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L’Unione Sarda: la retorica dell’odio (e le falsità) contro le rinnovabili



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Nella sua crociata anti rinnovabili, il quotidiano L’Unione Sarda se la prende anche con gli elettrodotti che collegano l’isola alla terraferma e in particolare con il futuro Tyrrhenian link verso la Sicilia e la Campania. Scivolando però su una enorme buccia di banana che il professor Emilio Ghiani, docente di sistemi elettrici all’Università di Cagliari, ha smascherato in venti righe al vetriolo pubblicate sul suo profilo Linkedin. 

La paginata de L’Unione Sarda uscita il 26 gennaio scorso

L’energia rinnovabile ce la teniamo noi in Sardegna: no al Tyrrhenian link, che ne spreca in mare il 56%

La scivolata porta la firma del caporedattore, ed ex Governatore di centrodestra della Regione, Mauro Pili. Che, prendendo per buoni i dati di un vecchio studio scovato chissà dove, chissà da chi e chissà come “soffiati” al suo orecchio, si esibisce in una sorta di pamphlet, ispirato ai canoni ottocenteschi della retorica dell’odio.

E’ un’intera pagina di insulti e accuse rivolte a chi pensa che l’enorme potenziale naturale dell’isola (sole, vento e bassa densità abitativa), convertito in energia elettrica rinnovabile, possa e debba andare a beneficio della decarbonizzazione dell’intero Paese.

Questo implica il potenziamento delle connessioni elettriche.  Ma per Pili sarebbe un enorme spreco di denaro pubblico. Da un lato per l’esorbitante costo dell’infrastruttura, dall’altro per la dispersione di energia durante il trasporto, che raggiungerebbe il 56% dell’elettricità immessa. Sarebbe, insomma, l’ennesima rapina ai danni del popolo sardo.  Imperdibile la conclusione che non possiamo trattenerci dal riproporre in originale qui a fianco.

E subito fioccano i post che diffondono il messaggio: duello di cifre anche sul blog di Vaielettrico

L’articolo è uscito su L’Unione Sarda il 26 gennaio scorso. E, manco a farlo apposta, già il giorno successivo 27 gennaio spuntano sul blog di Vaielettrico i post che ne diffondono (senza citarlo) il contenuto.

Uno in particolare, firmato Giovanni, parte in quarta per sostenere che le rinnovabili in Sardegna vanno pure bene, a condizione che nemmeno un elettrone sia esportato verso il Continente.

Nella disputa che ne  segue con altri frequentatori del blog, e soprattutto con uno dei più assidui e documentati, Roberto (R.S. il suo nick), Giovanni sciorina via via tutti i dati e tutte le valutazioni di Pili sull’intollerabile spreco di energia durante il trasporto. Ad ogni contestazione di R.S, le controrepliche diventano sempre più aggressive e sprezzanti. Ed entrambi sfoggiano erudizione in un groviglio di citazioni, numeri e calcoli assolutamente incomprensibili per un lettore non del mestiere. Tanto che abbiamo deciso di bannarli entrambi.

Mauro Pili

I conti (giusti) li fa il professor Emilio Ghiani: “Caro Pili, basta con le baggianate”

Chi dei due avesse ragione ce lo spiega poco dopo il professor Ghiani su Linkedin nella lettera aperta che riportiamo integralmente:

Caro Mauro Pili,
le chiedo la cortesia in nome dell’onestà intellettuale e dell’etica giornalistica, oltre al rigore scientifico di cui si ciancia nel presente articolo, di rettificare quanto riportato che non corrisponde al vero, ma ha solo la funzione di continuare ad alimentare un dibattito sterile e litigioso di cui non si ha affatto bisogno nella nostra disastrata isola.
Se ha bisogno di numeri scientifici può tranquillamente chiederli a chi li conosce, anziché chiederli all’intelligenza artificiale o a ingegneri che forse non hanno mai neanche fatto un esame di elettrotecnica.

Emilio Ghiani

Ho fatto due conti per lei, e se vuole potrà rettificare quanto riportato:
– lunghezza cavo 470 km (per singola tratta),
– resistenza elettrica del cavo di 0.03 Ω/km
– corrente di 1000 A.
La potenza dissipata per effetto Joule per il trasporto dell’energia è di 28.2 MW, che corrisponde al 2.82%.

Se proprio vogliamo essere pignoli aggiungiamo anche le perdite delle due stazioni di conversione, un altro 4% complessivamente per entrambe e arriviamo al 6.82%.

Lei scrive 56%, ovvero l’821% di più della verità, questo è il vero shock per chi legge queste baggianate.

Tutto questo amore disinteressato per la Sardegna…

Tutta la martellante campagna anti rinnovabili de L’Unione Sarda che ha preceduto e seguito l’elezione del presidente Alessandra Todde, condizionandola, è stata impreziosita da “perle” scientifiche di questo tipo.

Ha prodotto comitati per il no eolico e il no fotovoltaico che oggi raccolgono l’adesione di 200 mila cittadini uniti in una sorta di “sindacato di blocco”. Si è alimentata di slogan insensati  tipo “assalto eolico“, “speculazione fotovoltaica” o “scempio rinnovabili” nell’unica regione che ancora si alimenta prevalentemente da centrali a carbone. Ha partorito una legge aree idonee appena impugnata dal governo di centrodestra, pur palesemente restio alla transizione green. In ben tre casi, ha spinto qualche idiota  a sabotare installazioni in corso o già realizzate.

C’è qualcuno, in tutta coscienza, che ancora possa credere che dietro a tutto ciò ci sia solo un disinteressato amore per la sua Isola?

  • Guarda i VIDEO e LEGGI l’articolo: A Vaielettrico il sì e il no alle rinnovabili in Sardegna (VIDEO)

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