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Il Lazio senza calcio, il blocco dell’Aia ha fermato 30 mila tesserati


Nel Lazio il pallone tace. Campi deserti, spogliatoi vuoti, spalti senza tifosi. Non un fischio, non un gol, nemmeno proteste o insulti. Silenzio. Gli arbitri, custodi di un gioco quasi sacro, hanno posato il fischietto e fermato la giostra. Roma si è svegliata smarrita, privata del battito che da sempre scandisce le sue domeniche. Nessuno ricorda uno stop così drastico per una scelta umana: non per pioggia, non per neve, né per il fato. Qualcuno è ripiombato con la testa all’incubo Covid quando per mesi i calciatori dei campionati minori sono stati costretti a non fare quello che amano. Una prova di forza vinta dai direttori di gara che hanno fermato circa 800 partite dall’Eccellenza agli Under 14 coinvolgendo più di trentamila persone tra calciatori, allenatori e dirigenti. Tutto è nato da un’aggressione subita da un fischietto per mano di un calciatore del Corchiano (squalificato a vita) durante una partita di Terza categoria e finito all’ospedale con prognosi di 30 giorni per una frattura del capitello radiale del gomito sinistro. Una fatto di violenza inconcepibile, la goccia che ha fatto traboccare un vaso colmo di rancori verso società e tifosi incapaci, a volte, di rispettare dei ragazzi che scelgono la strada dell’arbitraggio. Una weekend per riflettere, dicono dall’Aia, che deve servire a sensibilizzare i più piccoli e a responsabilizzare gli adulti. Infatti, per il giocatore del Corchiano autore della violenza scatterà anche la denuncia d’ufficio e sarà colpito da Daspo.

LE INIZIATIVE

Una punizione esemplare che deve servire da monito a tutti, per questo alcune società hanno organizzato iniziative per testimoniare la loro vicinanza ai direttori di gara. L’Olimpus Roma, club di promozione, ha coinvolto i suoi tesserati Under 14 e 15 e quelli del Play Selva Candida nel progetto “Io tifo l’arbitro”. Sono state organizzate delle partite nelle quali a dirigere la gara erano i ragazzi delle società, proprio per fargli comprendere le difficoltà in cui può incorrere un arbitro durante il suo lavoro. Alcune società romane come la Romulea ha lasciato ferme dieci squadre, la Boreale sei, il Montespaccato sette così come l’Almas. Un disagio anche economico perché slittando i campionati di sette giorni, qualche calciatore dei campionati più rilevanti come l’Eccellenza, dovrà essere pagato oltre il termine del 5 maggio. Altri avevano già prenotato il pullman per la trasferta e se un turno sarà infrasettimanale i ragazzi che vanno scuola dovranno saltarla e i calciatori lavoratori chiedere un giorno di permesso.

I CONTRARI

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Non tutti, però, si trovano d’accordo con lo sciopero pur comprendendo la gravità dei fatti. Alcune società, pur condannando fermamente la violenza, hanno espresso il loro dissenso verso un blocco che ha penalizzato anche chi ha sempre mantenuto un comportamento impeccabile. La provocazione che scorre nelle chat: «Domenica prossima scioperiamo noi», è rivolta ai direttori di gara che sbagliano delle valutazioni creando problemi non solo sul campo, ma anche sulle classifiche e sul futuro delle società. Nulla di paragonabile, però, alla violenza, soprattutto verbale, che dilaga sui campi e di cui il Corchiano si è sentito capro espiatorio. La società di Terza categoria ha diramato un comunicato dissociandosi da ogni atto di violenza, ma specificando che «le problematiche coinvolgono l’intero sistema sportivo. Non possiamo ignorare che episodi simili evidenziano necessità di interventi strutturati da parte di tutte le componenti del mondo sportivo. Speriamo che arbitri, istituzioni sportive e società si siedano insieme per sviluppare protocolli di formazione e percorsi educativi».

Insomma, l’interesse di tutti è che il sistema continui a funzionare, che gli arbitri siano sempre più competenti e i calciatori, allenatori, dirigenti e tifosi più rispettosi del lavoro dei fischietti. Che come non mai, in questa occasione hanno sottolineato la loro importanza. Proprio a ridosso delle elezioni del 14 dicembre nelle quali si deciderà il futuro presidente dell’Associazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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