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Procedura celere

in tasca aveva un Corano


Villa Verucchio (Rimini), 1 gennaio 2025 – Ha accoltellato cinque passanti a Villa Verucchio, colpendo a caso, poi si è avventato contro i carabinieri brandendo la lama da cucina lunga 22 centimetri. Dopo avere esploso alcuni colpi di pistola di avvertimento, il comandante della stazione dei carabinieri gli ha sparato, uccidendolo. E’ morto così un ragazzo di 23 anni, di origini egiziane: in tasca aveva il Corano e la corona di preghiera musulmana. In casa gli hanno trovato un tappetino di preghiera e farmaci antipsicotici.

Il carabiniere è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di eccesso di difesa. “Un atto dovuto – ha detto la procuratrice capo, Elisabetta Melotti – che darà anche la possibilità al comandante di nominare un difensore e un perito per seguire l’autopsia”. Sul corpo del 23enne è stata infatti disposto l’esame autoptico affidato alla dottoressa Donatella Fedeli. 

I segni della mattanza di Capodanno a Villa Verucchio: un uomo, dopo aver accoltellato 5 persone, è stato freddato dai carabinieri (foto Migliorini)

Sul grave episodio è intervenuto anche il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Onore al carabiniere”.

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Villa Verucchio è una frazione di Verucchio, nel Riminese. L’aggressore si è avvicinato senza motivo apparente a un ragazzo di 18 anni che stava prelevando le sigarette da un distributore automatico della tabaccheria Sapigni e l’ha colpito alla schiena: cinque colpi in totale, uno al volto. Poi ha ferito un altro ragazzo e anche una coppia che stava camminando in zona. Sangue e paura, scatta l’allarme. C’è chi racconta di avergli sentito pronunciare frase sconclusionate in arabo, che nessuno ha capito.

Lo choc dei testimoni: “Ci inseguiva e colpiva a caso”

I passanti danno l’allarme, i carabinieri si precipitano. L’uomo non è molto lontano: ha ancora in mano il coltellaccio. Alla vista dei carabinieri si avvicina minaccioso. Gli viene intimato di fermarsi, di mantenere le distanze di sicurezza, ma lui avanza ancora. Il comandante della stazione di Verucchio, Luciano Masini, esplode quattro colpi a terra a mo’ di avvertimento. Ma l’uomo continua ad avanzare impugnando il coltello.

Così Masini spara altri otto colpi e lo uccide. Nessun proiettile lo raggiunge al capo, tutti al torace. Ora è indagato per abuso colposo di difesa: una misura presa prima di tutto per la tutela del militare: per esempio potrà nominare un proprio perito che assisterà all’autopsia dell’uomo ucciso.

L'uomo aveva aggredito cinque persone per strada a Villa Verrucchio poco prima della mezzanotte. Sul posto anche la scientifica (foto Migliorini)

L’uomo aveva aggredito cinque persone per strada a Villa Verrucchio poco prima della mezzanotte. Sul posto anche la scientifica (foto Migliorini)

Il primo a venire aggredito è il ragazzo di 18 anni alla macchinetta delle sigarette. Poi è la volta di un altro 18enne, amico del primo ragazzo aggredito, ricoverato a Cesena. Il nordafricano gli ha perforato un polmone con una coltellata, è stato operato e ora si trova in terapia subintensiva, è grave ma non in pericolo di vita.

Tra le cinque persone rimaste ferite c’è anche una coppia di anziani di Roma, entrambi ricoverati all’ospedale di Cesena. La donna è stata lesionata alle vertebre, il marito, accoltellato all’addome, è stato operato

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La quinta vittima è una ragazza, l’unica portata all’ospedale di Rimini con due ferite: una al torace e una al volto, entrambi superficiali. 

Aveva 23 anni, il cittadino egiziano residente a Verucchio dal 2022. Il giovane, a quanto emerso, era entrato irregolarmente in Italia circa due anni fa prima di presentare sul territorio richiesta di protezione internazionale poi accolta. Era stato aiutato da una cooperativa sociale della zona a trovare un appartamento che condivideva con altri ragazzi e stava cercando un impiego stabile dopo avere fatto lavori saltuari anche come muratore. Non aveva precedenti ma già noto in zona per avere provocato alcuni disordini nei giorni scorsi in un pub. In casa gli hanno trovato un tappetino di preghiera e farmaci antipsicotici, ma non è ancora certo che appartenessero a lui.

Sono state sequestrate le immagini delle telecamere che hanno ripreso i lunghi minuti di violenza che hanno sconvolto la piccola frazione riminese. Sentiti i testimoni e i racconti dei feriti, si attenderanno gli esiti dell’autopsia. Al momento – spiega il procuratore capo di Rimini Elisabetta Melotti – non viene esclusa nessuna pista, neanche quella terroristica.

Onore al Carabiniere”. È il post apparso sul profilo Facebook del vicepresidente del Consiglio e ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, che ha commentato quanto accaduto nella notte a Villa Verucchio. Esprimendo la sua solidarietà al comandante della stazione locale dei carabinieri che ha freddato il ventenne egiziano, dopo avere esploso alcuni colpi di pistola in aria.

Anche la sindaca di Verucchio, Lara Gobbi, esprime “un doveroso ringraziamento ai Carabinieri di Villa Verucchio, che presidiavano gli eventi della serata e sono intervenuti tempestivamente fermando le azioni di un folle che avrebbero potuto essere molto più gravi”. “Grata” ai carabinieri anche la deputata di Forza Italia, Rosaria Tassinari, secondo cui “questa vicenda sottolinea ancora una volta l’importanza di garantire sicurezza nelle nostre comunità e di rafforzare gli strumenti di prevenzione e contrasto alla violenza”.

© Manuel Migliorini / Adriapress

Il sindacato: “Senso di gratitudine”

“Se c’è un sentimento che dovrebbe prevalere in questo momento, quello è la gratitudine nei confronti di un servitore dello Stato che ha evitato una strage. Non siamo davanti ad abusi e violenze, ma davanti a un Carabiniere che ha fatto il suo dovere”, a rimarcare il pensiero di Salvini è il segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri-Nsc, Massimiliano Zetti.



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