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GIVA Group investe in innovazione ed energia | Siderweb


La sensibile crescita dei prezzi degli input energetici registrata negli ultimi tre mesi, e le previsioni di ulteriori rialzi a breve, non stanno preoccupando GIVA Group, tra i principali produttori mondiali di lingotti, fucinati e valvole, con 15 stabilimenti produttivi, 1.350 dipendenti e 1.500 clienti in 5 continenti. «La crisi energetica del 2022 ha segnato un punto di svolta, aumentando la consapevolezza delle aziende sull’impatto che le commodities possono avere sul business e, in ultima analisi, sui risultati di bilancio. In GIVA, però, possiamo affermare con orgoglio di non aver dovuto stravolgere le nostre dinamiche operative – ha spiegato a siderweb il Ceo, Jacopo Longhi Vienna -. Grazie a un approccio strategico già consolidato, orientato al fixing, siamo riusciti a prevenire sorprese sia per noi stessi, sia per i nostri clienti. Evitare richieste di revisione dei prezzi su contratti già firmati, una pratica sempre delicata, è stato possibile grazie a questa visione lungimirante». 

E il Gruppo, anche in una fase di mercato non proprio brillante come quella attuale, è riuscito a difendersi grazie alla propria strategia di diversificazione e verticalizzazione lungo la filiera.  

Come si è chiuso il 2024 dal punto di vista degli ordini e della marginalità? Quali sono le vostre speranze e aspettative per il 2025?
Il 2024 si è rivelato un anno particolarmente complesso per il nostro settore, portando con sé una lieve flessione rispetto agli anni precedenti. Ciononostante, manteniamo una prospettiva positiva per il 2025, supportati da un solido backlog commerciale. L’anno che verrà sarà cruciale per lo sviluppo di alcuni mercati chiave. 

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Quali prodotti e quali tipologie di acciai sta chiedendo il mercato?
Per quanto ci riguarda, il focus principale rimane sui prodotti di nicchia con applicazioni critiche e specifiche di elevata complessità. Persistono segnali di stallo nei mercati “standard”, caratterizzati da un’elevata competitività sia a livello italiano che extra Ue. Inoltre, la situazione del mercato tedesco continua a rappresentare un elemento di incertezza, influenzando negativamente le dinamiche complessive del settore. 

Avete a che fare in questi mesi con una richiesta debole o forte da parte dei vostri clienti? Ci sono differenze tra i diversi settori utilizzatori che servite e le diverse aree geografiche?
Alcuni mercati, come quello nucleare, mostrano segnali particolarmente positivi, mentre altri, come l’automotive, attraversano una fase di crisi. In questo contesto, la strategia di differenziazione e diversificazione implementata dal Gruppo GIVA negli ultimi anni si dimostra vincente, consentendoci di attenuare gli effetti di un mercato che, nel complesso, resta sfidante. 

Se e come la tendenza emergente della regionalizzazione dei mercati sta influenzando la vostra catena di approvvigionamento?
Attualmente non rileviamo particolari criticità. Grazie alla filiera integrata all’interno del nostro Gruppo, possiamo garantire un’elevata indipendenza operativa, risultando poco esposti alle dinamiche di mercato per quanto riguarda i volumi produttivi. 

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Con queste premesse, il Gruppo parteciperà come espositore a Made in Steel 2025, che si terrà dal 6 all’8 maggio a fieramilano Rho. «La partecipazione a fiere di settore selezionate – ha detto il Ceo Longhi Vienna – rappresenta un pilastro della nostra strategia di marketing, finalizzata a rafforzare la brand awareness e favorire lo sviluppo del business. In qualità di gruppo leader in Italia, la presenza di GIVA a questo evento è essenziale per consolidare il nostro ruolo di riferimento nel settore e cogliere nuove opportunità di crescita». 

Cosa vi aspettate di trovare all’evento internazionale?
L’obiettivo della nostra partecipazione è duplice: da un lato, consolidare le relazioni di business già esistenti; dall’altro, avviare nuove collaborazioni. Tuttavia, il focus principale rimane il rafforzamento dei legami già instaurati, attraverso la valorizzazione delle partnership attuali. 

Su cosa state lavorando in termini di investimenti e nuovi progetti? Vi presenterete a Made in Steel con novità di prodotto, lavorazione o servizio?
I nostri investimenti si concentrano su due pilastri strategici: sviluppo sostenibile e innovazione. In un settore dove introdurre prodotti completamente nuovi è una sfida complessa, puntiamo, attraverso azioni mirate, a soddisfare una clientela sempre più esigente, posizionandoci su mercati finora solo parzialmente valorizzati. Particolare attenzione è rivolta alla decarbonizzazione e all’efficientamento energetico, con un budget significativo destinato a garantire nei prossimi anni una maggiore indipendenza energetica. 

L’acciaio europeo sta investendo massicce risorse in decarbonizzazione e riduzione del proprio impatto ambientale. Quali sono i vostri obiettivi e progetti in ambito Esg?
La nostra strategia di decarbonizzazione, avviata ormai più di 4 anni fa, include test mirati sull’impiego dell’idrogeno, l’installazione su larga scala di impianti fotovoltaici e soprattutto un’importante azione di efficientamento energetico sugli impianti esistenti. Queste iniziative ci consentiranno non solo di ridurre significativamente l’impatto ambientale, ma anche di raggiungere una maggiore indipendenza energetica. 

Proprio alla decarbonizzazione e allo sviluppo tecnologico sarà destinato il finanziamento in pool da 150 milioni di euro ottenuto da GIVA Group, garantito da Sace ed erogato da Crédit Agricole Italia, BNL BNP Paribas, Banco BPM, Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Sondrio. Sace, attraverso il rilascio della garanzia Archimede, ha garantito il 50% dell’importo del finanziamento.



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