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Stefano Bonaccini riunisce i riformisti dopo la vittoria in Emilia-Romagna e in Umbria: «Ora una via dem all’autonomia»


di
Francesco Rosano

L’ex governatore: «Torni ad alzarsi la voce del Pd per un’autonomia giusta». E de Pascale (in videocollegamento): «Faremo battaglia sulla sanità»

A due settimane dalle Regionali che hanno indicato Michele de Pascale come suo successore alla guida dell’Emilia-Romagna, l’ex governatore Stefano Bonaccini riunisce a Roma Energia popolare — l’area riformista del Pd di cui è coordinatore — e rilancia su una via dem all’autonomia differenziata («torni ad alzarsi la voce del Pd per un’autonomia giusta») e sulla necessità di primarie per i candidati in Parlamento «se non verrà modificata la legge elettorale». Al suo fianco, in collegamento dall’Emilia-Romagna, il suo delfino e neo governatore de Pascale, che riconosce il peso di Bonaccini nel successo alle Regionali. E promette di schierare la Regione in prima fila «nella grande battaglia per la difesa del sistema sanitario».

Il saluto di Elly Schlein

Spunta anche la segretaria Elly Schlein sugli schermi dell’hotel D’Azeglio di Roma per un saluto all’area riformista guidata da Bonaccini. Ma l’impressione, dopo la «sordina» alla dialettica interna nel partito imposta dai continui appuntamenti elettorali, è che l’ex governatore voglia ora rivendicare per sé e la sua area maggior peso nel partito in vista di sfide a venire. «Siamo stati in campo non per indebolire la segretaria, come nella più triste e tafazziana tradizione della sinistra e del Pd — rivendica Bonaccini — ma come area politica e culturale impegnata a costruire un partito più grande e plurale». Chi immaginava che l’elezione in Europarlamento sarebbe stata il buen retiro dell’ex numero uno di Viale Aldo Moro evidentemente si sbagliava. Perché Bonaccini, a maggior ragione dopo il successo del suo delfino in Emilia-Romagna («è uno dei ventenni su cui investimmo dopo che divenni segretario regionale»), è determinato a pesare nella costruzione di quella «proposta per il Paese» indicata da Schlein come obiettivo del Pd nei prossimi mesi.




















































Il no alla riforma Calderoli

Al partito l’ex governatore chiede «primarie per la scelta dei candidati del Pd in Parlamento» se non torneranno le preferenze, oltre che accompagnare il no alla riforma «sgangherata e vergognosa» di Calderoli con una proposta per «un’autonomia giusta, che permetta ai Comuni di operare al riparo dalla scure del governo, alle Province di recuperare una propria fisionomia e una propria funzione e alle Regioni di animare una stagione di unità e responsabilità». E poi la coalizione, per cui l’ex governatore archivia il concetto di campo largo: «Non è un’alleanza, ma solo un’invocazione. Serve una nuova alleanza di centrosinistra che dia credibilità alla nostra battaglia di opposizione e, soprattutto, a una proposta di alternativa».

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La nuova giunta di de Pascale

Ed è ovviamente l’Emilia-Romagna, rivendica Bonaccini, il modello a cui guardare: «Quanto è difficile tenere insieme M5S e Iv? Se guardo a Umbria e Emilia Romagna non c’è nessuna difficoltà». Un modello incarnato oggi da Michele de Pascale, su cui Bonaccini ha scommesso e che oggi è l’astro nascente del Pd e dell’area riformista. Ma dietro il risultato elettorale in Emilia-Romagna c’è anche «c’è un giudizio di fondo di apprezzamento, stima e fiducia del lavoro messo in campo da Stefano Bonaccini e dalla sua squadra», sottolinea in videocollegamento con Roma de Pascale, tornando a lanciare l’allarme su un «servizio sanitario nazionale che ci sta crollando sulla testa». Alle porte c’è «una grande battaglia nazionale sulla sanità su cui tutto il Pd si deve trovare coeso e su cui l’Emilia-Romagna vorrà e dovrà giovare un ruolo di frontiera, combattendo a Roma ma anche mostrando dal basso quale approccio riformista metteremo in campo», promette il neo governatore, impegnato in questi giorni a sciogliere gli ultimi nodi della squadra (a partire dall’ingorgo di nomi bolognesi): «La nuova giunta sarà presentata fra il 13 e il 17 dicembre, stiamo procedendo con il lavoro, sarà tutto fatto nei tempi giusti».

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