Finalmente, dopo una ripetuta richiesta di accesso agli atti, riusciamo a fare chiarezza e a rendere pubblico quanto sta avvenendo tra il Comune di Pisa e la Società della Salute.
Per settimane abbiamo chiesto e preteso trasparenza alla Giunta Conti: solo grazie alle costanti sollecitazioni abbiamo acquisito la lettera firmata dal Sindaco e dalla avvocatura civica del Comune di Pisa inviata lo scorso 29 novembre alla Sds, all’Azienda Usl Toscana Nord-Ovest e ai Comuni consorziati.
Nell’atto, si chiede in autotutela l’annullamento della delibera del 28 ottobre, approvata a maggioranza dall’assemblea dei soci della Sds ma con il voto contrario del Comune di Pisa, con la quale si stabilisce l’aumento della quota capitaria, solo per il 2024 di 3 euro per ogni cittadino residente in ciascun comune, per coprire il disavanzo di bilancio che, ricordiamo, ammonta a 1,6 milioni di euro. In sintesi: nella richiesta di annullamento, il Comune di Pisa sostiene che la delibera è mal formulata e che è illegittima perché l’Assemblea della Sds ha preso una decisione senza aver consultato i Consigli Comunali, che per statuto devono deliberare l’aumento delle risorse conferite al Consorzio.
Riteniamo che la situazione sia molto grave e che pesantissime siano le responsabilità politiche del Sindaco Conti e della destra per l’operazione di destabilizzazione che da settembre porta avanti contro la Sds: riteniamo che, minacciando di sottrarsi dalla gestione dei servizi territoriali rischia di mettere una pietra tombale sul già fragile welfare locale destinato soprattutto alle persone più vulnerabili e più a rischio di esclusione. Sappiamo bene qual è l’idea di Conti per intervenire sulla povertà e sui bisogni della comunità: smantellamento dei servizi, bonus a pioggia e gestione privata degli interventi di carità. Va però aggiunto che in questa situazione così critica, le responsabilità della Sds e di tutti i Comuni consorziati, a partire da quello di Pisa, che si sono accumulati in questi anni sono pesantissime.
Non tocca a noi oggi stabilire se la delibera assunta sia legittima o meno, ma pretendiamo che si faccia rapidamente chiarezza e che si prendano tutte le azioni conseguenti. Quello che a noi preme è invece che i servizi per le fasce più deboli della popolazione siano garantiti e potenziati. Per questo serve che sia presentato immediatamente un piano di riequilibrio da parte della Sds, che ad oggi ancora inspiegabilmente e colpevolmente non c’è, e che si proceda, quindi, a quanto non è stato fatto in tutti questi anni dai Comuni, ovvero l’aumento della quota capitaria a 34 euro in maniera strutturale, come indicato già dal Collegio dei Revisori dei Conti nel 2022.
Altro che la bufala della fuoriuscita del sindaco Conti dalla Sds, qui ciò che occorre è un maggiore contributo dei Comuni, e un efficientamento del Consorzio per superare le carenze gestionali esistenti secondo quanto contenuto nella relazione della Fondazione Zancan, e su cui il Comune di Pisa ma anche gli altri comuni non hanno mosso un dito in questi anni.
Lanciamo la richiesta di un Piano di revisione dell’organizzazione e del funzionamento della Società della Salute, privilegiando efficienza e trasparenza, e prevedendo il potenziamento del ruolo dei Comuni all’interno del consorzio attraverso:
Il definitivo e stabile aumento della quota capitaria a 34 euro per abitante, per provvedere ai nuovi bisogni assistenziali;
La rielaborazione urgente di un piano di rientro del disavanzo relativo al Bilancio 2023/2024;
La riorganizzazione dell’Ufficio di Piano, affinché definisca con urgenza il Profilo di Salute ed elabori il Piano integrato di salute con particolare riferimento ai nuovi bisogni di salute e alle nuove povertà;
Il conferimento di personale comunale alla Società della Salute per potenziare la coprogrammazione e la rilevazione dei bisogni;
Il potenziamento del Supporto alla Direzione e Bilancio di cui alla DGR n. 269/2019, degli uffici per la programmazione economica, e la strutturazione della contabilità analitica per centri di costo e responsabilità che consenta analisi comparative dei costi e dei risultati;
Il raggiungimento dei Leps relativi al servizio sociale professionale;
Potenziamento delle funzioni del Comitato di Partecipazione e della Consulta del Terzo Settore e strutturazione delle Agorà della Salute, rendendole reali processi di partecipazione e di ascolto della comunità;
Potenziare il ruolo delle assemblee elettive dei comuni prevedendo il passaggio dei principali atti decisionali e del Piano integrato di salute alla discussione in consiglio Comunale.”.
Queste saranno le proposte che porteremo in consiglio comunale in occasione del bilancio preventivo 2025 chiedendo lo stralcio immediato della ipotesi di fuoriuscita del Comune di Pisa dalla Sds. Su questo Piano di revisione e riorganizzazione del Consorzio chiediamo a tutte le forze politiche, al Sindaco Conti e alla sua maggioranza, agli altri Comuni del Consorzio e ai vertici della SdS. Per noi è questa la strada da seguire per tutelare chi è più debole e non il penoso e strumentale spettacolo a cui stiamo assistendo fatti di provocazioni e silenzi.
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