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Borse di studio a 29mila universitari dell’Emilia-Romagna, fino a 7mila euro per i fuori sede: gli importi


L’importo unitario della borsa di studio in Emilia-Romagna cresce di oltre il 5% rispetto all’anno precedente e raggiunge 7mila 15,97 euro per i fuori sede, 4mila 100,05 euro per i pendolari e 2mila 827,64 euro per gli studenti in sede.

A fare il punto la Regione, che per l’anno accademico 2024/2025 ha messo a disposizione oltre 160 milioni di euro: «Un investimento record per garantire, anche per l’anno accademico 2024/2025, la borsa di studio a tutti gli oltre 29mila studentesse e studenti (in allegato all’articolo i numeri per ateneo) iscritti agli atenei dell’Emilia-Romagna che ne hanno diritto». «La somma più alta di sempre – sottolinea l’ente – non solo per dare la borsa di studio al 100% degli studenti, ma anche per aumentare l’importo del contributo che ognuno di loro riceverà».

In tutto sono 29mila 283 le studentesse e gli studenti che, per l’anno accademico 2024/2025, riceveranno le borse di studio da Ergo, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, il 5% in più rispetto allo scorso anno accademico – si precisa – quando i beneficiari erano stati 27.876. Aumenta anche, sempre rispetto allo scorso anno, l‘importo unitario delle borse di studio, +5%, con un impegno della Regione che sale di oltre 11 milioni di euro: da circa 150 milioni a 160 milioni e 818mila euro, con un incremento del 7,4%.

Le risorse – Degli oltre 160 milioni, compresa la spesa per i servizi – riporta la nota stampa -, 34,6 milioni di euro sono risorse regionali, di cui 12 milioni del Fondo sociale europeo plus e 3,5 milioni di euro del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità; 27,5 milioni di tassa regionale per il diritto allo studio; 66,2 milioni del Fondo integrativo statale; 31,5 milioni di risorse Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e 1 milione dalle Università emiliano-romagnole.

Le borse di studio – L’importo unitario della borsa di studio -precisa la Regione – cresce di oltre il 5% rispetto all’anno precedente e raggiunge 7.015,97 euro per i fuori sede, 4.100,05 euro per i pendolari e 2.827,64 euro per gli studenti in sede. Ulteriori incrementi del valore della borsa sono destinati a coloro che si trovano in maggiori difficoltà economiche (sono 12.589, pari a circa il 43% degli studenti assegnatari) e alle studentesse iscritte alle lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Per queste ultime la maggiorazione dell’importo della borsa è del 20%, e ne beneficeranno in Emilia-Romagna 3.345 studentesse.

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«Un investimento senza precedenti per assicurare al maggior numero possibile di studentesse e studenti la possibilità di accedere ai più alti gradi di istruzione, indipendentemente dalle condizioni economiche di partenza» commentano il vicepresidente con delega all’Università, Vincenzo Colla, e l’assessore regionale alle Politiche per il diritto allo studio universitario, Giovanni Paglia. «Anche così difendiamo e garantiamo a tutte e tutti il diritto allo studio, valorizzando le competenze e il talento di ognuno, anche attraverso la possibilità offerta dai nostri Atenei di sviluppare relazioni multiculturali e internazionali, fondamentali oggi per una formazione di qualità».

«Un risultato raggiunto anche grazie alla collaborazione degli Atenei dell’Emilia-Romagna- concludono – con l’obiettivo condiviso di rendere il sistema universitario ancora più inclusivo, attrattivo, accogliente. Luoghi capaci di creare condizioni favorevoli per studenti e ricercatori, veri incubatori per lo sviluppo di nuove idee e progetti dove tutti possono esprimersi e portare il loro contributo senza distinzioni di genere o economiche».

L’attrattività degli Atenei dell’Emilia-Romagna – Il Rapporto 2023 dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) – conclude la Regione – conferma l’attrattività degli Atenei dell’Emilia-Romagna, evidenziando come la nostra regione sia la prima nel rapporto fra ingressi e uscite di immatricolazioni nelle diverse Università, che è al 4,3, seguita dal Lazio (3,1), Lombardia (2,2) e Toscana (1,75). Ciò significa che per ogni studente residente in Emilia-Romagna che va a studiare fuori regione, vi sono 4,3 studenti di altre regioni che si immatricolano nei nostri Atenei.



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