Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

“Non voglio umiliare magistrati” – LaVocedelNordEst


 

NordEst (Adnkronos) – Anno giudiziario al via tra le proteste dei magistrati in tutta Italia contro la riforma della giustizia targata Carlo Nordio. Dal NordEst a Palermo le toghe, Costituzione in mano, hanno abbandonato l’aula durante gli interventi dei rappresentanti politici in segno di dissenso.

La protesta a NordEst

“Nel 2023 su 9000 magistrati solo 39 hanno cambiato funzione – ha spiegato Giuseppe Spadaro, presidente dell’Associazione nazionale magistrati di Trento – separazione delle carriere riforma inutile, si mira solo a colpire l’equilibrio tra poteri presente in costituzione”. Si è concentrtao invece sull’amministrazione della giustizia in regione il presidente della Corte d’appello di Trento Eugenio Gramola. Un quadro positivo quello da lui delineato, non senza rilevanti lacune. In primis il personale. Gli organici dei magistrati sono adeguatamente coperti, ha rilevato Gramola, il personale amministrativo presenta invece drammatiche carenze. In molti uffici, in particolare a Bolzano, ne manca quasi il 50%. Il motivo? Non l’assenza di concorsi indetti dalla Regione, ma la presenza di un numero di aspiranti molto ridotto. Poi sottolineate le lacune delle sedi. Non adeguate anche se vi si sta investendo. Per poi sottolineare il paradosso. Al tempo della digitalizzazione gli ultimi investimenti su tutte le reti informatiche sono dei primi anni 2000. Corrado Mistri, procuratore generale della Corte d’Appello, si è invece soffermato sulla tipologia di reati riscontrati, con una recrudescenza dei reati in materia di violenza di genere.

Tutti i magistrati veneziani presenti all’inaugurazione dell’anno giudiziario nella sede lagunare, per protesta sono usciti dall’aula di Palazzo Grimani recando in mano dei cartelli. Un’iniziativa cominciata non appena è stato annunciato il discorso del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, intervenuto a nome del Governo. “Prendo atto della manifestazione cui ho assistito, ma non per questo viene meno il mio rispetto verso la magistratura” ha detto Ostellari. In apertura della cerimonia, un lungo applauso aveva accolto il discorso del presidente della Corte d’appello Carlo Citterio, particolarmente critico nei confronti della riforma della magistratura del governo Meloni.

A Trieste, l’aula magna dell’università ha ospitato la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario per inagibilità dell’aula della corte  a ospitare eventi di tale portata in seguito ai danni dell’alluvione di giugno scorso. Una cerimonia segnata dall’uscita della maggioranza dei magistrati con la costituzione in mano e la coccarda tricolore sulla toga in segno di protesta contro la riforma costituzionale della giustizia, nel momento in cui è inziato l’intervento del rappresentante del ministero della Giustizia. Per i magistrati che hanno aderito alla protesta dell’Anm la separazione delle carriere causerà un’ assoggettamento del pm al potere esecutivo.

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Nordio replica da Napoli

Appena ha preso la parola il ministro della Giustizia Carlo Nordio, l’Anm di Napoli ha lasciato la sala dei busti di Castel Capuano mostrando una copia della Costituzione e citando Pietro Calamandrei: “In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa non è una carta morta è un testamento, un testamento di centomila morti. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità i è nata la nostra Costituzione”. Alcuni togati non hanno lasciato del tutto l’aula ma si sono messi nel corridoio centrale sempre alzando Costituzione tanto che il ministro Nordio ha ringraziato per il dissenso composto.

“Sono un ex magistrato, ho visto morire colleghi, ho seguito processi sulle brigate rosse. Non si può pensare che il mio obiettivo sia l’umiliazione della magistratura”, ha detto il ministro Nordio, in risposta alla protesta dell’Anm. “Si tratta di una riforma solo tecnica. È stucchevole la rievocazione di Falcone che era favorevole alla separazione delle carriere”.

