale ed equa, lo Statuto introduce l’obbligo di verificare l’attendibilità delle recensioni online. Sarà necessario assicurarsi che ogni recensione sia scritta da un consumatore che abbia effettivamente usufruito del servizio o acquistato il prodotto recensito.

Secondo la nuova disposizione, il consumatore potrà rilasciare una recensione motivata entro 15 giorni dalla data di utilizzo del servizio. Questo limite di tempo garantisce che le recensioni siano tempestive e rilevanti. L’impresa interessata avrà il diritto di richiedere la cancellazione di una recensione nel caso in cui il giudizio risulti falso o ingannevole. Se il commento diventa obsoleto dopo due anni dalla sua pubblicazione o se l’azienda adotta misure per risolvere le criticità originarie, potrà richiedere la rimozione della recensione.

8) RIORDINO DELLE NORME PER START UP E PMI INNOVATIVE

A tredici anni dal primo “Start up Act,” il nuovo DDL delega al Governo l’adozione di un Decreto legislativo per redigere un testo unico in materia di start up, incubatori e PMI innovative.
L’obiettivo è coordinare le norme vigenti, apportando modifiche per migliorarne la coerenza giuridica, logica e funzionale, e abrogare esplicitamente le disposizioni obsolete o prive di contenuto normativo.

La norma prevede anche il consolidamento e l’ampliamento dei compiti per la figura del Garante per le start up e PMI innovative. Tra le altre funzioni, il Garante sarà responsabile di attuare un nuovo approccio alla consultazione denominato “Reality Checks”, raccogliendo informazioni da una selezione di esperti e portatori di interesse per identificare gli ostacoli normativi, tecnici ed economici derivanti dall’attuazione delle norme.

9) ESONERO ASSICURATIVO PER CARRELLI ELEVATORI

Il testo prevede che l’esonero dall’assicurazione obbligatoria sarà esteso anche per i carrelli elevatori e altri veicoli. Parliamo di quelli utilizzati dalle imprese in aree ferroviarie, portuali e aeroportuali, con specifici requisiti stabiliti dalla norma. Appena i requisiti saranno resi noti, vi faremo sapere.

10) SALUTE E SICUREZZA NELLE PMI

L’INAIL sarà incaricata di elaborare modelli semplificati di organizzazione e gestione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, adattati alle dimensioni ridotte delle PMI. L’obiettivo è mettere in campo nuove azioni che mirino a rafforzare i livelli di sicurezza, rendendoli più semplici da attuare.

11) MODIFICHE ALLA SICUREZZA SUL LAVORO AGILE

Il testo cambia anche le regole per migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro, in caso di smart working nelle PMI. Nel caso di lavoro agile, cioè, l’azienda deve fornire un’informativa scritta al lavoratore e al rappresentante per la sicurezza.

Questa informativa deve indicare i rischi generali e specifici del lavoro agile. Se l’azienda non adempie a quest’obbligo informativo, il datore di lavoro rischia l’arresto per 2 e fino a 4 quattro mesi o un’ammenda tra 1.200 e 5.200 euro.

12) DEFINIZIONE DEGLI OPERATORI HO.RE.CA.

Il DDL introduce la definizione degli operatori del settore HO.RE.CA. (Hotel, Ristoranti, Bar, Catering). Questi operatori sono cioè, quelli che si occupano della distribuzione di prodotti alimentari e bevande nei rispettivi settori, garantendo un servizio essenziale per il settore della ristorazione e del turismo.

13) RIDUZIONE DEI TERMINI DI RIACQUISTO AREE CONSORTILI

Il testo riduce i termini per il riacquisto di aree consortili. Ossia, i termini previsti perché i Consorzi industriali possano riacquistare le aree consortili cedute per attività produttive saranno ridotti nel caso in cui gli acquirenti non abbiano realizzato l’investimento o le attività siano cessate.

TESTO DELLO STATUTO DELLE IMPRESE

Non è ancora stato reso disponibile il testo dello Statuto delle Imprese per le PMI che è al vaglio del Parlamento dal 28 Gennaio 2025. Appena il DDL sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dopo l’intervento e l’approvazione in Parlamento, vi aggiorneremo.

ALTRE GUIDE CORRELATE 

Vi consigliamo di leggere anche le nostre guide su:

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Per maggiori dettagli sulle novità per le imprese in vigore dal 2025, vi consigliamo di leggere questa guida sulla riforma fiscale e l’articolo sulla Legge di Bilancio 2025. Da leggere anche le novità sul Decreto Milleproroghe 2025 e quelle del DDL lavoro, spiegato in questo approfondimento.

In questa pagina trovate infine le novità sulle Leggi e i Decreti approvati da Governo e Parlamento.

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