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Udine, posate dieci nuove pietre d’inciampo: ecco a chi sono intitolate


Udine, 25 gennaio 2025 – Questa mattina si è conclusa la cerimonia di posa delle nuove pietre d’inciampo in città, un gesto simbolico che continua a trasformare i marciapiedi di Udine in luoghi di memoria collettiva. Le pietre d’inciampo sono state ideate per ricordare le vittime dell’Olocausto e sono parte di un’iniziativa internazionale che, dal 1996, si è diffusa in molte città europee, portando alla luce storie di sofferenza, ingiustizia e morte, affinché questi episodi non vengano dimenticati.

Dopo la posa delle prime cinque pietre ieri, oggi sono state collocate altre cinque pietre, che si aggiungono alle 27 già presenti, portando il totale a 37 in tutta la città. Queste pietre, che si trovano nei luoghi dove le vittime hanno vissuto o sono state arrestate, recano inciso il nome, la data di nascita e il luogo di morte delle persone che furono deportate nei campi di concentramento nazisti. Un omaggio perpetuo per ricordare coloro che, a causa della loro fede, etnia o appartenenza politica, furono arrestati, deportati e uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel video un breve momento durante la posa alle 11:15 in via Gemona 28, Pietra di inciampo GALLIANO VINCENZO TOMADA, NATO 1899 – ARRESTATO 1.11.1944 – DEPORTATO 1945 MAUTHAUSEN – ASSASSINATO 7.4.1945 AMSTETTEN

Le pietre d’inciampo posate oggi sabato 25 gennaio

Le pietre posate oggi a Udine sono state dedicate a cinque uomini, che nel 1944 furono arrestati e deportati nei campi di concentramento nazisti, dove trovarono la morte nel 1945. Le pietre sono state collocate nei luoghi significativi della città, dove le vittime vivevano prima della loro cattura. Ogni pietra è una testimonianza indelebile di vite spezzate, ma anche di una memoria che non deve essere mai perduta.

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  1. Michele Toldo – Fu arrestato nel 1944 e deportato a Flossenburg-Koselitz, dove fu assassinato nell’aprile del 1945. La sua pietra d’inciampo è stata posata in via Ciconi 3.
  2. Renato Rossini – Morì nel marzo del 1945 nel campo di Flossenburg-Groeditz, uno dei numerosi campi di concentramento nazisti. La pietra in suo onore è stata posata in una via significativa della città.
  3. Edgardo Enrico Pasinato – Perì nel campo di Bergen-Belsen, noto per le condizioni disumane a cui i prigionieri erano sottoposti. La sua pietra d’inciampo è stata collocata a Udine in un luogo che rimanda al suo ricordo.
  4. Galliano Vincenzo Tomada – Fu arrestato nel 1944 e deportato a Mauthausen-Amstetten, dove fu assassinato nell’aprile del 1945. La sua pietra è un segno di memoria collettiva, posata in un punto centrale della città.
  5. Aniello Orrico – Trovo’ la morte nel campo di Dachau nell’aprile del 1945. Le pietre in sua memoria sono state posate per garantire che la sua storia non venga dimenticata.

Le cinque pietre d’inciampo posate invece venerdì mattina a Udine sono dedicate a:

  1. Vittorio Coss – Arrestato nel 1944, deportato a Dachau e assassinato il 29 agosto a Neuengamme.
  2. Domenico Noro – Arrestato a soli 21 anni, deportato a Mittelbau-Dora e morto nel marzo del 1945.
  3. Gaetano Scolari – Ucciso a Buchenwald nel marzo del 1945.
  4. Fausto Spivach – Arrestato nel 1943 e assassinato a Flossenbürg.
  5. Francesco Telesca – Assassinato nell’aprile del 1945, mentre le truppe tedesche cercavano di nascondere le atrocità compiute nei campi di concentramento.

L’importanza della memoria e del progetto

Le pietre d’inciampo sono parte di un progetto che mira a educare le future generazioni sui crimini commessi durante l’Olocausto e a ricordare le vittime innocenti che furono deportate e uccise. Ogni pietra è un passo verso il riconoscimento e la riparazione storica, e la sua posa è un atto di resistenza culturale contro l’oblio. Ogni pietra è un invito alla riflessione, per ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita per motivi che oggi ci sembrano incomprensibili e irragionevoli.

La città di Udine continua a essere parte attiva di questo movimento internazionale, che cresce ogni anno con il contributo di città e comunità in tutto il mondo, nel tentativo di mantenere viva la memoria di un periodo tragico della storia. La posa delle pietre oggi non è solo un atto commemorativo, ma anche una chiamata alla responsabilità collettiva affinché la storia non venga mai dimenticata e le atrocità dell’Olocausto non possano ripetersi.

La partecipazione della comunità e l’impegno per il futuro

Durante le cerimonie, le istituzioni e i cittadini hanno avuto l’opportunità di riflettere sull’importanza di questi luoghi di memoria e di ascoltare le testimonianze dei familiari delle vittime. È un impegno che va oltre la commemorazione: è un atto di educazione storica, un invito alla riflessione che accompagna ogni persona che si imbatte in queste pietre nel corso della propria quotidianità. L’intento è quello di trasformare la città in un luogo di memoria viva, in cui le storie delle vittime siano sempre presenti e condivise da tutti.

Il progetto delle pietre d’inciampo a Udine rappresenta un tassello fondamentale in un mosaico di memoria che abbraccia l’intero continente europeo, un’opportunità per riflettere sul valore della pace, della libertà e dei diritti umani. Grazie a questa iniziativa, Udine continua a essere un faro di memoria storica, invitando ogni cittadino, e ogni visitatore, a fare un passo indietro nel tempo per non dimenticare mai il passato.



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