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“Il sistema ha saputo reagire alle difficoltà”


DANIELE Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, il 2025 sembra non essere cominciato nel migliore dei modi tra nuovi rincari, guerre che continuano e incertezza. È davvero così?

“Condivido l’analisi. Anche il 2024 è stato un anno caratterizzato da incertezza pur avendo registrato una crescita delle nostre imprese. Manifattura ed export hanno subito un rallentamento, il 2025 si presenta sostanzialmente con una situazione analoga. Certe difficoltà colpiscono anche le regioni più forti d’Europa, come la nostra. Non potrebbe essere altrimenti se si considera l’impatto negativo sul costo dell’energia, sul costo del denaro e sul mantenimento dei piani di investimento delle imprese”.

Come sta reagendo il mondo cooperativo rispetto alle altre aziende?

“Le difficoltà sono le stesse. Nel mondo cooperativo però riscontriamo una notevole reazione delle imprese che fanno parte di un sistema che per sua natura non è speculativo, ma proprio tendente alla reazione. C’è una conferma degli investimenti e continua a crescere l’occupazione. La situazione finanziaria è buona, oltre il 50% delle cooperative non ha problemi di liquidità. Siamo nelle condizioni di affrontare le sfide che abbiamo di fronte partendo dalla solidità delle nostre aziende”.

Quali sono i settori che stanno andando meglio?

“Nel sociale sta crescendo la domanda. Parliamo di un settore che, in collaborazione con le pubbliche amministrazioni, può avere notevoli margini di miglioramento. Risulta indispensabile rafforzare il rapporto tra pubblico e privato. Nello stesso tempo però registriamo una difficoltà nella tenuta della marginalità. Le costruzioni stanno vivendo un’ulteriore fase di crescita legata al Superbobus, ma nel 2025 ci aspettiamo un calo significativo. Tiene la grande distribuzione, anche se sconta l’abbassamento del potere d’acquisto delle famiglie”.

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C’è difficoltà nel reperimento della manodopera?

“Si tratta della prima questione che pongono le cooperative associate a Legacoop, come emerso da un nostro sondaggio negli ultimi mesi dello scorso anno. Il 40% delle imprese continua a individuare questo come primo problema da risolvere, solo il 25% lo individua nel costo delle materie prime. Nelle costruzioni e nel sociale, così come nell’agroalimentare, questa situazione si presenta con ancora più forza. E qui si innesta un altro dei problemi con cui facciamo i conti: l’emergenza abitativa”.

Come se ne esce?

“Serve una riflessione, a partire dal tema demografico. Si parte da una situazione determinata anche da un cambiamento nel processo degli affitti, mi riferisco in particolare agli affitti brevi. Molti di coloro che devono ricoprire posti di lavoro non altamente qualificati hanno bisogno di case a prezzi compatibili con gli stipendi che il loro lavoro permette di avere. È un’emergenza che va affrontata mettendo in campo strumenti innovativi”.

Quali sono le richieste di Legacoop Emilia Romagna alla nuova giunta regionale?

“Innanzitutto bisogna mettere tutte le piccole imprese nelle condizioni di cogliere le opportunità offerte dall’innovazione digitale e dall’intelligenza artificiale, il Tecnopolo di Bologna è una risorsa. Occorre garantire la possibilità di fare impresa anche nelle aree più svantaggiate. L’altra sfida è quella demografica. Serve una riflessione forte sul sistema del welfare, sul sistema socio-sanitario, sull’economia sociale. Ci fa piacere che, su quest’ultimo tema, sia stata data una delega specifica all’assessore Vincenzo Colla”.

Il Patto per il lavoro e per il clima deve restare il perimetro entro il quale si muoveranno i rapporti con la Regione?

“Per noi è un punto fondamentale. È importante condividere una strategia di lungo respiro”.

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Il nodo degli aeroporti: in Romagna si chiede alla Regione di favorire una collaborazione tra gli scali. Quale è la posizione di Legacoop?

“L’Emilia-Romagna è una regione policentrica, pur riconoscendo il ruolo fondamentale della città metropolitana di Bologna. Uno sforzo nell’ottica di una maggiore collaborazione va fatto se serve a far crescere in modo ordinato, equilibrato e sostenibile il nostro territorio”.



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