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Foggia, presentato il progetto ‘Zona Cesarini’ al Quartiere Cep


Attività sportive, educative e sociali, con una finalità ben precisa: quella di rivitalizzare un quartiere da sempre tra i più complessi del capoluogo. Il titolo dato al progetto dice già molto: ‘Zona Cesarini’ e attinge alla più comune terminologia calcistica, nata per merito di Renato Cesarini, centrocampista della Juventus negli anni 30, che aveva l’abitudine di realizzare gol determinanti nei minuti finali. 

L’espressione presa in prestito per il progetto ideato dall’Asd Gagliarda – realtà non nuova nel settore – trasmette appieno le sue finalità e la sua essenza. Perché c’è sempre una chance da cogliere, anche all’ultimo minuto che precede il triplice fischio.

Il progetto, finanziato nell’ambito dell’Avviso pubblico Spazi Civici di Comunità (Play District) da Sport e Salute in collaborazione con il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, ha l’obiettivo di creare un luogo di ripresa favorendo l’aggregazione tra i giovani. Teatro delle attività sarà il centro socioeducativo ‘Caione-De Leonardis’, dove è stato presentato stamani il progetto. 

‘Zona Cesarini’ prevede un’offerta variegata di attività, dallo sport – calcio, atletica, ginnastica, pallavolo, pallamano seduta (disciplina pensata per le persone con disabilità), kin ball (attività a squadre che prevede l’utilizzo di una palla gigante, dal peso inferiore a 1 kg), ultimate frisbee (attività a squadre con un disco leggero), orientamento, orti sos-pesi, eco-teatro, fumettistica, coding e gamification. Saranno proposti, inoltre, workshop aperti a tutta la comunità, finalizzati a promuovere uno stile di vita sostenibile e benessere psico-fisico, e sarà attivato uno sportello psicologico.

Due anni di attività (il progetto terminerà a novembre del 2026) rivolte a 100 adolescenti e giovani nella fascia d’età 14-34 anni che vivono una condizione di svantaggio socio-economico. 

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Come detto, il progetto vede la presenza di Sport e Salute tra i principali attori a supporto: “Sta investendo moltissimo, come testimoniano i progetti di inclusione a Taranto (corsi di pugilato per 50 donne vittime di violenza) o quello di equitazione a Grottaglie per ragazzi con disabilità“, ha affermato il coordinatore regionale di Sport e Salute Francesco Toscano, che non ha risparmiato una critica alla Regione Puglia, a suo dire, non altrettanto presente alla pari di altre amministrazioni, come la Lombardia che ha investito ben 30 milioni di euro, o l’Emilia-Romagna che ha investito parecchio sulle attività con le scuole: “Si parla spesso della necessità di togliere i ragazzi dalla strada, di affrancarli dalla dipendenza da smartphone e tablet, ma poi non si fa nulla di concreto. Con un euro investito sullo sport se ne risparmiano tre di spesa per la sanità”, ha chiosato. 

Non ha nascosto la soddisfazione Michelangelo Rubino, presidente dell’Asd Gagliarda, associazione che opera sul territorio da oltre vent’anni, occupandosi soprattutto di disagio giovanile e familiare: “Abbiamo sempre avuto fortuna di lavorare in un ambito in cui il riconoscimento del lavoro svolto su questo territorio ci è sempre stato di conforto. In dieci anni abbiamo tesserato 3207 ragazzi; ciò significa che in media 320 famiglie ogni anno hanno a che fare con questo luogo che, possiamo dire con orgoglio, è un presidio di legalità sul campo. Qui le famiglie hanno sperimentato il valore della legalità quotidiana, delle regole, del rispetto e della condivisione”. 

Il centro ‘Caione-De Leonardis’ sorge lì dove un tempo proliferava il degrado più totale. Ma sono ancora tanti i luoghi in stato di abbandono che potrebbero essere affidati alle tante realtà associative che operano soprattutto nelle periferie e che potrebbero restituire nuovi luoghi di aggregazione riqualificati all’intera comunità. 

Come detto, non c’è solo lo sport. Il progetto prevede anche altre attività, tutte realizzate grazie al prezioso contributo di partnership e figure professionali altamente qualificate. L’attività legata agli orti sos-pesi si basa su uno scambio intergenerazionale di conoscenze. L’orto, come lo sport, si struttura tra impegno e gioco di squadra. Il ciclo di crescita delle piante e la collaborazione nell’attività di coltivazione e sportive, stimolano i rapporti interpersonali e aiutano a superare l’isolamento del contesto sociale. Anche il teatro, come lo sport, si fonda sull’impegno e la partecipazione. I laboratori di coding e gamification mirano ad accrescere le competenze cognitive, attraverso il potenziamento delle digital soft skills, e a sviluppare autonomia e autostima.

In tal senso, fondamentale è il ruolo della San Benedetto Aps, associazione che ha vinto un progetto nazionale sulla gamification e lo ha inserito in ‘Zona Cesarini’: “Quello degli Orti sos-pesi è una nostra passione, da anni abbiamo questo terreno a fianco al centro dove registriamo la partecipazione spontanea degli abitanti del quartiere. Ma è una esperienza importante anche per i ragazzi perché lascia un segno educativo; l’educazione non è solo ciò che impariamo a scuola, ma anche ciò che vediamo fare soprattutto dagli adulti. Se è vero che ci vuole un villeggio per far crescere un ragazzo, questo è un nostro piccolo villaggio all’interno del quartiere che offre infinite possibilità educative”, ha dichiarato Carla Calabrese, referente dell’Aps. 

‘Zona Cesarini’ esalta ancora una volta il ruolo importante del centro ‘Caione-De Leonardis’ che opera in un quartiere periferico sotto molti punti di vista: “Generazioni di ragazzi sono venuti qui. Questo è diventato un luogo di interesse, un faro”, ha commentato Cristian Paglia, coordinatore del Centro nonché presidente provinciale del Centro Sportivo Italiano. Per Paglia uno dei punti di forza del progetto è sicuramente quello dell’inclusione, che si declina in diversi modi, sia nell’apertura delle attività alle persone diversamente abili, che agli immigrati. Inclusione e integrazione, che sono la stella polare anche dell’associazione ‘Oronero Black & Gold’ di Francesco Padula, che ha costituito una squadra di calcio che milita nella Seconda Categoria ed è composta da giocatori extracomunitari. 

“Per la Chiesa, il giovane è importante perché rappresenta il futuro, ma soprattutto perché è un segno di speranza. Qui vedo, tocco e ascolto tanti segni di speranza non solo per questo quartiere, ma per la nostra città. Questo è uno spazio in cui un ragazzo può esprimere tutte le sue potenzialità“, ha commentato don Giuseppe Nardella, responsabile della Pastorale Giovanile, che ha anche accolto con soddisfazione la presenza nel progetto di uno sportello psicologico: “Molte volte è importante fermarsi per ascoltare i giovani, per confrontarsi, creare un dialogo. Questo è fondamentale affinché un giovane trovi sempre un orientamento, un supporto giusto per la propria crescita umana e sociale”. 

Per Gerardo Fascia, presidente di Confcooperative Cultura Turismo e Sport Puglia, il progetto è importante perché promuove lo sport non solo come strumento ludico, ma per la sua “dimensione etica e sociale”, che attiva il “welfare comunitario“. Realtà come le associazioni protagoniste nel progetto ‘Zona Cesarini’ promuovono la sussidiarietà: “Parliamo di un presidio di legalità, di coesione sociale, di rafforzamento dei legami di tipo comunitario”: 

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