Anche a Torino magistrati in presidio davanti al Palazzo di giustizia con la Costituzione in mano. “A nostro giudizio la riforma costituzionale in discussione in Parlamento – ha spiegato Mario Bendoni, presidente della giunta piemontese della Anm – indebolisce la magistratura nel suo complesso, in particolare l’ufficio del pubblico ministero, perché separandolo e sganciandolo dall’ordine giudiziario inevitabilmente lo attrae nell’orbita del potere esecutivo nel lungo periodo. Questo è il nostro timore. Senza un pubblico ministro indipendente a essere tutelati sono i diritti dei cittadini, in particolare quelli più deboli quindi noi stiamo protestando come magistrati ma soprattutto come cittadini”, ha concluso.

Milano

Toga, coccarda tricolore ben in vista e Costituzione, anche i giudici di Milano, tra cui il presidente del Tribunale Fabio Roia, si mettono in fila uscendo dalle porta centrale, dall’aula al primo piano del Palazzo di giustizia nel momento in cui prende la parola Monica Sarti, capo dell’ispettorato generale del ministero della Giustizia. Si tratta del gesto che si sta ripetendo, identico in tutte le corti d’Appello, per “esprimere – da parte dell’Anm – il comune pensiero della magistratura di contrarietà alle riforme costituzionali in corso di approvazione”.

Nel contesto attuale, caratterizzato da “un clima di tensione” tra magistratura e politica, afferma Giuseppe Ondei, presidente della corte d’Appello di Milano, “vi è il reale rischio che si vulnerino due principi costituzionali inderogabili quali l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e sottolineo di tutta la magistratura e non dei soli giudici. L’autonomia e l’indipendenza sono due cardini invalicabili della tenuta democratica dello Stato dal quali non è immaginabile separarsi proprio a tutela della libertà di ciascuno, e soprattutto dei più deboli”. Lo nell’intervento pronunciato in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “La magistratura – pur sempre mantenendo un doveroso e corretto senso dei propri limiti – non potrà mai tacere laddove dovessero manifestarsi evidenti intenzioni di limitarne in svariati modi il raggio d’azione. Teniamocela cara questa giustizia resa da uomini indipendenti secondo un percorso cognitivo disegnato dalla legge perché le alternative sono drammaticamente peggiori”.

Ondei sottolinea come oggi l’imparzialità sia intesa “in modo distorto come fondata sull’esclusivo parametro del gradimento dell’atto emesso” e come invece solo la vera indipendenza e autonomia, cioè l’assenza di un interesse proprio, “può dare prestigio e credibilità alla giurisdizione e riporre nei cittadini quel senso di fiducia nell’operato della magistratura che purtroppo da anni va decrescendo, nonostante la magistratura nel suo complesso sia un ordine sano dello Stato. A tutti coloro che in modo indiscriminato e generico gettano fango sull’intero ordine giudiziario dico, parafrasando Bertold Brecht, che è proprio sventurata quella nazione i cui magistrati non godono della fiducia dei cittadini”, conclude.

Roma

Protesta delle toghe anche a Roma dove i magistrati hanno lasciato l’aula quando ha preso la parola il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano. “Noi adesso temiamo fortemente che la separazione delle carriere – sottolinea Daniela Rinaldi, presidente della giunta sezionale del Lazio dell’Anm – metta in crisi questo nostro sistema allontanando il pubblico ministero e portandolo sempre più sotto il controllo del potere esecutivo. I nostri tentativi di interlocuzione non hanno finora sortito effetto quindi vogliamo pacificamente, sobriamente e civilmente manifestare il nostro dissenso e disagio e a tal fine abbiamo indetto una giornata di sciopero per il 27 febbraio”.

Palermo

Anche a Palermo i magistrati presenti nel’aula magna del Tribunale con la Costituzione in mano, la coccarda sulla toga e un cartello con una frase di Calamandrei, hanno abbandonato la sala appena ha preso la parola Alessandro Buccino Grimaldi, rappresentante del ministero della Giustizia.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

“Voglio sperare in un ripensamento sulla separazione delle carriere – ha scandito il Procuratore generale di Palermo, Lia Sava nel suo intervento – che rischia di minare quei ponti che, invece, tutti insieme siamo chiamati a costruire, ponti che contribuiscano al recupero della meritata fiducia dei cittadini nell’operato della magistratura, perché proprio la fiducia dei cittadini nella magistratura è uno fra i più preziosi riflessi dello stato di salute di una democrazia compiuta”.

 

Share Button



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Bonus agricoltura

Finanziamenti e contributi