Edoardo Barzago è sicuramente lo studente più ricco d’Italia. Ha appena 23 anni e possiede già la bellezza di 2,4 miliardi di euro. Certo non sono soldi in contanti, come i dollari nel deposito di Paperon de’ Paperoni. Sono crediti da Superbonus 110 per cento che il ragazzo, iscritto alla facoltà di Economia dell’Università di Bergamo, ha comprato – stando a quanto dichiara la Gazzetta Ufficiale – da oltre 200 imprenditori disperati che rischiano di finire a gambe all’aria. Barzago dovrà certamente essere grato, primo fra tutti, a quel fantasista della spesa pubblica che è Giuseppe Conte. E che, alla guida di un governo di sinistra 5Stelle-Pd-Articolo1, continua ancora oggi a rovesciare su migliaia di italiani i suoi effetti. Generando, come l’ha giustamente chiamato Cesare Treccarichi nella sua inchiesta, il mercato della disperazione.
Lo studente più ricco d’Italia grazie al Superbonus
Il gioco lo conosciamo ormai bene. Si trattava di spendere a più non posso, con ben pochi limiti. E per ogni 100 euro fatturati per fare cappotti e facciate alle case, lo Stato ne rimborsava 110 attraverso il credito fiscale. In parole semplici, chi ne ha beneficiato non pagherà le tasse fino alla copertura del suo credito con il fisco. Oppure, almeno fino a quando il governo di Giorgia Meloni non ha cancellato questa possibilità, ha ceduto il credito a banche e società finanziarie. In questo marasma di spese e cavilli, migliaia di imprese sono rimaste in mezzo al guado, avendo già avviato i lavori o anticipato parte dei costi. Messe tutte insieme, vantano oggi crediti nei confronti dello Stato o dei committenti. E una parte di questi, come si dice nel linguaggio finanziario, è rimasta incagliata.
Imbroglio Superbonus, serve una commissione d’inchiesta: firma la petizione di Today.it
Degli oltre otto miliardi a rischio, Edoardo Barzago si è fatto carico di 2 miliardi e 400 milioni di euro. Non significa che li ha già ripagati, altrimenti sarebbe il nostro Elon Musk. Dovrà invece trasformarli in titoli, attraverso un reticolo internazionale che Cesare Treccarichi racconterà nei prossimi giorni, da piazzare su qualche borsa europea. Non farà tutto da solo, il bravo studente. Altrimenti sarebbe Robert De Niro con il revolver alla tempia nel memorabile film “Il Cacciatore”. Lo aiuteranno probabilmente i genitori e qualche specialista. Lo vedremo nelle prossime puntate dell’inchiesta di Today.it (in fondo all’articolo, firma la petizione per chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul Superbonus).
Miliardi in titoli derivati da piazzare: chi li compra?
La proverbiale domanda sorge spontanea: perché mai un risparmiatore di Dublino, o Londra, o Zurigo dovrebbe investire i suoi soldi comprando titoli che servono a ripagare, attraverso uno studente di 23 anni, il disastro provocato dalle leggi di Giuseppe Conte? E quale sarebbe il tasso di rendimento di un cantiere abbandonato, dei sacchi di cemento rimasti in un angolo, di appartamenti occupati da lavori mai conclusi? Ve lo diremo se Edoardo Barzago risponderà alle nostre domande. Trattandosi del mercato della disperazione, tutti i dubbi sono legittimi.
La Gazzetta Ufficiale, organo di informazione della Repubblica italiana, tratta il rampante studente con la sua asettica serietà. Lo troviamo alla pagina Pietra Grezza Spv, una società veicolo a responsabilità limitata che dichiara un capitale sociale di 10 mila euro di cui Francesco Edoardo Barzago, come si firma qui, è l’amministratore unico. Certifica la Gazzetta Ufficiale, in uno dei comunicati che annunciano l’operazione di Pietra Grezza Spv: “In virtù dei contratti di cessione, la società ha acquistato pro soluto dalle società cedenti tutti i crediti pecuniari che siano stati individuati nel documento di identificazione dei crediti allegato… e che siano vantati verso l’Agenzia delle entrate, già maturate o maturandi, per un importo di euro 1.533.560.469,86, incluso il maggiore credito riconosciuto pari al 10 per cento”.
Crediti incagliati: come guadagnare 460 milioni
Le Spv o società veicolo sono imprese che hanno come oggetto esclusivo la “compravendita” del credito, cioè la sua cartolarizzazione. Ma forse non avete notato il dettaglio. Una srl da 10 mila euro di capitale, molto meno del valore di una Fiat Panda, ha promesso di saldare da sola un debito da capogiro. Nulla di irregolare, perché è quanto prevede la legge, se i termini del contratto vengono rispettati.
Già le commesse, che le imprese devono comunque pagare, sono un affare. Possono arrivare allo 0,4 per cento del valore del contratto. Facciamo il conto: questa singola operazione di Edoardo Barzago potrebbe fruttare oltre 6 milioni di incasso garantito. Prendere o lasciare. Si aggiunge poi lo sconto sul credito, che dovrebbe aggirarsi intorno al 30 per cento: sarebbe la quota alla quale gli imprenditori incagliati rinunciano pur di salvarsi. Su un miliardo e mezzo, sono 460 milioni che, una volta incassati dall’Agenzia delle entrate, potrebbero costituire l’ulteriore ricavo della filiera che sta sopra al temerario studente.
Chi ci guadagna dai crediti del Superbonus – Inchiesta esclusiva di Cesare Treccarichi
Ora vedremo nel giro di qualche mese come andrà a finire. Se Edoardo Barzago riesce nell’operazione, l’Università dovrebbe concedergli la laurea honoris causa in Economia. Poi potremmo anche chiedergli di mettere mano al debito pubblico nazionale. Se non ci riesce e non ci riescono i tanti altri Barzago nati in questi mesi, l’abbuffata edilizia cominciata con la pandemia da coronavirus potrebbe concludersi in un’epidemia di insolvenze, licenziamenti e fallimenti. Lo scoppio della bolla.
Non sono in discussione i tanti bonus sulla casa, strumento utilissimo per sostenere l’economia e contrastare l’evasione fiscale. Il caos ruota intorno all’idea di Superbonus: la follia legale che obbliga lo Stato a rimborsare più di quanto è stato speso. Ecco perché riteniamo che il Parlamento abbia il dovere di indagare con una commissione d’inchiesta su questo disastro. Oltre ventimila lettori e lettrici hanno già firmato la petizione lanciata da Today.it. Se sei d’accordo, firma anche tu qui.
Firma la petizione di Today.it per la commissione d’inchiesta Superbonus
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