Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

Garantire il benessere dei minori nell’epoca dei social. Dall’Australia all’Estonia, fino a… Trento


Il Parlamento australiano ha approvato pochi giorni fa un disegno di legge che vieta ai minori di 16 anni l’accesso ai social media. La disposizione, approvata con sostegno bipartisan, prevede che le Big Tech adottino misure ragionevoli per impedire ai giovanissimi di avere un account. A metà del 2025 dovrebbe esserci una fase sperimentale per cui l’applicazione del divieto potrebbe scattare dal 2026.

La norma ha l’obiettivo di tutelare il benessere mentale dei giovanissimi australiani che, per l’opinione pubblica ma anche secondo molti studi e ricerche, sono completamente assorbiti dalla rete. Si tratta di un fenomeno che rischia di compromettere la salute di milioni di ragazzi; sulla base di una letteratura scientifica sempre più ricca e articolata, le correlazioni tra uso dei social network e salute mentale dimostrano ormai una significativa associazione tra uso massiccio dei social network e problemi psicologici che comprendono cyberbullismo, violenza, solitudine, ansia, sintomi depressivi, nei casi più lievi.

Un orientamento diverso è stato scelto dal Paese che il rapporto Ocse-Pisa ha valutato come il migliore dell’Unione europea, l’Estonia. Come ha detto la ministra dell’Istruzione Kristina Kallas a Gianna Fregonara del Corriere della sera, “siamo favorevoli all’uso delle tecnologie e dei device in classe, perché fanno parte del nostro modo di vivere e la scuola non può essere una bolla: vietarli sarebbe controproducente. A livello di legislazione nazionale comunque non li vietiamo né li imponiamo per la didattica: ogni scuola e ogni insegnante può decidere se e come utilizzarli”. E i pericoli dei social – chiede Fregonara – che hanno spinto Paesi come l’Australia a vietarli fino a 16 anni? “Anche in Estonia c’è una discussione sui pericoli dei social e sull’eccesso di gaming specie per i più piccoli. Ma questo non riguarda la scuola: è una responsabilità dei genitori. Se loro stanno sempre al cellulare è difficile poi dire agli studenti di non usarli. A scuola invece l’uso è controllato e dunque senza eccessi o pericoli”.

Anche in Italia il problema è sotto esame. In Parlamento sono state depositate alcune proposte di legge bipartisan per intervenire su questa grave emergenza e per chiedere di non consentire l’accesso ai social network a chi ha meno di 15 anni, con l’obiettivo di evitare i rischi di un uso distorto di queste piattaforme e contrastare la crescente dipendenza tra i più giovani, ma anche di promuovere contestualmente l’educazione digitale in un’ottica di tutela dei diritti dei minori sempre più esposti ai rischi. Non ci si può limitare, infatti, a sopprimere lo strumento digitale, ma occorre accompagnare il percorso educativo degli adolescenti attraverso un uso corretto e consapevole, un utilizzo che sia generatore di benessere anziché essere strumento di malessere.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

In questa direzione, è interessante anche l’esperienza promossa dalla Provincia di Trento che ha emanato “Linee guida per il benessere a scuola nell’era digitale: un approccio centrato sugli studenti e la connessione scuola-studenti-famiglie”.

L’obiettivo è fornire indicazioni chiare sull’utilizzo delle piattaforme digitali in un’ottica non limitante ma di necessaria regolamentazione” ha spiegato la vicepresidente provinciale, Francesca Gerosa. “Il loro utilizzo deve essere gestito con attenzione perché mentre da un lato massimizzano le opportunità di apprendimento, dall’altro un uso pervasivo comporta rischi associati, sui quali dobbiamo porre la nostra attenzione, tra i quali l’ansia derivante da una costante connessione obbligata per stare al passo con studio e consegne e per controllare gli esiti delle verifiche. La scuola per i nostri ragazzi è la priorità ma spesso si trovano a vivere difficoltà nell’organizzare il tempo dello studio, armonizzandolo con quello degli interessi personali e familiari, a causa dell’indeterminatezza dei tempi delle consegne. Dobbiamo promuovere una disconnessione salutare tra scuola e famiglia preservando la qualità della vita, dell’apprendimento e delle relazioni interpersonali in una logica di regolamentazione: il continuo flusso di comunicazioni amplificato dall’uso di strumenti digitali può generare stress e anche conflitti. Obiettivo è stabilire un equilibrio nei tempi e nei modi dei flussi informativi per evitare sovraccarichi e ridurre la pressione“, ha concluso la vicepresidente.

Per approfondire:

Social: vietare l’accesso ai minori?
Stop agli smartphone a scuola fino a 16 anni. Uno studio USA: ‘Fanno male’
Smartphone, guerra di liberazione. In Europa movimenti e iniziative per vietarlo a scuola
Commissione Europea: social META nel mirino, sono pericolosi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 





Source link

Bonus agricoltura

Finanziamenti e contributi

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi