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Confcommercio: segnali di ripresa dei consumi culturali


(AGENPARL) – Roma, 22 Gennaio 2025

(AGENPARL) – mer 22 gennaio 2025 Confcommercio: segnali di ripresa dei consumi culturali
Timidi ma positivi segnali di ripresa dei consumi culturali anche in
Basilicata – decisamente più marcati per il turismo culturale e i weekend
culturali a Matera e nei borghi – emergono dall’Osservatorio dei consumi
culturali degli italiani di dicembre 2024 curato da Swg per conto di
Impresa Cultura Italia-Confcommercio.
Confcommercio fa una fotografia delle imprese culturali lucane (dati del
rapporto Unioncamere “Io sono cultura” 2023). Il Sistema Produttivo
Culturale in Basilicata ha un “giro” (2023) di 461 milioni di euro (erano
455 milioni nel 2022) e per occupazione (diretta ed indotta) raggiunge le
8.438 unità (8.200 unità nel 2022). Incide per il 3,4% del Valore Aggiunto
complessivo della regione (più 0,1% in un anno). Diviso per settori, in
Basilicata le attività “core” che producono beni e servizi culturali
diretti raggiungono i 184 milioni (175 milioni nel 2022) con
un’occupazione di 3.900 unità (identica al 2022); le altre (*creative-driven)
277 milioni (in leggera diminuzione in un anno) per 4.535 unità lavorative
rispetto alle 4.400 dell’anno precedente.*
*Quanto si spende. *Dall’inizio del 2024, la spesa media mensile Italia si
attesta a 86 euro. Confcommercio Potenza stima per il capoluogo e la
provincia una spesa più bassa intorno ai 45 euro. Il 2024 si conclude con
un vantaggioso cambio di rotta per quanto concerne la fruizione dal vivo di
mostre, siti archeologici, spettacoli e concerti. Nel dettaglio, al primo
posto, la spesa destinata ai concerti dal vivo supera i livelli
pre-pandemia e lo stesso trend positivo trova conferma anche nelle
crescenti presenze a teatro, la cui partecipazione è in aumento
raggiungendo il 18% rispetto al 10% del 2019. Anche se la Basilicata è
toccata solo marginalmente dai tour dei big della musica, la spesa media
per i concerti sale al di sopra dei valori pre-Covid e passa da poco più di
50euro nel 2019 ad un picco di 70 euro nel giugno del 2023*. *Nel settore
librario, un Italiano su tre legge abitualmente libri cartacei, mentre il
consumo di e-book si stabilizza al 48%, segnando un interessante
cambiamento nelle abitudini di consumo culturale del nostro Paese.
*TV e piattaforme digitali: cresce l’uso occasionale dei servizi gratuiti
di streaming*
La fruizione della TV tradizionale resta stabile con 92 punti percentuali
e, nonostante una leggera decrescita rispetto ai picchi nel corso della
pandemia, ulteriori segnali di stabilizzazione provengono dalla
sottoscrizione e fruizione delle piattaforme a pagamento, utilizzate
abitualmente dal 74% degli Italiani. Tra le nuove abitudini di consumo,
inoltre, si intensifica l’uso occasionale di piattaforme streaming gratuite.
*I weekend culturali sono attrattivi per due Italiani su tre*
Un weekend esperienziale in grado di combinare cultura, turismo e altre
componenti del territorio, è una tendenza sempre più diffusa. A livello di
target, uno spiccato interesse per l’idea dei weekend culturali si registra
tra i residenti nel Centro Italia con un alto livello di istruzione,
maggiormente interessati ai pernottamenti in strutture ricettive (94%),
alle visite guidate ai siti culturali (93%) e alle esperienze gastronomiche
locali (90%). Sulla base dei dati raccolti, è possibile sostenere che anche
nel 2024 si riconferma la stretta connessione tra cultura e turismo nelle
dinamiche territoriali. Sia che si tratti di un apposito soggiorno fuori
città, a cui 3 Italiani su 4 si sono dedicati negli ultimi sei mesi, sia
che si tratti del periodo della villeggiatura è sempre più comune
partecipare a iniziative culturali a pagamento. Tra queste, per il 77%
degli italiani il museo rappresenta la meta principale, seguita dai
concerti (49%) e mostre temporanee (69%). Inoltre, anche sulla base delle
rilevazioni relative alle abitudini di soggiorno nelle strutture ricettive,
scelte dalla quasi totalità di Italiani, hotel, bed & breakfast e, con
maggiore distacco, agriturismi e villaggi turistici, oltre a un evidente
beneficio su scala nazionale, circa il 70% degli Italiani individua nel
turismo culturale un volano per l’avanzamento dell’economia locale.
*Fontana: “detrazione delle spese, strumento ideale per dare una spinta
all’intero comparto”*
*”I dati del nostro Osservatorio evidenziano una complessiva tendenza di
ripresa dei consumi culturali e confermano che la cultura continua a essere
garanzia di benessere, socialità e crescita economica del Paese. È evidente
che l’andamento dei consumi culturali si riflette sul livello di prosperità
dei territori e, in modo indiretto, sui comparti connessi al mondo
culturale, ma il divario tra Nord e Sud in relazione all’accessibilità
economica e alla varietà dell’offerta al di fuori delle città è ampio ed è
necessario intervenire in questa direzione”*: è il commento del *presidente
Carlo Fontana,* per il quale *“occorre riconoscere nelle misure di
detrazione delle spese lo strumento ideale per dare una spinta all’intero
comparto e promuovere le iniziative culturali presso le famiglie con minori
capacità di spesa, incentivando una crescita economica e sociale della
comunità”.*
*Angelo Lovallo, presidente Confcommercio Potenza* . “Le rilevazioni
condotte – è il commento di Angelo Lovallo, presidente Confcommercio
Potenza – evidenziano come la cultura rappresenti una linfa vitale per il
capoluogo ma anche per i territori. Il fatto di sapere (anche se non se ne
fruisce direttamente) che la città offre occasioni di incontro, spettacoli,
momenti per riflettere, confrontarsi, divertirsi diventa un fattore che
riempie di qualità la vita cittadina. E il numero di eventi specie nel
centro storico cresce di pari passo con la qualità. Riconosciamo l’impegno
profuso da associazioni, artisti, scrittori, poeti singolarmente o in
gruppi, come è accaduto nelle recenti festività. Da questo punto di vista
il valore sociale e pubblico della cultura appare un elemento
imprescindibile e da valorizzare al di là della giusta necessità che
l’impresa culturale sappia sostenersi economicamente in modo autonomo.
Soprattutto nel centro storico di Potenza – aggiunge Lovallo – le proposte
di buona musica in esercizi pubblici, pub, luoghi di ristoro è il modo
migliore per attrarre i cittadini e i diversi target di utenti e quindi non
solo giovani a consumare food e beverage e al tempo stesso cultura”.



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