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Testo Unico Rinnovabili: il Governo approva il Decreto Legislativo


È stato approvato in Consiglio dei Ministri il nuovo
decreto legislativo
che disciplina i regimi
amministrativi
per la produzione di energia da fonti
rinnovabili, (Testo Unico Rinnovabili), in
attuazione dell’articolo 26, commi 4 e 5, lettere b) e d) della
legge 5 agosto 2022, n. 118.

Testo Unico Rinnovabili: approvato il nuovo Decreto
Legislativo

Composto da 15 articoli, il Decreto Legislativo entrerà
in vigore il 30 dicembre 2024; Regioni ed enti
locali avranno 180 giorni per adeguare le procedure amministrative
alle disposizioni, uniformare le procedure amministrative.

Scendendo nel dettaglio, il provvedimento individua i
regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio d’impianti
di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dei
sistemi d’accumulo, delle opere connesse e delle infrastrutture
indispensabili alla realizzazione degli impianti stessi.

Obiettivo del provvedimento, che rientra nel quadro delle
riforme previste dal PNRR, è superare la frammentarietà
c
he caratterizza la disciplina, garantendo una maggiore
uniformità normativa che possa ridurre i tempi amministrativi e
migliorare l’efficacia delle procedure autorizzative, come più
volte richiesto dalla Commissione Europea e dal Consiglio UE.

La normativa, che deve sempre e comunque rilanciare lo sviluppo
delle energie sostenibili con la tutela del paesaggio e del
patrimonio culturale, qualifica gli interventi su impianti
rinnovabili come di “pubblica utilità, indifferibili e
urgenti”.

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Tre regimi amministrativi differenziati

Il Testo Unico prevede i seguenti tre diversi regimi
amministrativi:

  1. Attività libera: riservata a impianti
    fotovoltaici fino a 12 MW su coperture esistenti o agrivoltaici
    fino a 5 MW, a condizione che non interessino aree protette o
    vincolate.
  2. Procedura Abilitativa Semplificata (PAS): si
    applica a impianti di media grandezza, come quelli superiori a 1
    MW, senza che siano necessarie modifiche infrastrutturali o
    urbanistiche;significative.
  3. Autorizzazione unica: procedura da utilizzare
    per progetti complessi o con rilevante impatto ambientale. In
    questo caso è previsto un processo centralizzato, attivando il PAUR
    (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) per quelli più
    articolati.

Le zone di accelerazione

Nella versione approvata spicca un’interessante novità: la
previsione di delle c.d. “zone di accelerazione”,
ovvero aree idonee allo sviluppo accelerato di uno o più tipi
di tecnologia rinnovabile e sistemi di accumulo energetico,
che il GSE individuerà entro il prossimo 21 maggio 2025, come
previsto dall’art. 15-ter della RED III (Direttiva UE 2023/2413 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 ottobre 2023)

La mappatura sarà funzionale alla predisposizione da parte
delle Regioni, entro il 21 febbraio 2026, del piano per
l’individuazione di tali zone, sulle quali potranno essere adottate
procedure semplificate, fermo restando la
Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Le sanzioni

Altro importante passaggio riguarda il sistema di sanzioni (art.
11) previste per chi realizza o gestisce impianti
in assenza delle necessarie autorizzazioni o in violazione delle
norme, che possono essere dirette ai seguenti soggetti:

  • proprietario dell’impianto;
  • esecutore delle opere
  • direttore dei lavori in caso di costruzione ed esercizio di
    opere ed impianti in assenza dell’autorizzazione unica.

L’importo delle sanzioni varia tra 1.000 e 150 mila euro.

Nel caso invece di interventi eseguiti senza
PAS
, la sanzione amministrativa è compresa tra i 500 e i
30mila euro; qualora le installazioni abusive siano effettuate in
aree agricole, le sanzioni possono arrivare fino a 100mila euro con
ripristino dello stato dei luoghi, fermo restando le vigenti
disposizioni del d.Lgs. n. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e del
Paesaggio) e delle norme edilizie.

Le ulteriori novità

Altre importanti novità riguardano:

  • le semplificazioni per le procedure sugli impianti esistenti,
    in riferimento agli interventi di revamping,
    ovvero quelli per cui a fronte di un aggiornamento tecnologico la
    capacità produttiva rimane invariata, e quelli di
    repowering, consistenti potenziamento degli
    impianti attraverso tecnologie avanzate o modifiche strutturali
    parziali.
  • la creazione di uno sportello unico digitale per la
    centralizzazione delle autorizzazioni, unico punto di accesso per
    la richiesta e il rilascio delle autorizzazioni

Dall’entratat in vigore del Decreto, Regioni ed enti locali
avranno 6 mesi di tempo per adeguarsi alla nuova disiciplina.
Saranno sufficienti per l’armonizzazione e garantire così una vera
semplificazione e accelerazione della burocrazia?

 





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