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Le balle economiche e le bolle finanziarie


Le Borse di Usa ed Europa macinano record da due anni e sono gonfie di liquidità come mai prima nella storia. Non è bastato lo scossone cinese su Wall Street a cambiare la musica delle informazioni fornite da analisti ed operatori di Borsa che ritengono prematuro parlare di bolla speculativa. Come chiedere all’oste se il vino è buono! Ieri Piero Orteca ci ha spiegato il sistema, oggi andiamo a curiosarci dietro.

Le ‘Mille bolle blu’ senza Mina

Da quando si producono statistiche affidabili, possiamo osservare le dinamiche di sei bolle finanziarie importanti. La bolla delle Nifty-Fifty, le cinquanta grandi aziende americane che andarono alla conquista del consumo mondiale negli anni ’60. Da Gilette a Mc Donald a Kodak. Il loro valore si era moltiplicato per cinque volte prima di crollare. Negli anni ’70 ci fu la bolla dell’oro il cui valore si era moltiplicato quindici volte. La borsa giapponese crollò nel 1992 ed era aumentata di 10 volte. Il Nasdaq nel 2000 , 10 volte. Petrolio poco dopo, 10 volte. Oggi le Big Tech hanno moltiplicato il proprio valore di 30 volte.

Milionari facili e subito

Valori accresciuti anche dall’arrivo di neofiti e debuttanti dell’azionario, contagiati dall’euforia e attratti da guadagni impensabili. Negli ultimi due anni i titoli di Stato decennali hanno reso il 4%, le borse in media il 12%. Piccoli e medi investitori sono le vittime predestinate dei crack borsistici. Grandi operatori e super ricchi, invece, si preparano in anticipo e tutto lascia intendere che lo stanno facendo anche ora.

La Grande Banca avverte

Ce lo dice una delle loro banche per eccellenza, Goldman Sachs, che ha pubblicato un rapporto di previsione a dieci anni, 2024-2034, in cui avverte del formarsi della bolla finanziaria. I motivi principali sono collegati a due record storici: la valutazione di mercato delle aziende tecnologiche più alta mai avvenuta (30 volte). La maggiore concentrazione di mercato della storia, ovvero una porzione enorme (35%) del valore di Wall Street nelle mani di sole 7 aziende.

Previsioni lotteria

Il rapporto di Goldman prevede, inoltre, quattro cali del Pil Usa nei prossimi 10 anni con un rallentamento dei profitti aziendali. Dieci anni sono lunghi e va da sé che le previsioni non sono verità assolute. Ma le condizioni su cui poggiano sono reali: inflazione sempre in agguato (la Fed ha mantenuto i tassi invariati), guerre commerciali in corso e caos geopolitico.

Super ricchi con ‘le spalle’ coperte

Che i super ricchi si stiano preparando lo conferma anche uno dei più grandi investitori di tutti i tempi. Warren Buffet con il suo fondo Berkshire Hathaway ha disinvestito le sue quote azionarie in Apple in modo massiccio e ora siede su una montagna di denaro in contanti. Buffet sembra avere individuato nei titoli di Stato americani un buon parcheggio, nell’attesa che la ‘bollitura’ di Wall Street produca i suoi effetti, ovvero azioni a prezzi stracciati, la preda di ogni speculatore.

Bolla diversa, perché e come?

Ma cosa c’è di diverso dal passato in questa bolla? La velocità, ovvero la rapidità con cui è cresciuto il valore delle aziende e quindi delle azioni. Uno ‘sviluppo orizzontale’ che permette dei tassi di crescita a una velocità di diffusione dei servizi/prodotti che non ha uguali. Quando arrivarono le lavatrici ci volle un decennio per portarle in ogni casa, i telefoni cellulari impiegarono alcuni anni prima d’inondare il mercato. Il download per di un’applicazione richiede minuti per installarsi nei prodotti o qualche giorno per diffondersi nei dispositivi di tutto il mondo.

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Tech con Social anche bugiardi

Nel frattempo in Borsa cresce il valore delle imprese tech che, con l’enorme liquidità generata, acquistano a man bassa ‘start up’ e concorrenti creando quella che è l’attuale concentrazione. L’esempio ce lo offre Facebook che si è comprato Whatsapp e Instagram traducendo la sua ricchezza in un oligopolio. E da qui deriva l’influenza sui governi e sugli Stati ed emerge un’altra differenza con i capitalisti delle bolle precedenti.

‘padrone delle ferriere’ e ‘tecno-capitalisti’

Il padrone delle ferriere sapeva di essere il più bravo a far soldi e si “accontentava” di nuotare nell’enorme ricchezza materiale acquisita. Nel caso dei nuovi tecno-capitalisti gli effetti straordinari, quasi magici, dell’innovazione che hanno creato, non solo li arricchisce a dismisura, ma allo stesso tempo li fa sentire demiurghi di un cambiamento planetario (conquista di Marte compresa). Più colti e studiati dei self-made men di allora, si pensano portatori di un mondo migliore. Fino all’esplosione della prossima bolla.



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