Le partite IVA spesso rimangono escluse da bonus e agevolazioni erogate ai lavoratori dipendenti, come nel caso del Bonus 100 euro di Natale. Tuttavia, la Manovra Finanziaria 2025 introduce una possibilità vantaggiosa: l’estensione del regime forfettario fino a 100.000 euro di reddito con tassazione agevolata al 15%. Questa novità, che potrebbe applicarsi in modo retroattivo già al 2024, promette di compensare le mancate erogazioni dirette, offrendo un supporto concreto a milioni di lavoratori autonomi. Approfondiamo cosa cambia per le partite IVA e quali vantaggi possono aspettarsi.
Il Bonus 100 euro di Natale è un’agevolazione destinata esclusivamente ai lavoratori dipendenti, lasciando fuori le partite IVA. Tuttavia, le novità previste dalla Legge di Bilancio 2025 potrebbero rivelarsi particolarmente vantaggiose per i liberi professionisti.
Con l’ipotesi di innalzare il tetto del regime forfettario fino a 100.000 euro, le partite IVA potrebbero accedere a una tassazione ridotta e semplificata, beneficiando di un risparmio fiscale significativo. Scopriamo come questa misura potrebbe rappresentare un’opportunità importante.
Bonus 100 euro: chi ne ha diritto e perché le partite IVA sono escluse
Cosa prevede il Bonus 100 euro
Il Bonus 100 euro è rivolto ai lavoratori dipendenti che rispettano i seguenti requisiti:
- Contratto a tempo indeterminato o determinato.
- Reddito annuo non superiore a 28.000 euro lordi.
- Almeno un figlio fiscalmente a carico.
- Capienza fiscale, ovvero un’imposta lorda superiore alle detrazioni per lavoro dipendente.
Perché le partite IVA sono escluse
Questa misura non è prevista per i lavoratori autonomi, poiché il bonus è legato alle condizioni fiscali dei dipendenti. Le partite IVA, infatti, seguono regimi fiscali differenti e non beneficiano di simili incentivi.
Ma non temete, per loro si prospettano novità più significative sul fronte fiscale (se confermate)
Le buone notizie per le partite IVA: flat tax estesa a 100.000 euro
Cosa cambia nel regime forfettario
La Manovra 2025 introduce l’ipotesi di:
- Aumentare il limite massimo di reddito per il regime forfettario da 85.000 a 100.000 euro (ma fortemente in dubbio purtroppo)
- Applicare la tassazione agevolata al 15%, con aliquota ridotta al 5% per i primi 5 anni per le nuove attività.
Vantaggi della flat tax estesa
- Risparmio fiscale per chi supera l’attuale soglia di 85.000 euro.
- Gestione contabile semplificata, senza obbligo di fatturazione IVA verso i consumatori finali.
- Possibilità di retroattività della misura al periodo d’imposta 2024, offrendo un vantaggio immediato.
Flat tax e bonus: un confronto
Flat tax vs Bonus 100 euro
Mentre il Bonus 100 euro è una misura una tantum che si esaurisce nel mese di dicembre, l’estensione del regime forfettario rappresenta un beneficio fiscale strutturale e duraturo, con un impatto economico ben più significativo per le partite IVA.
Chi ne beneficia di più
- Dipendenti: il Bonus 100 euro rappresenta un’integrazione diretta dello stipendio, ma è riservato a fasce di reddito basse e richiede requisiti specifici.
- Partite IVA: l’estensione della flat tax consente un risparmio costante su redditi più alti, incentivando la crescita delle attività.
Criticità
Sostenibilità della misura
L’estensione del regime forfettario richiede risorse finanziarie significative. Il Governo sta valutando le coperture economiche necessarie per garantire che la misura sia stabile e applicabile già dal 2024.
L’impatto sul mercato del lavoro
Una flat tax estesa potrebbe incentivare l’apertura di nuove partite IVA e la regolarizzazione di redditi già esistenti, contribuendo a una maggiore competitività del mercato italiano.
Un’occasione da sfruttare per le partite IVA
Nonostante l’esclusione dal Bonus 100 euro, le partite IVA potrebbero beneficiare di una novità ben più rilevante: l’estensione della flat tax a 100.000 euro. Questa misura promette di semplificare la gestione fiscale e di ridurre il carico tributario, offrendo un vantaggio duraturo ai lavoratori autonomi. Se approvata, rappresenterà un passo importante verso una maggiore equità fiscale e sostegno alle partite IVA.
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