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Reggio Calabria. OdM stigmatizza con forza gli ennesimi episodi di violenza


L’Ordine dei medici della provincia di Reggio Calabria stigmatizza con forza gli ennesimi episodi di violenza, questa volta consumatisi nel giro di appena 24 ore, ai danni di una dottoressa del Pronto Soccorso e di un operatore sanitario in servizio al reparto di Pneumologia del Gom.

“Sabato sera ero di servizio al Pronto soccorso per il turno di notte – racconta la dottoressa Stefania Mantuano – quando sono stata aggredita verbalmente da una parente di un paziente che aveva subito un incidente stradale, adagiato sulla barella ed in attesa del triage, chiedendo in maniera forsennata di prestargli cure immediate. Il paziente non era ancora stato registrato ma dopo aver fatto tutti gli esami di routine, ho semplicemente invitato il parente ad accomodarsi fuori dalla sala in attesa di una tac di approfondimento.

Ma, per tutta risposta – continua la dottoressa Mantuano – sono stata aggredita e seriamente minacciata di morte, nonostante le avessi detto con tutta calma che erano necessari i tempi tecnici per svolgere l’esame e che si sarebbe fatto tutto il possibile, come sempre si fa in queste circostanze.

La parente del paziente ha continuato ad insultarmi, ricoprirmi degli epiteti più volgari e subito dopo, senza autorizzazione, ha preso la barella dove era adagiato il suo parente e l’ha condotta al primo piano per l’esame, senza farsi accompagnare da un medico o da un Operatore sanitario e facendo il diavolo a quattro anche nei confronti degli operatori del primo piano ma questa volta assieme ad altri parenti.

Nel frattempo, ho chiamato i carabinieri che mi hanno fatto da scudo contro l’ira dei parenti che avrebbero voluto aggredirmi fino a quando il paziente ha deciso di andar via senza nemmeno firmare le dimissioni, salvo poi ritornare dopo un’ora, scusandosi e chiedendo di essere curato e, soprattutto, di non essere denunciato. I carabinieri hanno verbalizzato le mie dichiarazioni e quelle dei soggetti coinvolti”.

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Il secondo episodio riguarda un operatore socio-sanitario aggredito da un uomo ricoverato nel reparto di pneumologia. L’uomo è stato arrestato per aver accoltellato lo stesso operatore che, secondo quanto si è appreso, non ha riportato ferite gravi. I motivi che hanno portato all’episodio di violenza sono ancora in corso di accertamento.

“Si è trattato di un episodio davvero grave, sgradevole – afferma il primario del reparto di Pneumologia, dottore Carmelo Battaglia – avvenuto tra l’altro in una situazione di difficoltà. Il nostro Oss è stato accoltellato da un paziente che teneva il coltello sotto le lenzuola nel mentre svolgeva puntualmente il suo lavoro, la valutazione dei parametri vitali,  accoltellato, quindi, senza alcun motivo.

Meno male che l’operatore è riuscito a svincolarsi riportando solo una lieve escoriazione. Si tratta comunque, di un episodio di violenza di una gravità assoluta e che mette in discussione la sicurezza di tutti gli operatori sanitari che già lavorano affrontando grosse difficoltà. E’ stato davvero un momento di grande tensione e che ha creato momenti di grande ansia”.

Il presidente dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, dottore Pasquale Veneziano, interpretando i sentimenti di solidarietà di tutti gli iscritti, esprime solidarietà e vicinanza alla collega per l’aggressione subìta durante l’espletamento della sua attività professionale e all’operatore sociosanitario per episodi che si ripetono ormai con preoccupante frequenza, soprattutto presso le postazioni di continuità assistenziale e i Pronto soccorso dove i medici operano, spesso in condizioni difficili, con grande spirito di abnegazione.

“Si tratta degli ennesimi episodi di violenza – ha dichiarato il presidente Pasquale Veneziano – che ripropongono in tutta la sua drammaticità e urgenza l’esigenza di intervenire con provvedimenti organici e definitivi per garantire la sicurezza degli operatori e dei cittadini che afferiscono alle cure di questi presidi fondamentali del nostro sistema sanitario. Episodi – aggiunge il presidente Veneziano – che si stanno trasformando in una sorta di bollettino di guerra e per i quali lo stesso Ordine esprime tutta la sua preoccupazione per l’evolversi di una situazione diventata adesso davvero insostenibile che non accenna a diminuire e che continua a coinvolgere non soltanto la Calabria ma l’intero Paese. Occorre più sicurezza, soprattutto nelle sedi di guardia medica e sulle ambulanze.

Occorre formazione, insegnando le tecniche di de-escalation e di gestione dell’aggressività, così come raccomandato dal dottore Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici. Una sorta di rivoluzione culturale che restituisca al medico, anche agli occhi dei cittadini, il suo ruolo e la sua dignità professionale. I cittadini devono sapere – conclude il Presidente – che chi insulta, minaccia o aggredisce un medico mette a rischio il diritto alla salute di tutti”.

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