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Casa, tagli ai bonus. Ecco cosa sapere


La legge di bilancio taglia i bonus casa. I colpi di forbici della manovra toccano quasi tutte le tipologie di agevolazioni fiscali, a esclusione del bonus per la ristrutturazione della prima casa, confermato al 50% per il 2025 (su una spesa massima di 96mila euro). Gli aiuti per le manutenzioni straordinarie delle abitazioni – dall’ammodernamento degli impianti elettrici alla sostituzione del bagno – subiscono invece variazioni per chi investe su una seconda casa, dove l’aliquota scende dal 50% al 36%.

Sparisce anche il bonus «verde» per i giardini, e calano i sostegni per il Sismabonus e per l’Ecobonus (per infissi, pannelli solari e pompe di calore) che passano rispettivamente da un massimo dell’85% e del 65% a un incentivo, per entrambi, del 50% per la prima casa e del 36% per la seconda.

Caldaie, addio sconto

E nell’ambito delle singole riqualificazioni il capitolo peggiore riguarda le caldaie. L’installazione degli impianti a gas che fino al 2024 godeva di un incentivo del 50%, infatti, non prevede più alcuno sconto. «Il fatto che il contributo per le caldaie sia stato tolto a beneficio delle pompe di calore mette in difficoltà gli impiantisti. E tuttavia il costo di una pompa è molto alto: tra una spesa di 4.000 euro per quest’ultima e una di 800 per una caldaia a gas i cittadini preferiscono la seconda», commenta Giacinto Giambellini, presidente di Confartigianato Bergamo. Un quadro che produrrà «un passaggio verso il basso del mercato delle caldaie a gas. Il prezzo si abbasserà e molte verranno svendute», dice.

L’installazione degli impianti a gas che fino al 2024 godeva di un incentivo del 50% non prevede più alcuno sconto

Con il nuovo anno si dirà addio anche al Superbonus, ancora disponibile, al 65%, solo in caso di cantiere avviato entro il 15 ottobre 2024. È la fine di un mercato «drogato» che ha prodotto una pioggia di investimenti per i quali ora si piangono fondi. «La fine del Superbonus e il ridimensionamento dei bonus edilizi produrranno una forte riduzione degli investimenti nella riqualificazione dei territori, in netta contrapposizione con i dettami europei che, con l’approvazione della Direttiva Case Green, spingono gli Stati membri ad accelerare sul risparmio energetico degli edifici con una riduzione dei consumi del 16% nel 2030 e del 20-22% entro il 2035. Senza strumenti concreti e incentivi fiscali adeguati, gli obiettivi di sostenibilità saranno difficili da raggiungere», afferma Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo.

«Servono incentivi strutturali»

Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento

Concetto condiviso da Giambellini, che rimarca la necessità di interventi strutturali: «Bisogna che la possibilità di ristrutturare sia data sempre. Il Bonus 110% insegna: avrebbe portato molti più benefici uno sconto più basso, ma mantenuto in modo continuativo, anziché un 110% che ha aiutato soltanto pochi e nemmeno i più bisognosi. Gli incentivi vanno bene, l’importante è che rimangano nel tempo, affinché non siano solo spot elettorali».

Tra le note positive il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che rimane invariato: anche nel 2025 sarà al 75%. Ma le possibilità vengono ristrette: sarà applicabile ai lavori su scale e rampe e per l’installazione di ascensori e montacarichi, non più per sostituire infissi o rifare il bagno. Resta anche il contributo per i mobili, al 50%, ma solo se connesso a operazioni di ristrutturazione e comunque non oltre una spesa di 5.000 euro.

Bonus elettrodomestici

Una novità è il «bonus elettrodomestici»: un contributo fino a 100 euro (che raddoppia in caso di Isee sotto i 25mila euro) per la sostituzione degli apparecchi vetusti: frigoriferi, forni, piani cottura, lavastoviglie e lavatrici. Il governo – dal quale si attende il decreto attuativo – ha stanziato 50 milioni sul 2025 per sostenere le famiglie nell’acquisto di elettrodomestici più efficienti, che, stando ai criteri attuali, dovranno essere almeno di classe B e prodotti nell’Unione europea. Il comparto elettrico pare proprio il meno in crisi: «In questo momento l’elettronica sta andando molto bene, come il settore degli impianti fotovoltaici, a differenza di impiantisti, serramentisti e florovivaisti, in sofferenza», spiega Giacinto Giambellini.

Una novità è il «bonus elettrodomestici»: un contributo fino a 100 euro (che raddoppia in caso di Isee sotto i 25mila euro) per la sostituzione degli apparecchi vetusti: frigoriferi, forni, piani cottura, lavastoviglie e lavatrici

Caro materiali, bene la proroga

Dai costruttori arriva invece l’apprezzamento per la proroga «del meccanismo di adeguamento dei prezzi per il caro materiali riferiti ai lavori pubblici eseguiti o contabilizzati nel 2025», sottolinea Pesenti, che nonostante ciò ribadisce la mancanza di una «visione strategica sulla casa» per la scarsità (in Italia e anche a Bergamo) di alloggi accessibili che «oggi riguarda non solo le famiglie più povere ma anche tanti giovani, famiglie monogenitoriali, anziani e immigrati». Dopo l’esperienza del Pnrr bisogna tracciare una strategia solida per il futuro: «Servirebbero scelte più coraggiose per garantire stabilità e crescita a settori strategici come quello delle costruzioni», conclude Pesenti.

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