05.54 – venerdì 24 gennaio 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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CREIAMO IL POLO ENERGETICO EUROREGIONALE TIROLESE
Con l’acquisto delle azioni di Hydro Dolomiti Energia dal fondo australiano, Dolomiti Energia ha compiuto il primo passo di quello che dovrà essere un lungo cammino. Come già constatato, non solo da noi, è ora innanzitutto necessario fugare ogni dubbio circa il fatto che le azioni, sottratte alla speculazione internazionale, possano essere nuovamente cedute alle medesime cordate di grandi investitori privati che sarebbero intervenute direttamente nell’acquisto dal fondo australiano, qualora Dolomiti Energia avesse rinunciato al diritto di prelazione: tale operazione, pur apparendo ad oggi totalmente illogica, sembra infatti avere ancora dei sostenitori.
Diverso è il discorso concernente l’azionariato diffuso: una quota azionaria del 15-20%, anziché essere collocata in borsa, potrebbe benissimo essere polverizzata a favore di una miriade di piccoli risparmiatori residenti in provincia di Trento, portatori di denaro fresco per le casse aziendali e portatori di quell’interesse territoriale alla gestione dell’acqua e dell’energia trentine, che appare a noi così giusto e naturale assecondare, come a suo tempo apparve ai padri fondatori dell’Asar e della nostra Autonomia. Giusto e naturale è pensare che i benefici della gestione delle risorse di un territorio – specialmente se tale gestione ha stravolto l’ambiente naturale e la vita delle comunità – ricadano sul territorio stesso, se del caso anche nella forma di proprietà diffusa delle società che, sfruttando tali risorse, generano profitti: pensiamo forse che gli sceicchi lascerebbero in mani altrui la proprietà e lo sfruttamento del petrolio giacente nel sottosuolo dei loro territori?
Si badi bene, il paragone non deve far sorridere, poiché l’acqua appare oggi risorsa sempre più scarsa, quindi preziosa, vuoi per i cambiamenti climatici, vuoi per la crescita demografica, e la corsa per il suo accaparramento e controllo sarà in futuro sempre più sostenuta.
La principale ricchezza naturale del Trentino/Tirolo meridionale è dunque l’acqua che, in secoli di buona amministrazione i Trentini/Tirolesi meridionali hanno imparato ad imbrigliare, trattenere e gestire. La gestione dell’acqua comporta la costruzione delle dighe e degli impianti per la produzione di energia, oltre che di essere in possesso delle specifiche conoscenze tecniche e del personale all’altezza dei compiti da svolgere. Ebbene, ulteriore grande ricchezza del nostro territorio consiste proprio nel possedere le dighe e, soprattutto, le centrali.
L’altra incognita sul percorso da seguire è data dal rinnovo delle concessioni, per le quali si parla di un rinvio al 2029, cosa che consente di prendere fiato e prepararsi nel migliore dei modi. A tale proposito abbiamo già assistito alle prime mosse, ai primi accenni di possibili alleanze territoriali tra Dolomiti Energia ed altre società della pianura padano-veneta, di Vicenza e Mantova. Le alleanze, si sa, se azzeccate consentono a tutti i partner di conseguire maggior efficienza ed efficacia, tramite la realizzazione di economie di scala, condivisione di know-how ecc.
Chiaro che per partecipare con successo alla partita del rinnovo delle concessioni alla società trentina non basta confidare sul proprio vantaggio competitivo derivante dal fatto di essere già in possesso di quegli impianti per i quali il vincitore della gara, subentrante, dovrà pagare un indennizzo al precedente gestore. Fa dunque bene Dolomiti Energia a cercare alleanze per rafforzarsi.
Va però detto, con chiarezza, che i partner di Vicenza e Mantova hanno molto più interesse a cercare alleanze, ed anche la fusione con Dolomiti Energia, che non quest’ultima con loro: questo per il semplice fatto che la società trentina possiede le centrali di produzione mentre le altre società non le possiedono.
Diversamente, le società omologhe a Dolomiti Energia, Alperia di Bolzano e Tiwag di Innsbruck, sono anch’esse in possesso degli impianti con cui, sui loro rispettivi territori, producono l’energia. Per tale aspetto la collaborazione con questi soggetti appare molto più equilibrata, essendo tutti gli attori muniti degli stessi asset e giocando dunque ad armi pari, condizioni queste ottimali per l‘instaurarsi di un clima di fiducia tra i partner e per la ricerca in comune dei medesimi vantaggi, in termini di maggiore efficienza ed efficacia.
La collaborazione tra Dolomiti Energia, Alperia e Tiwag e, in prospettiva, la creazione del polo energetico euroregionale tirolese, acquisiscono una valenza strategica che va ben oltre l’interesse di soci ed amministratori al rafforzamento aziendale. Condividendo esse l’appartenenza al medesimo territorio e contesto alpino, la mission comune rimanda agli interessi generali delle popolazioni insediate, alla necessità di presidiare e ben sfruttare le ricchezze territoriali e di rafforzarsi a vicenda per evitare la colonizzazione e marginalizzazione da parte delle confinanti regioni di pianura e per preservare identità e dignità nella competizione internazionale tra territori e nella divisione internazionale del lavoro.
