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I parchi naturali del Piemonte esempio di biodiversità


Biodiversità andiamo cercando. Ma soprattutto dobbiamo trovare le chiavi d’accesso informative per conoscerla. Magari attraverso la salamandra di Lanza o la pernice bianca. Solo grazie alla conoscenza, e  alla diffusione delle informazioni si può arrivare a capire quanto e come il mondo che ci circonda può essere preservato. E amato. Così si può esplorare il Piemonte, partendo dalla conoscenza delle sue aree protette.

Magari attraverso un podcast. O, meglio, con i dieci contributi, sotto forma di interviste, che diventano la strategia di un originale lavoro capace di esplorare il ruolo della comunicazione nella conservazione e promozione della biodiversità all’interno delle Aree protette del Piemonte.

Si può riassumere così la tesi di Daniela Scavino, giornalista pubblicista, premiata al Master in “Comunicazione della Scienza” del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di Torino, come miglior lavoro della prima edizione del Master.

Nata all’interno di un’esperienza di tirocinio nella redazione di Piemonte Parchi, testata giornalistica di informazione naturalistica della Regione, il lavoro di tesi approfondisce le complessità della gestione delle Aree protette e l’intersezione delle dinamiche amministrative, politiche, sociali e comunicative sulle questioni ambientali. La ricerca, partendo dal contesto delle Aree protette del Piemonte – 77 parchi e riserve regionali, più due nazionali, ai quali si aggiungono sette Riserve speciali e a tutela dei Sacri Monti – e dal quadro legislativo che ne impone la loro tutela, passa a un’analisi storica di Piemonte Parchi, impegnata nell’educazione e sensibilizzazione verso la conservazione della biodiversità e la coesistenza tra uomo e natura, fino ad arrivare alle nuove frontiere della comunicazione ambientale in cui viene sviluppato un progetto podcast che dà voce ai parchi piemontesi, raccogliendo le voci di chi ci lavora oppure vive in un’area protetta.

Grazie al supporto della Redazione diffusa di Piemonte Parchi – che raggruppa gli addetti stampa giornalisti delle Aree protette regionali – il progetto “Voci dai parchi” raccoglie dieci interviste che evidenziano diversi aspetti della biodiversità piemontese e i possibili impatti dell’emergenza climatica: dalla più grande balena astigiana del Pliocene, al ghiacciaio appeso a un filo delle Alpi Marittime; dall’economia circolare del cervo volante, alla fragilità degli anfibi; dai ghiacci del Monte Rosa, ultimi rifugi della pernice bianca, alle praterie alpine delle Alpi; dalla salamandra di Lanza all’ibis invasore, fino ad arrivare ai pericoli che corrono gli alberi della Mandria.

“Ho coronato un sogno: ho letto Piemonte Parchi fin da piccola”, ha detto Daniela Scavino in occasione della premiazione, tenutasi presso il Polo Universitario del san Luigi di Orbassano. “Questa tesi è un vero prodotto giornalistico, impeccabile dal punto di vista comunicativo”, ha commentato Silvia Rosa Brusin, giornalista di lungo corso al TgLeonardo di Rai3 e relatrice della Scavino. Le fa eco Silvia De Francia, organizzatrice insieme ad Antonella Roetto del Master, che ha aggiunto: “Abbiamo premiato la qualità del lavoro e l’entusiasmo di Daniela per l’esperienza nella redazione di Piemonte Parchi e fra le aree naturali piemontesi”.

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L’assessore ai Parchi della Regione Piemonte, Marco Gallo, ha espresso la sua soddisfazione. “Il fatto che i parchi naturali del Piemonte ricevano un riconoscimento così importante come argomento di tesi – è il suo commento – significa che lo sono anche per la scienza, e che il contesto sia un Master di Comunicazione, vuol dire che custodiscono storie interessanti ma soprattutto che possono essere comunicati e raccontati al grande pubblico, generando conoscenza. Un segnale importante, che va verso la concezione delle aree naturali protette come opportunità di crescita per il territorio, anziché produttori di ostacoli allo sviluppo e divieti. Serve, quindi, individuare e raccontare storie che arrivino al cuore delle persone e utilizzare strumenti di comunicazione innovativi”.

 



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