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Quattro anni al fianco dei lavoratori. Modello Basso Lazio, Alessio Faustini (Fillea-Cgil) traccia il bilancio


Superati i quattro anni alla guida della Fillea Cgil Frosinone-Latina, il segretario Alessio Faustini traccia il bilancio e guarda alle sfide future del lavoro sindacale nelle due province. Tutela dei lavoratori, sicurezza nei cantieri, regole chiare e formazione i punti cardine sui quali costruire un modello di buone pratiche.

Segretario, torniamo a quattro anni fa. Il 5 dicembre 2020 la sua elezione alla segreteria della Fillea Cgil di Frosinone e Latina, quali sono state le difficoltà iniziali e quali i primi risultati raggiunti?
«Il mio incarico è cominciato in pieno periodo Covid, quindi l’elezione è avvenuta in modalità mista, con diverse persone che hanno partecipato da remoto sia da Frosinone che da Latina. Naturalmente, come in tutte le esperienze nuove, con nuovi incarichi e nuove responsabilità, inizialmente ho riscontrato le classiche difficoltà di ambientamento. Prima di allora ero stato un funzionario della Fillea, senza particolari ruoli rilevanti. Questo, quindi, è stato il mio primo incarico importante. Gestire una struttura come quella di Frosinone-Latina, che interessa due territori che hanno una vastità chilometrica pari a quella della Liguria, rappresenta sicuramente un importante carico di responsabilità. Tra tutti gli impianti fissi, quindi le fabbriche, la gestione degli enti bilaterali, la gestione del tesseramento, dell’attività politica con la confederazione, con le istituzioni, sicuramente è stato un inizio impegnativo. La priorità, dunque, in quel momento era costruire una squadra e un gruppo di lavoro funzionale agli impegni da affrontare. Poi naturalmente dopo un po’ d’ambientamento sono arrivate le prime soddisfazioni. Dalla firma del contratto integrativo a Latina, al ripristino di una regolamentazione chiara insieme alla Cassa edile di Frosinone, a un incontro in prefettura, sempre a Frosinone, per sottoscrivere protocolli con le istituzioni».

Il contratto integrativo per Latina, dunque, segna un punto di svolta…
«Abbiamo firmato a maggio del 2022 il contratto integrativo per Latina, un risultato che ha tutelato circa 7.000 lavoratori. È un contratto di secondo livello nel quale abbiamo inserito novità importanti come il versamento dell’Evr (Elemento variabile della retribuzione) e della mensa alla Cassa edile e al versamento di queste veniva rilasciato il Durc alle aziende. Abbiamo introdotto, poi, il badge di cantiere per monitorare la presenza dei lavoratori all’interno dei cantieri, su base volontaria. Si tratta di uno strumento che ha aperto anche le porte ai protocolli fatti sugli appalti pubblici, prima con la Provincia di Latina e poi con undici comuni pontini. Su questo protocollo c’è stato stop perché un’associazione datoriale ha chiesto dei pareri sulla sua applicabilità. C’è stata la risposta sia dell’Anac sia dell’Agicom, che hanno premiato il nostro metodo basato sulla legalità, sulla trasparenza e sulla sicurezza spiegando che su salute, sicurezza, legalità e trasparenza non ci sono limiti di concorrenza. Semmai c’è una concorrenza a rialzo».

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Cosa ha rappresentato questo risultato?
«La provincia ha riattivato il protocollo e questa pronuncia rappresenta anche un monito, oltre a uno strumento che si può utilizzare anche a livello nazionale, per poter fare la stessa cosa su altri territori».
Quali sono stati invece gli obiettivi raggiunti con la Cassa edile di Frosinone?
«Abbiamo lavorato per migliorare le regole volte alla trasparenza e la concorrenza leale tra aziende, tutelato, quindi, le aziende sane e i lavoratori. A dicembre 2024, abbiamo sottoscritto il contratto integrativo a Frosinone. Lo abbiamo presentato e siamo stati stati ricevuti dalle istituzioni per comprendere l’applicabilità sulla scorta dei principi applicati già in provincia di Latina, includendo l’Evr in Cassa edile e il badge di presenza. Sulla scia di quanto fatto a Latina, quindi, stiamo stiamo provando a replicare lo stesso modello anche con le istituzioni di Frosinone. Quindi cercheremo di fare i protocolli sugli appalti pubblici, con badge e con le visite in cantiere dell’ente scuola, per cercare di dare un modello uniforme ma soprattutto che fondi su legalità, sicurezza e tutele contrattuali».

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Il lavoro svolto a Latina, dunque, come modello di buone pratiche da replicare a Frosinone… Quali sono stati gli altri interventi svolti nella provincia pontina?
«Abbiamo rilanciato l’ente scuola di Latina, l’Esl-Cbt, e abbiamo acquistato degli strumenti innovativi, come il Vortex, un simulatore immersivo che simula dodici macchinari da cantiere per la formazione sicura. Abbiamo acquistato, poi, un’unità mobile sanitaria che ci permette di andare paese per paese, azienda per azienda, cantiere per cantiere a effettuare le visite mediche ai lavoratori che per imolti che applicano il bedge di cantiere sono gratuite. C’è, inoltre, un’aula mobile, dove collochiamo il Vortex, con la quale andiamo a fare la formazione mirata nelle aziende oppure nei cantieri che fanno richiesta all’ente scuola. Stiamo ristrutturando la sede dell’ente scuola di Latina sulla Monte Lepini, che dovrebbe vedere la conclusione entro la fine del 2025. Poi ci tengo con orgoglio a parlare dell’Estrellapop, uno spazio socioculturale, in cui abbiamo creato un’aula studio per i ragazzi universitari, che, nel periodo in cui la biblioteca comunale era chiusa non avevano un luogo in cui studiare. Facciamo, inoltre, il doposcuola per i bambini, nei quartieri Q4 e Q5, che sono quelli più popolosi. Abbiamo creato questa struttura dove i genitori possono lasciare i bambini con le insegnanti che in pensione, che svolgono questa attività in forma gratuita. In estate abbiamo avviato un progetti di sostegno agli anziani, ai quali consegnavamo la spesa per evitare che uscissero con il caldo, poi organizziamo diversi corsi, come quello di ceramica e tante attività che rendono vivo lo spazio come un punto aggregativo per la città che era latente di queste strutture. Poi va sottolineata l’attività di formazione ai delegati che sono presenti nei posti di lavoro, che hanno seguito vari corsi affinché fossero preparati a spondere a tutte le domande e a tutte le richieste che potrebbero ricevere dai loro colleghi nelle fabbriche e nei cantieri. A ciò si affiancano campagne di su temi come la violenza, il caro casa e il diritto alla sicurezza. In questi anni, dunque, abbiamo svolto molte attività importanti e raggiunto obiettivi fondamentali per creare un modello da seguire. Con risultati significativi nella provincia di Latina e grandi passi avanti in Ciociaria, dove stiamo replicando le buone pratiche già attuate. Dal 2024, con Arnaldo Zeppieri a guida dell’Ance, stiamo, infatti, accelerando il lavoro anche in provincia di Frosinone e cominciando a vedere anche qui risultati importanti. Basti pensare che a dicembre 2024 abbiamo raggiunto l’obiettivo del contratto integrativo. E ci tengo a sottolineare che se siamo riusciti a fare tutto questo è grazie a un lavoro di squadra svolto insieme ai compagni della struttura di Frosinone e di Latina».



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