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Un’alleanza con Baleari e Corsica: «Presto la Macroregione del Mediterraneo occidentale»


Sassari Tre sistemi insulari, quattro università, rapporti di vicinato mai sviluppati appieno e ora, nero su bianco, un progetto da condividere per perseguire un obiettivo comune: fare sistema e avere un maggior peso a livello comunitario. La Sardegna si allea con la Corsica e le Baleari e si pone come ente capofila per la creazione di un “macroregione” del Mediterraneo occidentale. La proposta di legge risale all’aprile scorso, a consiglio regionale appena insediato, primo firmatario Franco Cuccureddu, attuale assessore al Turismo: dopo alcuni mesi di gestazione è passata attraverso il vaglio della Terza commissione e si appresta a ricevere il via libera da parte del consiglio regionale.

Il progetto

«Questa proposta di legge, non a caso la numero 1 della legislatura – spiega Franco Cuccureddu – segna la nuova postura della Regione nei confronti delle tematiche legate al Mediterraneo, ma di fatto anche alla stessa Europa intesa come istituzione. Sardegna, Corsica e Isola Baleari appartengono a tre stati diversi ma hanno in comune caratteristiche, potenzialità e problematiche che sono per molti versi assimilabili. Questo fa sì che con la creazione e il riconoscimento a livello comunitario di una Macroregione, il dialogo avvenga direttamente con l’Europa, che non a caso incoraggia e favorisce questo tipo di accordi. Lo slogan è banale ma è la realtà: da sempre subiamo sull’area mediterranea le scelte di altri, perché veniamo considerati periferici. Questa è l’occasione per prenderci la nostra centralità a livello politico e istituzionale, insieme ad altre due realtà simili alla nostra, in questioni attuali come la pace, le migrazioni, i cambiamenti climatici, la transizione energetica e digitale».

Gli obiettivi

Un primo tentativo analogo era stato avviato nel 2009, ma è evidente che l’autorevolezza del proponente può fare la differenza: in questo caso, appunto, direttamente l’istituzione Regione Sardegna. «Proprio nel 2009 venne realizzata la Macroregione del Mar Baltico – sottolinea Cuccureddu –, seguita poi dalle Macroregioni del Danubio nel 2010, Adriatico-Ionica nel 2014 e Alpina nel 2015. È evidente e quasi inspiegabile l’assenza della Macroregione del Mediterraneo occidentale, alla quale appartengono regioni insulari di tre Paesi europei (Spagna, Francia e Italia) e di tre Paesi africani: Tunisia, Algeria e Marocco. Ci sono problemi comuni legati ad esempio ai collegamenti con il continente europeo, ma anche con quello africano, pressoché inesistenti), ma anche la tutela dell’identità culturale e linguistica, politiche di fiscalità di vantaggio a compensazione dei costi derivanti dall’insularità. Tutto questo, insieme alla cooperazione, alla tutela dell’ambiente e alla pace, rende certamente più forte la necessità di trovare sostegno e attenzione per certi temi attraverso l’attivazione di una strategia macroregionale».

Gli attori

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All’interno delle strategie comunitarie, le forme di cooperazione interregionale sono tra gli strumenti di maggior successo, dato che consentono attraverso i vari organismi, agli Stati membri di associarsi e promuovere forme di cooperazione transfrontaliera, transnazionale o interregionale. Non a caso nel progetto sono state coinvolte le università di Cagliari e Sassari per la Sardegna, di Corte per la Corsica e di Palma di Maiorca per le Baleari. «Esiste già un accordo tra i rettori dei quattro atenei – aggiunge l’assessore Cuccureddu – e nello specifico l’università di Sassari si occuperà degli aspetti giuridici e quella di Cagliari delle tematiche economiche. È evidente che il percorso è lungo, l’obiettivo è quello di portare a regime il progetto in 10 anni. Nel frattempo, ogni 6 mesi a livello regionale verrà presentato un resoconto sugli stati di avanzamento. Conta l’autorevolezza, conta anche la generosità con la quale ci si propone, perché si si pensa di andare solo a guadagnare allora siamo fuori strada: bisogna cooperare, trovare obiettivi e percorsi comuni e dialogare con l’Europa». Un ruolo di primo piano lo svolge l’Isprom, Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo creato a Sassari nel 1972, che negli ultimi anni ha dedicato seminari, convegni e pubblicazioni all’argomento della Macroregione del Mediterraneo occidentale e del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect). Tra i temi emersi nei vari incontri, anche la necessità di far sì che le autonomie locali, a partire dalle amministrazioni comunali, possano essere protagoniste sia in fase di progettazione che di attuazione.

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