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Alessandro Hoffmann racconta il suo nuovo libro


L’arcivescovo di Palermo Ernesto Ruffini salvò dallo sterminio tanti ebrei di Sicilia, così come quello di Monreale, Francesco Carpi, strappò alle camere a gas numerose vite. Ma la lista dei “Giusti” della Seconda Guerra Mondiale è lunga. Tra questi c’è anche il diplomatico Mario di Stefano della nota famiglia residente a Villa Favaloro in via Dante, che aiutò tanti perseguitati a scappare dalla Polonia, persino falsificando i passaporti. E ancora Tullio Vinay, pastore valdese ligure, trapiantato a Riesi, dove fondò un’opera di sviluppo civile, Servizio Cristiano e che dal 1976 al 1983 fu Senatore della Repubblica. Le loro storie, unica luce nella tragedia della Shoah, si intrecciano con quelle di chi è rimasto vittima dello sterminio nell’ultimo libro di Alessandro Hoffman, L’albero di carrubo. Essere ebrei di Sicilia (1848-2020).

“L’albero di carrubo. Essere ebrei di Sicilia”, il libro di Hoffman

L’albero di carrubo. Essere ebrei di Sicilia, edito da Kalós, completa il percorso avviato da Alessandro Hoffman con Gli amici di Moïse e La pupa di Zabban, arricchendo il quadro di insieme degli eventi ebraici che si sono svolti dallo Statuto Albertino ai giorni nostri e delineando la mappa degli ebrei di Sicilia. Una rappresentazione vivente, con nomi e cognomi, frutto di un’incessante e approfondita ricerca su vari archivi, mossa dall’intenzione di fare luce sulla verità dei fatti come in un’inchiesta giornalistica, ancora più ardua perché alcuni pezzi del puzzle si sono persi nel corso degli anni.

Il libro è già disponibile in libreria e negli store online. Sarà presentato martedì 28 gennaio 2025 alle 18, all’indomani della Giorno della Memoria, presso Feltrinelli Libri e Musica (via Cavour, 133) a Palermo. Lo scrittore dialogherà con la giornalista Tiziana Martorana e interverrà il musicista Pierpaolo Petta. In vista dell’appuntamento, Alessandro Hoffman ha rilasciato un’intervista esclusiva a Be Sicily Mag sulla sua ultima fatica.

Alessandro Hoffman racconta gli ebrei di Sicilia

L’albero di carrubo. Essere ebrei di Sicilia pone al centro virtuale del racconto l’albero di carrubo che, nella tradizione ebraica e cristiana, ha un significato simbolico e, proprio per questo, sta accanto a ogni “Giusto”, ovvero accanto a ogni non ebreo che ha salvato anche un solo ebreo.

Gli studenti ungheresi iscritti alla Facolta di Medicina di Catania nel 1925. In piedi a sinistra Andrea Fenyves e a destra Albert Herczog 1 - Be Sicily Mag
Gli studenti ungheresi iscritti alla Facoltà di Medicina di Catania nel 1925. In piedi, a sinistra, Andrea Fenyves e, a destra, Albert Herczog

“Studio la storia degli ebrei di Sicilia nel Novecento da dieci anni. Alla base di questo studio, ci sono vari motivi. La mia famiglia è di origine ebraica. Inoltre non è mai esistito un lavoro impegnativo con un approccio sistematico e organizzato su questo fronte. Ed ancora, mi chiamavano spesso a lasciare la mia testimonianza da scuole, istituti ed Università, per cui ho deciso di approfondire”, ha spiegato Alessandro Hoffmann. “Anche della mia famiglia sapevo pochissimo, non era argomento di discussione a casa e quindi cercavo notizie ma trovavo risposte generiche. Ho intrapreso quindi questo percorso nel gennaio del 2015 e ho trovato una serie di fonti. Quello che scrivo non è un romanzo ma è storia documentata al cento per cento, grazie anche ad un accurato e paziente lavoro di riscontri e verifiche”.

Un percorso dunque che inizia dalle sue origini. “Ho ricostruito la storia della mia famiglia con fatica disumana, partendo da ben sette fratelli tedeschi. Ho pubblicato così Storia di una famiglia di origine ebrea a Palermo, a cui sono seguite quattro riedizioni”. Ma è come se le vicende di un nucleo familiare fossero un seme, che lo porta ad allargare il campo per ricostruire chi fu falcidiato dai tedeschi e chi invece si salvò. Ne L’albero di carrubo, lo scrittore porta avanti la sua ricerca nelle pieghe di quegli anni bui. Tra gli archivi consultati, due grandi banche dati dello Stato di Israele e degli Stati Uniti. Poi, c’è anche un archivio in Germania, l’ITS.

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La famiglia Beretvas in senso orario Leopold Emilio Renee Anna e Luigi - Be Sicily Mag
La famiglia Beretvas (Leopold, Emilio, Renèe, Anna e Luigi

“Il nuovo libro – continua Alessandro Hoffmann – descrive il contesto generale degli eventi ebraici che si sono svolti in Sicilia dal Regno d’Italia ai giorni nostri e ne mette in luce le differenze rispetto al resto d’Italia. Innanzitutto, sono partito dalla definizione di ebreo, che a differenza di quanto si possa pensare non è legato alla religione. Gli ebrei di Sicilia sono tutti quelli che hanno vissuto nell’Isola almeno per un certo periodo o che sono venuti a morire in Sicilia. Gli elenchi ufficiali non sono esaustivi. La mia mappa riguarda la loro esistenza nel periodo dal 1937 al 1938, prima dell’avvento delle leggi razziali. I nostri ebrei sono in maggioranza stranieri, vengono rinchiusi per lo più in campi di concentramento ubicati sugli Appennini, sono i primi d’Europa il 12 luglio 1943 – data del tutto dimenticata – ad avere restituiti con tanto di legge i diritti civili ed economici e sono i primi a Palermo e Catania a poter tornare a pregare in sinagoga. Il libro dà anche una rappresentazione vivente degli uomini e delle donne che, in particolare nel Novecento, vissero nelle nostre città: decine di nomi, cognomi, impatto con gli anni bui, rinascita e riscoperta di belle figure dimenticate: Marianne Chiriaco, Renato e Giuseppino Treves, Daniele Enriquez, la signora Lecerf, la famiglia Benjamin e tante altre”. In questo mosaico, ricostruito con pazienza, le storie delle vittime si alternano a quelle di chi si mise in salvo.

Marianne Heller con Gerti 1 - Be Sicily Mag
Marianne Heller con Gerti

Chi è Alessandro Hoffmann

Alessandro Hoffmann è nato e vive a Palermo. Studia da alcuni anni la storia degli ebrei di Sicilia nel Novecento. Da giornalista, ha diretto a lungo Radio Spazio Noi inBlu e ha collaborato con il Giornale di Sicilia. È stato professore di Economia e Politica agraria dell’Università di Palermo e vicedirettore della Programmazione della Regione Siciliana. Nel 2001 ha avuto consegnato dal Presidente della Repubblica uno dei Premi Pasquale Saraceno per studi sul Mezzogiorno banditi dalla SVIMEZ. Ha svolto numerosi incarichi in istituzioni pubbliche e private e organizzato eventi culturali. Ha scritto Storia di una famiglia di origine ebrea a Palermo (2015-2019) e, per questo editore, Gli amici di Moïse. Cento e più storie di ebrei di Sicilia (2021) e La pupa di Zabban. Ebrei di Sicilia nel Novecento (2023).





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