Il documento è stato sottoscritto oggi a Fieragricola TECH per potenziare la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita
Verona, 30 gennaio 2025 – Dare vita a un programma di investimenti per potenziare la sperimentazione in campo, sensibilizzare i cittadini sui benefici ottenibili con le TEA, rafforzare l’unità interministeriale chiamata a discutere la proposta di Regolamento UE. Sono queste le principali richieste che i rappresentati della filiera agroalimentare italiana rivolgono alle istituzioni attraverso il “Manifesto per la Promozione delle TEA per il sostegno al Made in Italy”. Il documento, promosso da Assosementi, è stato firmato oggi a Fieragricola TECH da Coldiretti, Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare, Federchimica Assobiotec e Cibo per la Mente.
Attraverso il Manifesto, le associazioni auspicano l’istituzione di un Comitato interministeriale per garantire l’approvazione della proposta di Regolamento UE sulle TEA e la creazione di un Tavolo permanente che riunisca gli attori della filiera e i Ministeri coinvolti. Al tempo stesso, ritengono fondamentale l’attivazione di una campagna istituzionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi strumenti e la costituzione di una rete di centri di ricerca pubblica e privata per moltiplicare gli sforzi del progresso scientifico. Infine, richiedono l’istituzione di un Fondo destinato alla ricerca di base e applicata nel campo delle TEA.
“Le firme di tante associazioni al nostro Manifesto sono un’ulteriore conferma dell’unità della filiera agroalimentare italiana sul tema delle TEA” ha dichiarato Eugenio Tassinari, presidente di Assosementi. “Il settore è compatto nell’affermare che questi strumenti rappresentano una necessità impellente per andare nella direzione di produzioni più sostenibili sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista della tutela dell’ambiente. Oggi abbiamo dimostrato l’unità di tutti gli operatori nei confronti di questi strumenti e, compatti, abbiamo chiesto alle nostre istituzioni di continuare ad aiutarci in questo percorso da tutti condiviso”.
Il Sen. Luca De Carlo, presidente della Commissione agricoltura del Senato, intervenuto all’evento, ha commentato: “il Manifesto è un documento assolutamente condivisibile e sono convinto della bontà della ricerca, che è diventata un mantra in questi due anni di governo. Per affrontare le nuove sfide, tra cui il cambiamento climatico, è imprescindibile affidarsi all’innovazione, un fattore comune a tutte le realtà che hanno sottoscritto il Manifesto e che sono attori protagonisti dell’agricoltura italiana”.
“L’Italia e l’Europa hanno perso milioni di euro a causa dei raccolti distrutti dal cambiamento climatico e i consumatori pagano di tasca loro l’aumento dei prezzi del cibo” ha spiegato Giuseppe Carli, vicepresidente di Assosementi. “Anche per questo motivo chiediamo di poter aver accesso a questa innovazione, che ci permetterà di raggiungere risultati straordinari in tempi notevolmente inferiori a quelli oggi necessari. Siamo moderatamente favorevoli alla proposta polacca, ma suggeriamo un approccio alternativo che non preveda eccessivi oneri amministrativi o restrizioni per gli agricoltori (opt-out). Negare l’accesso alle innovazioni agli agricoltori di alcuni Stati membri, come potrebbe accadere con l’opt-out per le varietà TEA protette da brevetto, non risolverebbe i potenziali impatti socioeconomici”.
Secondo Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, “lo sviluppo delle TEA è fondamentale per tutelare la biodiversità dell’agricoltura italiana e, al contempo, migliorare l’efficienza del nostro modello produttivo. Una consapevolezza che nel 2020 ci ha portato a sottoscrivere una storica intesa con la Società Italiana di Genetica Agraria (Siga) per far tornare gli agricoltori protagonisti di una ricerca pubblica nazionale, in grado di sviluppare soluzioni su misura e renderle disponibili a tutti i produttori”.
“Come Confagricoltura abbiamo sempre creduto nella ricerca scientifica, perseguendo un modello di agricoltura moderna, sostenibile e innovativa” ha affermato Luca Brondelli, vicepresidente di Confagricoltura. “Le TEA sono una risposta alle sfide dei cambiamenti climatici, della sicurezza alimentare, ma sono anche un elemento di equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica, perché permettono l’ottimizzazione delle risorse naturali e la riduzione della pressione su suolo e ambiente. Oggi è necessario concludere quanto prima l’iter legislativo UE sulle TEA per accelerare l’adozione delle tecniche di evoluzione assistita a livello nazionale ed europeo con un rafforzamento ulteriore della collaborazione tra istituzioni, scienza e imprese, per un settore primario più competitivo”.
