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Festival di Sanremo, il Tar della Liguria: «Illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, serve una gara». L’azienda: «Il format è nostro. Faremo ricorso»


di
Antonella Baccaro

Clamorosa decisione del Tar della Liguria: l’affidamento diretto da parte del Comune di Sanremo alla Rai è illegittimo, e a partire dall’edizione del prossimo anno sarà necessario indire una gara

L’assegnazione diretta da parte del Comune di Sanremo del Festival della canzone italiana alla Rai è illegittima, e a partire dall’edizione del 2026 occorrerà uan gara per stabilire chi dovrà organizzarlo e trasmetterlo. A stabilirlo è stato il Tar della Liguria. Fonti dell’azienda fanno sapere che sarà presentato ricorso al Consiglio di Stato. Poi arriva la nota ufficiale: Il commento della Rai sulla sentenza del Tar ligure è stringato e punta sulla distinzione tra marchio e format televisivo: «I giudici amministrativi hanno confermato l’efficacia della convenzione stipulata tra Rai e il Comune di Sanremo per l’edizione 2025, nonché la titolarità in capo a Rai del format televisivo da anni adottato per l’organizzazione del Festival. Il Tar Liguria ha giudicato irregolari soltanto le delibere con le quali il Comune di Sanremo ha concesso in uso esclusivo a Rai il marchio” Festival della Canzone Italiana”, nonché alcuni servizi ancillari erogati in occasione dell`organizzazione del Festival stesso». Dunque per la Rai il format del Festival resta alla Rai, ma la trasmissione non potrebbe più chiamarsi “Festival di Sanremo». Il danno dunque c’è.

«Con sentenza nr. 843, depositata in data odierna, il Tar per la Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento “diretto” alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del Festival della canzone italiana (anni 2024/2025)», si legge nel comunicato stampa del Tar. «I giudici, tuttavia, hanno fatto salvo lo svolgimento dell’edizione del 2025, che, pertanto, avrà luogo come previsto»




















































Per il Tar, «è evidente, infatti, che l’intervallo di tempo necessario per la predisposizione degli atti di gara e per lo svolgimento della stessa, in conformità a quanto stabilito con la presente sentenza, nonché per l’organizzazione del Festival e degli eventi collaterali da parte del concessionario del Marchio individuato all’esito della procedura di evidenza pubblica, è del tutto incompatibile con lo svolgimento della manifestazione nel mese di febbraio 2025».

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Per l’avvenire, invece, «il Comune di Sanremo dovrà procedere mediante pubblica gara, aperta agli operatori del settore interessati».

Il ricorso nasce dalla società Just Entertainment (Je) che lo aveva presentato contro Comune di Sanremo e Rai riguardo alla concessione dell’uso in esclusiva del Marchio «Festival della Canzone italiana». 

«In data 7 marzo 2023 – ricostruisce la sentenza –  la ricorrente, JE s.r.l. (“JE”), società di edizione musicale e di produzione e realizzazione di eventi e opere di carattere musicale», ha trasmesso al Comune di Sanremo una manifestazione di interesse «ad acquisire la titolarità dei diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival di Sanremo (compreso il Red Carpet) e del relativo Marchio al fine di curare l’organizzazione e lo svolgimento del Festival».

La manifestazione di interesse era stata presentata «in vista della scadenza (in data 31 dicembre 2023) della convenzione stipulata dal Comune di Sanremo con RAI – Radiotelevisione Italiana S.p.A. (RAI) per l’organizzazione e la realizzazione della 72 e della 73 edizione del “Festival della Canzone Italiana” e sul presupposto che il Comune avrebbe dovuto avviare una procedura di evidenza pubblica»

Il Comune di Sanremo «non diede riscontro» alla manifestazione di interesse: pertanto «JE ha impugnato il provvedimento, non conosciuto, con cui il Comune di Sanremo avrebbe affidato a RAI la concessione dell’uso in esclusiva del marchio “Festival della Canzone Italiana” di cui è titolare il Comune medesimo».

Articolo in aggiornamento…


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5 dicembre 2024 ( modifica il 5 dicembre 2024 | 18:46)



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