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DDL SICUREZZA, POTERI ASSOLUTI AI SERVIZI SEGRETI


Dalla schedatura in base allo stato vaccinale alla schedatura delle opinioni il passo è davvero breve.

di Miriam Alborghetti

Il successo della Quarta Rivoluzione Industriale è strettamente legato all’emergenza permanente per giustificare la demolizione dello Stato di Diritto. E non è un caso che la mentalità e il linguaggio da guerra siano stati adottati fin dall’inizio della pandemia, con termini e misure come lockdown, lasciapassare, coprifuoco, tracciamento ect. E non è un caso che i posti di comando siano occupati da figure grottesche che fanno a gara a chi è più guerrafondaia dell’altra.

Il rapporto di Mario Draghi, The future of European competitiveness, presentato lo scorso settembre punta sull’industria delle armi auspicando che più fondi europei vengano destinati allo sviluppo di questo settore. Ursula von der Leyn lo segue a ruota: “La libertà per l’Europa non sarà gratuita” aveva detto lo scorso novembre.“La Russia spende fino al 9% del suo Pil per la Difesa. L’Europa spende in media l’1,9%. C’è qualcosa di sbagliato in questa equazione. La nostra spesa per la Difesa deve aumentare”.

Sulla stessa linea il neoeletto presidente degli USA Donald Trump: “Gli alleati della Nato dovrebbero spendere il 5% del Pil. Tutti possono permetterselo, dovrebbe essere al 5% e non al 2%”. Nei giorni scorsi il segretario della Nato, Mark Rutte, ha dichiarato che per “proteggere” l’Europa occorre tagliare su sanità e pensione per produrre più armi, ribadendo che il 2% del Pil per la Difesa è una spesa insufficiente e, rivolgendosi agli eurodeputati, ha detto: “[..] conto su di voi per assicurare che tutti investiamo di più nella Difesa. [..]Dobbiamo anche aumentare rapidamente la produzione di risorse e capacità cruciali, tra cui navi, carri armati, jet, munizioni, satelliti e droni”.

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In questo clima bellicista in cui alto è il rischio di conflitti sociali e crescita del dissenso, si inserisce perfettamente il decreto sicurezza del governo Meloni, un pacchetto di misure fondato, in linea con il Codice della Strada, sull’inasprimento delle pene accrescendo in modo abnorme il potere dello Stato, tramite le Forze dell’Ordine, per controllare e sorvegliare senza limiti la popolazione.

In particolare con l’articolo 31 del Ddl Sicurezza, in fase di approvazione, l’esecutivo sembra intenzionato ad allargare i poteri dei servizi segreti al fine di schedare studenti e professori in base alle loro idee politiche. I dirigenti pubblici sarebbero tenuti a collaborare con le agenzie di intelligence fornendo informazioni riservate come l’opinione e attività politiche di dipendenti e studenti. Ma non solo. Le agenzie di spionaggio avrebbero facoltà di partecipare in maniera diretta nelle attività illegali fino a dirigerle: una sorta di “legalizzazione dei servizi deviati”, come hanno sottolineato le associazioni delle famiglie vittime di stragi. Dulcis in fundo: la proposta dello scudo penale per la polizia.

Per quanto riguarda lo spionaggio all’interno delle Università c’è stata una levata di scudi. Giovanna Fracassi, segretaria della Flc Cgil ha dichiarato: “l’articolo 31 del ddl disegna uno scenario da Grande Fratello per cui oltre alla PA anche soggetti autonomi come le università o enti pubblici di ricerca sono tenuti “spontaneamente” a fare convenzioni con i servizi segreti e in più di queste a fornire informazioni anche in deroga alle norme sulla tutela della riservatezza. Il tutto con paletti così generici che il rischio è sostanzialmente è la schedatura”.

Enzo Pennetta, saggista e docente, in una intervista rilasciata a Byoblu* così ha commentato “Schedare i comportamenti è una politica di guerra. Queste cose le fanno i paesi in guerra per motivi eccezionali di emergenza. Questo cosa ci dice? È il proseguimento delle politiche di emergenza che cambiano vestito. Prima c’era una emergenza sanitaria , ora è una emergenza indistinta, che emergenza è? Politica? Di infiltrazioni russe? Non sappiamo che pericolo c’è; c’è un pericolo indistinto, un po’ kafkiano per cui siamo tutti colpevoli di qualche cosa, tutti dobbiamo essere schedati”.

Di kafkiano ci sono anche i sindacati e i media di sinistra, gli stessi che tre anni fa elogiarono il green pass, che ora si strappano le vesti per l’articolo 31 del ddl sicurezza che introdurrebbe “il Grande fratello nelle università”. Pare che abbiano dimenticato che il Grande Fratello nelle università è stato introdotto trionfalmente con il lasciapassare verde nel 2021 quando rettori e docenti collaborarono con entusiasmo a quella grande operazione di schedatura di massa e discriminazione dei non schedati.

Sul potere smisurato che si vorrebbe conferire ai servizi segreti è intervenuto il Coordinamento Associazione Familiari Vittime di Stragi “la storia anche quella giudiziaria, ci segnala la presenza di uomini degli apparati di polizia o di sicurezza in pressoché tutte le stragi che hanno insanguinato l’Italia. Con la legge viene nella sostanza fornita facoltà di delinquere (anche con diritto di vita e di morte su ogni cittadino?) con l’unica limitazione che ne sia informato il capo del governo. Se poi a tutto questo si aggiunge anche la possibilità di spiare senza alcuna limitazione ogni cittadino attraverso le intercettazioni preventive, allora si comprende che non è un articolo scritto frettolosamente, piuttosto un disegno preciso”.

Nello stesso servizio sopra citato realizzato da Byoblu*, Luca Grossi, redattore di Antimafia Duemila, rammentando una lunga serie di stragi per le quali sono stati condannati con sentenza definitiva vertici dei servizi segreti, ha detto che questa riforma “si incunea al’interno del processo di revisione costituzionale che comprende anche il premierato. Quindi ci troveremmo un Capo dello Stato legittimato dal consenso popolare fortissimo che avrà a disposizione una sua polizia privata sostanzialmente con poteri illimitati, che è il fulcro di uno stato totalitario.”.

E ancora: “I servizi segreti potranno scalare le gerarchie delle organizzazioni terroristiche fino a prenderne il controllo ma anche delle organizzazioni mafiose, quindi organizzazioni legate al narcotraffico [..] avere un peso politico importante perché dal 2014 nel nostro pil vengono conteggiati i proventi del traffico di droga. Quindi i servizi segreti avranno anche un ruolo economico [..]”

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A conferma della continuità di questo esecutivo con l’era della “dittatura sanitaria”, la premier Giorgia Meloni ha nominato il generale Francesco Figliuolo Vice Direttore dell’Aise, l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna. Insomma dalla schedatura in base allo stato vaccinale alla schedatura delle opinioni il passo è davvero breve.



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