In definitiva le vicende di Dolomiti Energia assumono carattere politicamente rilevante e strategico: in ballo è la partita dell’acqua e dell’energia che, per gli interessi territoriali ed anche geo-politici in gioco, va inevitabilmente posta sotto attenta regia politica (così come a suo tempo si sarebbe dovuto fare, e non si fece, nella partita del credito territoriale trentino).
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Il Presidente – avv. Franco Beber
Il Portavoce – dott. Paolo Monti
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SCHAFFEN WIR DEN TIROLER EUROREGIONALEN ENERGIEHUB
Durch den Einkauf der Aktien von Hydro Dolomiti Energia vom australianischen Fonds hat Dolomiti Energia den ersten Schritt auf einem wohl langen Weg getan.
Es ist jetzt zunächst nötig, alle Zweifel daran auszuräumen, daß die der internationalen Spekulation entzogenen Aktien an dieselben Gruppen großer Privatanleger nicht wieder verkauft werden können; Gruppen, die direkt beim Einkauf vom australianischen Fonds interveniert hätten, falls Dolomiti Energia auf das Vorkaufsrecht verzichtet hätte.
Anders verhält es sich mit dem breiten Aktienbesitz: eine Beteiligung von 15-20% könnte sehr wohl zugunsten einer Vielzahl von in der Provinz Trient ansässigen Kleinsparern pulverisiert werden, anstatt an die Börse gebracht zu werden.
Kleinsparer, die Träger von frischem Geld für das Unternehmen sowie von territorialem Interesse an die Bewirtschaftung des Wassers und der Energie Welschtirols sind. Es erscheint uns richtig und natürlich, dieses Interesse zu unterstuetzen, genauso wie es damals den Gründervätern von ASAR und unserer Autonomie erschien.
Der wichtigste Naturreichtum Welschtirols ist das Wasser, das die Welschtiroler jahrhundertlang gut verwaltet haben. Zur Wasserwirtschaft gehört der Bau von Staudämmen und Energieerzeugungsanlagen. Nun besteht der weitere große Reichtum Welschtirols gerade daraus, die Staudämme und vor allem die Kraftwerke zu besitzen.
Über die Erneuerung der Konzessionen spricht man heute von einer Verschiebung auf 2029. In diesem Zusammenhang haben wir bereits die ersten Schritte auf mögliche territoriale Allianzen zwischen Dolomiti Energia und anderen Unternehmen der Po-Ebene, von Vicenza und Mantua, gesehen.
Man muß klar sagen, daß diese Partner ein viel größeres Interesse an Allianzen und sogar an einer Fusion mit Dolomiti Energia haben, als letztere mit ihnen: das passiert, denn das welschtiroler Unternehmen die Produktionsanlagen besitzt, während die anderen sie nicht besitzen.
Im Gegensatz dazu sind die Gesellschaften wie Dolomiti Energia, Alperia aus Bozen und Tiwag aus Innsbruck, ebenfalls im Besitz der Anlagen, mit denen sie in ihren jeweiligen Gebieten Energie produzieren. Die Zusammenarbeit mit diesen Unternehmen erscheint deutlich sehr ausgewogener, da alle Akteure mit den gleichen Mitteln ausgestattet sind und daher auf Augenhoehe spielen. Das ist optimal, um ein Vertrauensklima unter allen Partnern zu schaffen und gleiche Vorteile, nämlich größer Effizienz und Effektivität, für alle Partner durch die Zusammenarbeit zu suchen.
Die Zusammenarbeit unter Dolomiti Energia, Alperia und Tiwag und in der Zukunft die Schaffung des euroregionalen Energiehubs Tirol erlangen einen strategischen Wert, der weit über das Interesse der Aktionäre und Geschäftsführer an der Festigung des Unternehmens hinausgeht. Da sie zum gleichen Gebiet und Alpenkontext gehören, bezieht sich die gemeinsame Mission auf die allgemeinen Interessen der ansässigen Bevölkerung, auf die Notwendigkeit, territoriale Reichtümer gut zu schützen und nutzen und sich gegenseitig zu stärken, um eine Kolonisierung und Marginalisierung durch die benachbarten Tieflandregionen zu verhindern und die Wahrung von Identität und Würde im internationalen Wettbewerb unter den Gebieten und in der internationalen Arbeitsteilung zu sichern.
Letztendlich nehmen die Ereignisse von Dolomiti Energia einen politisch relevanten und strategischen Charakter an: es geht um die Wasser- und Energiepartie, die aufgrund der territorialen und auch geopolitischen Interessen zwangsläufig einer sorgfältigen politischen Leitung unterworfen werden muß (genauso wie es seinerzeit für das Kreditwesens Welschtirols nicht war, obwohl es sein mußte).
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DER PRÄSIDENT – RA Dr. Franco Beber
DER SPRECHER – Dr. Paolo Monti
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