“Le TEA sono cruciali per affrontare le grandi sfide della transizione green e rappresentano per l’agricoltura uno strumento indispensabile contro le malattie delle piante e i cambiamenti climatici che, già oggi, da soli spiegano tra il 20% e il 49% delle fluttuazioni del rendimento agricolo” ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Gianmichele Passarini. “Il nostro Paese ha le carte in regola per diventare capofila in Europa del percorso di sperimentazione in campo delle tecniche genomiche, con un forte protagonismo del mondo agricolo, per un futuro in cui sia garantita sia la produttività che la qualità e la sostenibilità del settore”.
Tommaso Battista, presidente di Copagri, ha affermato: “accelerare il riconoscimento normativo delle TEA e promuoverne lo sviluppo e la diffusione, ampliando le colture oggetto di sperimentazione, è una conditio sine qua non per rendere le piante più resistenti agli attacchi dei parassiti, alle infezioni fungine e batteriche, andando al contempo a sfruttare al meglio le risorse idriche e gli elementi fertilizzanti presenti nei suoli: in poche parole coniugando l’aumento della produttività con la sostenibilità ambientale. Per questo aderiamo convintamente al Manifesto promosso da Assosementi per andare in tale direzione”.
Il Presidente Confcooperative Fedagripesca Raffaele Drei ha commentato: “l’apertura alle nuove tecniche genomiche è una prospettiva a cui guardiamo positivamente, pur rimarcando la necessità di mantenere netta la separazione con gli Ogm, poiché va nella direzione di riuscire a trovare quelle risposte di cui il mondo agricolo ha bisogno per adeguarsi alle normative che impongono una crescente riduzione della chimica. Le Tea sono quindi a nostro avviso lo strumento più efficace di cui possiamo disporre per andare spediti nella direzione di una auspicata riduzione dei principi che salvaguardi allo stesso tempo la sostenibilità economica delle aziende”.
Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, ha dichiarato: “le nuove tecniche genomiche sono un giacimento di possibilità e di opportunità rispetto a tutte le sfide del settore. Oggi in Italia per quanto riguarda le TEA non è ancora tutto a posto a livello politico, ma dobbiamo essere pronti fin da subito. E quanto firmiamo oggi è la traccia giusta su cui iniziare a muoverci, è un buon punto di partenza”.
“Produrre di più con meno è necessario e urgente” ha dichiarato Elena Sgaravatti, Vicepresidente Federchimica Assobiotec. “Le TEA, che ricordiamo essere tecniche biotecnologiche, rappresentano un’opzione concreta, efficace e di valore per un’agricoltura più produttiva. Sanno rendere le piante più resistenti ai cambiamenti climatici, alle fitopatie e consentono di utilizzare minori quantitativi di acqua e di suolo. Dobbiamo allora continuare ad accelerare sulla ricerca in campo di queste tecniche e, in parallelo, affrontare la questione normativa e brevettuale. Se vogliamo competere in un contesto globale, in continua e rapida evoluzione, lo sguardo deve essere costantemente volto al futuro e all’innovazione”.
Secondo Clara Fossato, portavoce di Cibo per la Mente, “il fronte comune che unisce politica, agricoltura e scienza deve essere il motore per arrivare al più presto all’approvazione del Regolamento UE sulle TEA. Avere accesso alle TEA è una priorità per l’agricoltura italiana ed europea e come tale chiediamo che sia trattata a Bruxelles. La firma di questo Manifesto è il risultato dell’unità di intenti di tutti gli attori della filiera agroalimentare e deve dare la spinta per raggiungere un obiettivo che il nostro settore aspetta da tempo”.
In conclusione, Mario Pezzotti, Professore di Genetica Vegetale all’Università di Verona, ha sintetizzato: “le piante TEA non sono OGM e non sono né un miraggio né un incubo, sono il frutto della conoscenza moderna della struttura e funzione dei geni e dei genomi vegetali. La funzione ed il ruolo dei geni nella pianta si possono studiare in laboratorio e negli ambienti confinati, mentre una vera valutazione fenotipica, cioè lo studio dell’interazione della pianta TEA con l’ambiente si deve fare in pieno campo. A breve speriamo che la legge europea venga aggiornata e possa accompagnare meglio l’innovazione tecnologica. Ricerca e innovazione tecnologica sono la chiave di volta dell’agricoltura moderna: rispettosa della biodiversità, sostenibile ambientalmente ed economicamente, perfettamente integrata e rispettosa dei valori sociali e storici dei territori che la praticano.”
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