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Regione, la Legge di Stabilità “compressa” da vincoli statali ed emergenze territoriali


CATANZARO Fondi per le leggi che si prevede possano essere approvate l’anno prossimo, risorse per i Comuni per realizzare alcune opere pubbliche, e poi indennizzi per i danni da incidenti stradali causati dai cinghiali. A dare la misura delle “ristrettezze” nelle quali la Regione Calabria è costretta a muoversi nelle politiche di bilancio a causa dei vincoli e dei “balzelli” del livello centrale e delle emergenze territoriali vecchi e nuove è la proposta di “Legge di Stabilità 2025” varata dalla Giunta con la manovra contabile e ora all’esame del Consiglio regionale. La ridottissima consistenza delle “risorse autonome in libera disponibilità” del Bilancio della Regione Calabria emerge plasticamente dai contenuti del provvedimento, che di fatto mette nel circuito pochi spiccioli e non ha (non potendola avere, del resto…) alcuna capacità espansiva: la gran parte infatti è assorbita dal rispetto di vincoli e obblighi nazionali o dal rifinanziamento di leggi regionali già esistenti, alcuni risalenti agli albori del regionalismo.

Il contesto

Insomma, le “maglie strette” della Legge di Stabilità, e la stessa Giunta lo evidenzia nella relazione al provvedimento: «Il complesso contesto regionale di riferimento – si legge – è certamente influenzato dai nuovi meccanismi del patto di stabilità, che regolano la finanza pubblica già a partire dal bilancio 2025, e dei conseguenti impegni assunti dallo Stato italiano nei confronti dell’Ue con il piano strutturale di bilancio di medio termine. In tale situazione, inoltre, la manovra di bilancio portata avanti dall’attuale governo nazionale ha penalizzato ulteriormente gli enti territoriali richiedendo un contributo di finanza pubblica agli stessi, aggiuntivo rispetto a quello già previsto a legislazione vigente, pari a 280 milioni di euro per l’anno 2025, 840 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2028 e 1.310 milioni di euro per l’anno 2029. L’indirizzo dato dalla Giunta regionale per la stesura del bilancio 2025-2027, peraltro già delineato nel Documento di Economia e Finanza, è stato quello di predisporre un documento contabile improntato al principio della prudenza e alla tutela degli equilibri di bilancio. Infatti – prosegue la relazione –  le risorse disponibili sono state destinate per adempiere agli obblighi di legge imposti dal governo centrale, confermare gli stanziamenti già previsti per le leggi regionali di maggiore importanza (Lsu, politiche sociali, precariato, trasporti, forestazione, etc.) e reperire le risorse necessarie per far fronte ai contributi di finanza pubblica».

I contenuti

Pertanto – aggiunge la Giunta nella relazione – gli aspetti più rilevanti contenuti nella Legge di Stabilità riguardano: l’accantonamento della somma annua di euro 12,5 milioni per l’anno 2025 e di euro 37,5 per gli anni 2026 e 2027 del bilancio 2025-2027 da versare allo Stato per far fronte al nuovo contributo di finanza pubblica richiesto dal “Bilancio statale”; l’allocazione di 13 milioni di euro per ciascuna annualità del triennio 2025-2027 a seguito della disapplicazione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili, la conferma, per quanto possibile, del livello di finanziamento delle leggi di spesa disposto con la legge di stabilità 2024-2026, soprattutto per quanto riguarda le leggi cosiddette “sensibili” (politiche sociali, il precariato, i trasporti, etc.) – nel dettaglio 321,185 milioni per il 2025, 306,3 milioni per il 2026 e 308 milioni per il 2027, e l’applicazione, invece, di tagli ragionati progressivi del 10 e del 20 per cento delle spese previste sulle altre leggi in base al livello di utilizzazione delle stesse negli ultimi esercizi finanziari. Per quanto riguarda i contenuti per così dire “nuovi”, la proposta di Legge di Stabilità offre davvero pochino, come anticipato: “Utilizzo risorse relative a contributi per la realizzazione di opere pubbliche” a favore di alcuni Comuni, individuati con specifici atti di programmazione degli interventi da parte della Giunta regionale, sulla base delle risorse assegnate tempo per tempo da specifiche leggi regionali, che non hanno contratto il mutuo con Cassa Depositi e Prestiti s.pa. o con altri Istituti di credito abilitati, e infine – articolo 7 – si dispone che «per far fronte ai danni derivanti da incidenti stradali causati da cinghiali, è autorizzata per ciascuna delle annualità del bilancio 2025-2027 la spesa di euro 100mila euro». Davvero pochino. Ma purtroppo non si può fare di più… (a. cant.)

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