STRAMBINELLO – Niente proroga del Governo per i fondi destinati alla costruzione del nuovo Ponte Preti, sulla pedemontana, tra Strambinello e Baldissero Canavese. Lo ha sentenziato ieri Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, rispondendo in aula alla sollecitazione della deputata di Azione, Daniela Ruffino.
«In occasione dell’approvazione del decreto-legge Infrastrutture dello scorso giugno, il Governo è intervenuto con una proroga straordinaria fino al 31 dicembre 2024 dei termini per l’aggiudicazione degli interventi finanziati con le risorse indicate nella legge di bilancio per il 2019 riguardante i ponti del bacino del Po – ha spiegato il Ministro – contestualmente, il Ministero ha avviato un confronto costante con le amministrazioni locali assegnatarie per una ricognizione sullo stato della progettazione degli interventi e un aggiornamento dei relativi cronoprogrammi. Con specifico riferimento ai lavori di competenza della Città metropolitana di Torino, segnalo che l’amministrazione provinciale ha comunicato lo scorso 30 settembre l’impossibilità di giungere all’aggiudicazione di tre interventi, qualificati come nuove opere, nel termine richiamato del 31 dicembre 2024. Si tratta dei nuovi ponti sul Po nel Comune di Castiglione Torinese, Settimo Torinese e Carignano, nonché della ricostruzione del ponte Preti sul torrente Chiusella. Pertanto, al momento non sussistono le condizioni per prevedere un’ulteriore proroga».
«Il governo non intende prorogare i termini per la scadenza del decreto ponti fermando opere strategiche ad alta priorità, che garantiscono sicurezza nei confronti dei territori e delle comunità del Piemonte. Senza interventi, sarebbero gravi le conseguenze su sanità, mobilità ed economia locale. Mi chiedo come faccia l’esecutivo a non tenere conto delle motivazioni che hanno portato ai ritardi legati al Covid, all’aumento dei costi delle materie prime, al passaggio di competenze all’Anas con nuove prescrizioni e, quindi, nuovi ritardi. Eppure, più volte il governo ha concesso proroghe, a partire dal Pnrr», dice in merito la deputata e commissaria di Azione in Piemonte, Daniela Ruffino.
«Ho citato in diverse occasioni l’importanza del Ponte Preti, opera fondamentale per il Canavese ma possiamo portare anche l’esempio del ponte di Settimo, con 12 milioni stanziati per realizzare una infrastruttura che collega settimo Torinese con Castiglione – prosegue Ruffino, che aggiunge – su 10 opere, ponti, 6 sono appaltati o in corso d’opera. Ora si tratta di capire se la questione politica è superiore alla sicurezza e alla mobilità». Secondo Ruffino, «ci sono i soldi e anche i precedenti che sono dati dalle proroghe concesse dal governo in situazioni simili a questa. Lo ribadisco: è una volontà politica permettere al Piemonte di dotarsi di nuovi ponti e sicurezza. E, in maniera lecita, viene da pensare ad un ponte che supera ogni limite per quanto riguarda le risorse, ovvero quello sullo stretto di Messina che certamente riscuote l’interesse del ministro Salvini. I 100 milioni del Piemonte finiranno in Sicilia? Il ministro sappia che non ci si arrende di fronte all’assoluta assenza di motivazioni serie per bloccare queste risorse».
Il consigliere regionale Sergio Bartoli esprime pieno sostegno all’intervento dell’onorevole Daniela Ruffino: «Condivido pienamente e rilancio l’intervento dell’onorevole Daniela Ruffino sull’assoluta necessità di prorogare il decreto ponti. È inaccettabile che risorse per quasi 100 milioni di euro, fondamentali per opere strategiche come il Ponte Preti, rischino di essere perse a causa di una scadenza burocratica. Il mancato intervento sarebbe devastante per il Canavese Occidentale e per Ivrea, creando gravi ripercussioni su mobilità, sanità e l’intera economia locale». Bartoli sottolinea che i rallentamenti nelle opere infrastrutturali non sono da imputare a negligenza locale, bensì a fattori straordinari come la pandemia, l’aumento dei costi delle materie prime e il trasferimento delle competenze ad Anas, che hanno causato ritardi oggettivi. «Rinnovare il decreto è un atto dovuto nei confronti di un territorio che ha bisogno di certezze e di investimenti per il futuro. Il governo ha la possibilità di fare una scelta coraggiosa e responsabile: non sprechiamo questa occasione», conclude Bartoli.
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